Nick: Stefnaa Oggetto: pazienti morti per errore Data: 5/5/2007 18.34.42 Visite: 167
Macchinario difettoso: otto decessi Click here to find out more! Un errato funzionamento della macchina utilizzata nell'unità di terapia intensiva coronarica avrebbe provocato la morte di diversi pazienti negli ultimi giorni nell'ospedale civile di Castellaneta (Taranto). Uno scambio del tubo dell'ossigeno con quello di un anestetico avrebbe ucciso otto persone, di cui le ultime due tra giovedì sera e venerdì mattina. La struttura è stata sequestrata. Protossido d'azoto al posto dell'ossigeno Secondo quanto appreso dall'agenzia Ansa da fonti dell'ospedale di Castellaneta, la causa delle morti sarebbe stata la somministrazione attraverso un tubo ai pazienti di protossido di azoto (usato come anestetico) al posto di ossigeno, da una macchina dell'unità di terapia intensiva coronarica. Il protossido di azoto che svolte un'azione antidolorifica, somministrato per alcune ore, avrebbe causato dapprima una ipotensione, cioè un calo della pressione arteriosa, e infine l'arresto cardiaco. L'unità era stata inaugurata solo 12 giorni fa, benché la struttura fosse pronta da diverso tempo, ma tardava a entrare in funzione per mancanza di cardiologi. I problemi sarebbero cominciati subito, fin da quando è entrata in funzione la macchina, con quasi una morte al giorno. Secondo l'anestesista dell'università La Sapienza di Roma Consalvo Mattia una delle ipotesi che potrebbero aver portato all'errore nell'erogazione del protossido di azoto al posto dell'ossigeno è una inversione dei tubi che stanno dietro la parete della sala prima che arrivino al collegamento dei rubinetti. Secondo il medico esistono sistemi di sicurezza per non incorrere in errori nella erogazione dei gas in uso nei respiratori artificiali delle unità di terapia intensiva. "Tali procedure - ha spiegato - prevedono che alla parete vi siano tre rubinetti di colore diverso: bianco per l'ossigeno, bianco e nero per l'aria e blu per il protossido di azoto; cosi' come i tubi per i tre attacchi della macchina hanno spinotti differenti ognuno per ogni colore; in altre parole lo spinotto per l'ossigeno non entra negli altri attacchi come una chiave nella propria serratura". Sequestrata la struttura Dopo l'ultimo decesso avvenuto venerdì, è intervenuto personale dell'ufficio tecnico della Asl che, dopo aver accertato le cause degli incidenti, ha disposto il blocco dell'attività della struttura, successivamente fatta sequestrare dal magistrato. Fino all'intervento dei tecnici, inoltre, sembrava che i decessi fossero stati attribuiti alle condizioni particolarmente gravi dei pazienti. Nei prossimi giorni sarà fatta l'autopsia disposta dal pm sugli ultimi due pazienti deceduti, ma è probabile che essa sarà eseguita anche sui precedenti. Il primario: "Macchina usata oggi per la prima volta" Antonio Scarcia, primario di cardiologia, si è difeso dichiarando che la macchina dell'unità di terapia intensiva "è stata usata oggi per la prima volta". Il medico afferma che solo una persona sarebbe morta a causa del macchinario, mentre per altre sette il decesso sarebbe riconducibile alla gravità delle patologie. L'unità di terapia intensiva coronarica (Utic) - ha spiegato il primario - è entrata in funzione il 20 aprile scorso, con il ricovero di pazienti "affetti da malattie cardiovascolari di grave entità". Questi pazienti - ha aggiunto - sono stati "monitorizzati ecograficamente e sottoposti a valutazione dell'ossigeno nel sangue", oltre che sottoposti anche al monitoraggio delle funzioni vitali di base. Sono stati tenuti tutti "sotto stretta e continua sorveglianza da parte del personale medico e infermieristico". In totale sono stati trattati 21 pazienti, con otto decessi dei quali - ha affermato Scarcia - "sette riconducibili alla gravità della patologia di base. Le modalità con cui si è verificato l'ultimo decesso - ha spiegato - strettamente collegato all'uso della ventilazione assistita e all'erogazione di ossigeno mi ha indotto, in collaborazione con il collega rianimatore e nel fondato sospetto che ci potessero essere anomalie sulla quantità e la qualità dell'ossigeno erogato, a fare verifiche sull'erogazione dello stesso". Sono stati così utilizzati diversi respiratori di sale operatorie - ha illustrato il primario - e sono stati collegati agli erogatori di ossigeno dell'Utic. "Ho così constatato - afferma - l'emissione dagli stessi di protossido d'azoto al 100%". L'assessore: "Saremo duri" A proposito delle morti, l'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Alberto Tedesco, ha dichiarato che "se saranno accertate responsabilità saranno perseguite con la massima durezza". Tedesco ha anche riferito di aver istituito una commissione composta da tre medici e da un ingegnere, incaricata di accertare quali siano state le cause dei decessi. Ma come cazzo si può andare avanti?
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