Nick: mir Oggetto: silenzio e no Data: 3/5/2007 23.32.41 Visite: 97
Metti una sera a cena. Senza problemi razziali tipo film con Sidney Poitier. Metti una sera a cena in un paese vuoto. Perchè il mercoledì non s'esce e non s'esce ancora di più se in televisione passano una partita di calcio. Che tristezza. Porco due. Tu, abitante di paese non sei neanche tifoso della squadra in questione. Porco due, due. Vabbè, non fa niente. Non è neanche questo che volevo dire. Volevo dire che nel locale dove sto, siamo solo io e lei e mettono Vasco Rossi. Vasco è Vasco ma non mi va. Ci vorrebbe qualcosa di più musicalmente evoluto. Come al solito parlo prevalentemente io. Un po' perchè ho sta nomèa di tipo introverso e "impostato", un po' perchè ho sempre pensato che il mio lato migliore sia quello da cui si può dare un occhio dentro. E' incredibile come aggettivi e congiuntivi facciano colpo anche nel 2007. I miei stronzi libri non sono stati inutili. Lei colpisce con quegli zigomi lineari e alti come una sottolineatura su un concetto importante. Con quegli occhi scuri, esitanti e ballerini sopra il piatto di scadente fonduta che ci servono. Fuori, il paese tace. L'umidità s'accumula sulla mia auto in traiettorie consumate. Il silenzio è padrone. Usciamo. Lei fuma una sigaretta a dispetto delle mie smorfie di disapprovazione. Finisce. E poggia una guancia sulla mia. Il calore della sua pelle sulla mia, Contro il freddo, contro l'umido. Rumoroso a far vibrare, per un istante, cuore e anima. |