E si è fatta un’altra volta notte, avete visto? O mi sa che forse non avete visto, proprio perché è notte. Del resto, il tempo vola e noi no. Ma sarebbe anche strano il contrario, a vedere il cielo pieno di uomini con l’orologio fermo. Anche se non li vedremmo, proprio perché di notte stiamo parlando, notte di poeti, notte di amanti, che se non stanno dormendo vedi come s’incazzano, se li vai a svegliare perché hai ascoltato “margherita”; o notti di polizia se ti sei fumato n’altro fiore, il papavero da oppio. Ma oppiamente sono elucubrazioni che forse non dovrebbero nemmeno finire “nero su bianco!”, come disse il primo regista di film omosex multirazziali. Notti che non puoi uscire, che sta piovendo, ma non è che se resti a casa smette di piovere. Come il saggio che indica la luna, lo stolto che guarda il dito e il bambino che si mette il dito nel caso guardando la luna. Mi sono sempre chiesto se la luna guarda un poeta, quando si deve sparare due pose con il fidanzato. Ammesso che ce l’abbia un fidanzato, la luna. Ah, a proposito. Per te c’è pronto qualcosa di più di una semplice buonanotte.
Esatto, un vaffanculo.
Notti che ne potremmo parlare all’infinito, ma anche no perché Leopardi m’è sempre stato sulle palle.
buonanotte.
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