PERSONAGGI POPOLARI NAPOLETANI
La capera è una giovinetta popolana, per lo più nubile e aggraziata, giacchè la giovinezza e la bellezza sono pregiudizi a favore del gusto. E una capèra senza gusto è come un poeta senza estro o un romanziere senza immaginazione.
La capera quasi sempre si chiama Luisella, Giovannina, Carmela, ella veste sempre con molta ricercatezza, ma in particolare il suo capo deve essere una specie di mostra, di campione, di modello non per le donne popolane ma per quelle di civil condizione.
Il compenso che riceve la capera varia a seconda della qualità e condizione delle sue clienti ella riceve da tre carlini fino a trenta carlini o tre piastre al mese. Qualche capera si vede già per le vie della città con cappellino, guanti e ombrellino. Ella si riconosce tra un crocchio di giovani donne. Eccola, è la più alta, la più svelta, la più elegante, il suo capo è il meglio acconciato, i suoi vestiti i più eleganti i suoi piedi i meglio calzati. Ella parla sempre, conosce i fatti di tutti, ed è specializzata in materie amorose.
La capera è l'amica più confidente delle donne che hanno varcato i trent'anni, ed il motivo è chiarissimo. A questa età cominciano ad insinuarsi nelle chiome annunzi dell'autunno della vita. Ogni anno che la capèra fà sparire dall'atto di nascita (ringiovanire) delle sue clienti ne guadagna in prestigio. Il suo genio consiste nel saper nascondere i difetti che l'età adduce sulle loro teste. Qui un gruppetto di fili d'argento che ella fa sparire, o un trucioletto ribelle che ella deve mettere a posto. La capera provvede a tutto, qua impinza, là toglie, là imbruna, giù allustra, là gonfia, qui sgonfia, le sue mani fanno prodigio; e dieci quindici anni spariscono sotto le sue dita
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