Uomini…questi sconociuti

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Nick: Remedios*
Oggetto: Uomini…questi sconociuti
Data: 3/5/2004 15.31.5
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Era un mio ex collega nonché il migliore amico del mio ex ragazzo. Beh no, ragazzo è una parola grossa, però non era nemmeno un filarino e neanche una storia di sesso.
No, non posso affermare che fosse completamente amore però quando mi stringeva mi batteva forte il cuore e provavo una piacevole miscuglio di gioia e malinconia ogni volta che ci allontanavamo. Ma col passare del tempo questo miscuglio di gioia e malinconia stava diventando insopportabile da gestire, per cui presi la decisione di cambiare città per lui.
Oddio no, non proprio per lui, io volevo fortissimamente andare via dal paesello e visto che lui abitava, anzi abita in una città meravigliosa, decisi di non farmi sfuggire l’occasione. Che poi lui dopo cinque giorni dal mio arrivo mi abbia tranquillamente confessato che già stava con un'altra da alcuni mesi, è un discorso a parte e a me interessa poco fare inutili panegirici sui pezzi di merda. Insomma, essere scaricata è una cosa che avevo preventivato, ma non così presto.
Riprendo le fila del discorso.
Lui era un mio collega nonché il migliore amico di quello che per comodità chiamerò il mio ex ragazzo, anche se ragazzo è una parola grossa. Carino, gentile, educato, un po’ alla volta aveva ottenuto la mia fiducia e ci eravamo lasciati andare a confidenze tra una pausa caffè e l’altra. Così mi raccontava del suo burrascoso rapporto con la ragazza dell’epoca, ed io gli parlavo del pezzo di merda di cui sopra. Anche perché per dimenticarlo ci sono voluti anni anche se il fatto che comunque ne parli ancora è indice che non ho dimenticato un emerito cazzo, non credete?
Vabbé, parla oggi parla domani, scatta l’invito a prenderci un aperitivo dopo lavoro. È una bellissima serata di primavera quella che ci accoglie incoscienti e spensierati. Una piazzetta piena di turisti, pariolini e coppiette più o meno clandestine. L’aria è dolcissima ed il vinello che sorseggio mi mette in uno stato di piacevole euforia.
In realtà lui non è malaccio, anzi direi che è proprio carino, insomma una bottarella gliela darei. No, non è per fare sfregio all’altro, a quest’ora avrà già sufficientemente dimenticato le nostre maratone di sesso e di cibo.
Mi immagino già la scena al telefono: "Non immagineresti mai chi mi sono fatto stanotte" "…" "XXX!" "Ah XXX!…XXXchi?" "Come chi? Dai quella XXX…" "Ah si! Bravo. Beh se non sbaglio era una gran maiala a letto. Eh eh eh (risatina del cazzo). Senti ora scappo ne parliamo con più calma ok?". Perché lui non aveva mai tempo, né per me né per gli amici, era troppo impegnato a coltivare cazzate.
Ma ritorniamo alla piazzetta, a me e al mio ex collega davanti ad un buon vinello con retrogusto fruttato: le confidenze diventano un po’ più audaci, mi accorgo che oltre ad essere carino è anche interessante parlare con lui. Sarà tutto merito dell’alto tasso alcolico nel mio sangue.
Al terzo bicchiere io vedo già doppio e lui è in vena di proposte indecenti. E scatta il "Quanto sei bella, ti ho desiderata dal primo momento che ti ho visto, anzi da quando lui mi parlava di te e mi leggeva le tue lettere di fuoco". Ti leggeva le mie lettere di fuoco eh? Maledetto! "Ed io ero invidioso perché avrei voluto con tutto me stesso che una donna così scrivesse per me". Le mie lettere, le mie fottutissime meravigliose lettere…le hai fatto leggere ad un altro. Coglione.
Mi sento scivolare una lingua in bocca, io sto ancora pensando all’essere degno dell’epiteto di cui sopra; però com’è morbida questa lingua e questa bocca ha sapore buono.
Il passaggio dalla piazzetta a casa mia è breve, sì sono eccitata, sarà il vino, sarà il pensiero che sto per farmi il suo migliore amico forse a sfregio (ma sfregio di che? bah!). E domani sono sicura che nemmeno parleranno più di tanto di me, ormai non sono più un oggetto degno di conversazione.
Sale l’arrapamento, le sue mani addosso, i baci sono violenti, il respiro affannoso…ma cosa aspetta a spogliarmi?!?!
E invece, zac, un fulmine a ciel sereno, lui si blocca, diventa rigido, impassibile, una statua di sale. Mille dubbi mi ronzano intesta insieme ai fumi del vinello fruttato. Ho una calza smagliata? Mi puzza l’alito? Ho qualcosa tra i denti?
"Scusami ma io non me la sento più…non è per colpa tua, tu sei incantevole. Solo che sono troppo amico di … e voi avete vissuto una storia d’amore"
"…?!?!?.."
"E sto male al pensiero di scopare con una sua ex donna"
"…?!?!?.."
"Davvero tu sei meravigliosa, ma…"
"Vattene"
"…."
"VATTENE CAZZO!!"
Il mio ex collega nonché il migliore amico del mio ex ragazzo anche se ragazzo è una parola grossa alza i tacchi e se ne va a fanculo con le sue remore dell’ultimo minuto. Scopata persa…sfregio mancato. Perché alla fine mi sono convinta che fosse uno sfregio.
Chissà se domani gli racconterà qualcosa davanti ad un caffè. Chissà se lui avrà tempo di ascoltarlo. Le lettere però gliele aveva fatte leggere. Le mie fottutissime meravigliose lettere piene di passione e di fuoco.
A cosa penso? A nulla.
Cosa faccio? Da sola molto poco, non resta che toccarmi.

"Ho fatto le mie scale tre alla volta, mi son steso sul divano,
ho chiuso un poco gli occhi, e con dolcezza è partita la mia mano, lalalala…. lalalala…. lalalala….".