Nick: `Luk4s` Oggetto: I 7 flagelli (irresettabili) Data: 30/4/2004 18.7.40 Visite: 88
"Saranno piaghe, in numero di sette. Calatevi le braghe copritevi le tette. Chiacchiere e polemiche il verso del nero giglio le paranoie endemiche: il male del tuo figlio" Con questi otti versi si espresse Bakul, profeta di Franten e Bastak, figlio di Raxen e Hordeng, sguainando la propria arma: la terribile Pascabà, nella valle di Barkottanta, sotto gli alberi di Veole, dai frutti vellutati e succosi di Koram e Zamper. "Ogni cosa ha il suo equilibrio, nella terra dove lo schizzo di male assorbe ogni bene, e viceversa". 1-E per primo venne la superbia, cancro delle volontà, spadaccina senza braccia, verbosa cassandra della ciarliera voglia di ergersi dove tutto è fumo, sopratutto lo spirito. Superbia nella superbia, dolente venatura liquida, nella semi-solidità del concetto. 2-E per secondo piombò su di noi la cupidigia (arrapamento). Offuscatrice degli sguardi e dei sette sensi, navigatrice miope tra le onde. Incauta guidatrice tra curve corporee, nocchiera di laghi di sperma e parole unte e finalizzate. Omicida del disinteresse, materia prima e siero della buona parola. 3-E la terza piaga fu l'ignoranza, pessima sorella. Prostituta degli animi, muffa delle lingue, l'anti-polpastrello. Sul monte Cappa sbircia e si dimena, puntando e violentando gli occhi coi suoi fulmini sorridenti. Insopportabile agonia dell'intelletto, nel confine dove il genere umano si sbriciola in fondo a sè stesso. 4-E per quarta scoppiò la piaga politica. Precipizi scoscesi sostituirono piatte valli, e milioni di parole caddero giù nel tentativo infausto dell'ardita scalata. Mai sciagura fu più certa, quando il totale scalza il particolare, l'imperativo il condizionale e il libro vagamente ricordato diventa il ragionamento puntualmente pensato. 5-E per quinta scoppiò l'invidia. Pietosa variante dell'ammirazione, essa rosicchiò il gusto di esserci per esserci, esaltando la necessità di esserci per esserci, permeando noi del virus chiamato "esserci per contestare". E per schiumare. E lì fu morte. Morte e ferimenti gravi. Ma più morti che ferimenti gravi. 6-E per sesta si insinuò la lussuria. E i meeting fioccarono come dollari nel Klondike che fu, come pepite messe in mano ai bancari più avidi, come banner in un sito porno. Tutti col sorriso, tutti a base di doccina, tutti nella taverna ad attavernarsi col sorriso. Tutti a base di doccina, e poi ancora alla taverna, ad attavernarsi col sorriso. E poi ancora giù con la doccina che ci si attaverna sorridendo e poi... 7-Settimo orrore fu il gioco dei piccoli uomini. Il gioco dell'immaturità presunta. Il passato che deve correre perchè io sono avanti, il futuro che sta in una cancellazione, in una frase con un punto prematuro, in un blog sferzantemacazzodaileggetelotuttiecommentatelomanonlodevesaperenessunoperche'stoappiccicatocontutti. L'allegro chirurgo formato multimediale e amen. "Buona faccina a tutti", concluse il profeta, innalzando a mò di sole uno smile asessuato con su scritto un irripetibile epitaffio.
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