Nick: Haran Oggetto: FRAMMENTI DI CURVA Data: 29/4/2007 23.5.17 Visite: 147
Facendo zapping ho beccato la telecronaca di Napoli-Cesena e mi sono passati davanti i vari momenti del pomeriggio al S.paolo, un rito più o meno simile ogni sabato (o domenica): lo stadio vuoto circa 2 ore prima, la gente che pian piano riempe prima i sediolini per poi accomodarsi sulle scale, chi cerca disperatamente un posto e chi si arrampica tra la gente per raggiungere gli amici. E poi,le varie persone che incontri in quel tempo di attesa, ognuno con le proprie storie di vita ed i propri pareri sul momento della squadra, chi fa pronostici, chi racconta aneddoti, chi legge ogni giornale possibile e chi si rulla l'ennesima canna in attesa dell'evento. Ed ancora, le squadre che arrivano, il riscaldamento dei portieri e i fischi ai pochi tifosi avversari, di quelli che "ci affrontano che non ce ne sono piu'", lo speaker che legge le formazioni. Finalmente si comincia, il boato dei cori iniziali, la gola è fresca e la voglia di vincere tanta: si fa sapere ai ragazzi che ovunque andranno avranno un seguito. Arriva il gol, Sosa, il Pampa, la sua lingua da fuori già a pochi minuti dall'inizio, qui facciamo 4 gol, si pensa. Ma poi si gioca e si soffre, il gol resta solo uno. Si continua a sostenere, tutta la curva, per mantenere il volume alto. I primi 45' finiscono, cellulari in azione, qualcosa da bere assolutamente: qui bisogna fare il secondo gol, altrimenti si soffre. Si ricomincia, ora il Napoli attacca sotto di noi, c'è da alzare la voce, i ragazzi ne hanno bisogno. Il secondo tarda ad arrivare, c'è un tipo con la maglia n.11 che vuole a tutti i costi tirare una freccia sugli spalti, ma non ci riuscirà fino alla fine. Gli avversari sembrano subire non poco la pressione di un intero stadio che continua a sostenere e a fischiarli impietosamente. E più loro cercano di rendersi pericolosi, più i fischi si fanno forti, acuti, impietosi. Ci si mette anche l'omino con il fischietto a rompere le palle: il classico bastardello che si presenta alle feste giusto per rovinarle. Il Pampa merita la standing ovation, il leader ormai è lui. Ancora spaventi, ma Iezzo vigila e la sorte è con noi. Aleggia la paura del pareggio: cazzo, sarebbe la fine, il Genoa deve stare dietro, assolutamente. Ma poi Boia crossa, Trotta mette dentro: ormai nella sua testa tra lui e Cristiano Ronaldo non c'è differenza. Ed è la bolgia, il delirio, la liberazione. Fischio finale, tutti sotto la curva, torneremo in serie A. Chi non vive questi momenti non capirà mai tutto ciò.
My Enterprise: http://www.hightecno.com |