Nick: Copia&Inc Oggetto: Esce Luther, la risposta a Pas Data: 4/5/2004 19.51.36 Visite: 71
30-4-2004 ESCE LUTHER, LA RISPOSTA A PASSION Nelle sale il film sul monaco tedesco Mentre "La Passione di Cristo" resta uno dei film più visti (superato solo da "Kill Bill Vol. 2" di Tarantino), esce in Italia un altro atteso kolossal di matrice religosa. E' "Luther", il film di Eric Till sul monaco agostiniano che nel 1517 contestò le istituzioni della chiesa cattolica dando impulso alla nascita del movimento protestante. Nei panni del teologo tedesco, il giovane attore britannico Joseph Fiennes ("Shakespeare in love"). "Luther", che in Germania è stato visto da quattro milioni di persone, si pone inevitabilmente come la "risposta" protestante alla contestata e fortunatissima pellicola di Mel Gibson. Finanziato in parte dalla comunità luterana americana, il film presenta un Martin Lutero determinato ed eroico nel portare avanti le proprie tesi, ma anche bello, affascinante ed elegantissimo nel suo saio impeccabile. Qualcuno ha criticato la pellicola proprio per l'eccessiva "beatificazione" del personaggio e per alcune inesattezze storiche, ma resta il fatto che il film è godibile e ha il merito di soffermarsi su una figura storica poco conoscita nel nostro Paese. La pellicola, distribuita da Metacinema in un centinaio di sale, sarà da metà giugno in dvd per la Columbia Tristar. Difficilmente il kolossal di Till susciterà le accese polemiche e l'estasi (o le condanne) che hanno accompagnato l'uscita della "Passione", ma certamente farà discutere. Se nel film di Gibson è la violenza e l'iperrealismo a fare da pardoni, il fulcro di "Luther" sono le idee e le tesi di questo monaco integerrimo, ossessionato dal diavolo, profondo conoscitore delle Scritture e alla ricerca di un Dio misericordioso, che ami e non punisca. A far nascere in Lutero l'indignazione verso la chiesa cattolica dell'epoca fu un viaggio a Roma, dove il giovane monaco restò disgustato dal mercato delle indulgenze (utilizzato da Papa Leone X per finanziare la costruzione della basilica di San Pietro) e dalla degenerazione del clero. Ma lo strappo con il Vaticano si verificò nell'ottobre 1517, quando Lutero affisse alle porte della Cattedrale di Wittenberg le sue 95 tesi, contrarie alla dottrina cattolica vigente. Il teologo, che rivendicava il perdono incondizionato dei peccati e l'accesso di tutti alle sacre scritture, fu perseguitato e processato per eresia. Fra i suoi meriti indiscussi, quello di aver premesso la diffusione della lingua tedesca moderna. Il film di Till, inoltre, è l'occasione per ammirare Peter Ustinov nella sua ultima interpretazione. L'attore, scomparso il 28 marzo scorso, veste con impagabile ironia i panni del principe Federico di Sassonia (detto "il saggio") che, pur non amando gli insegnamenti di Lutero, lo protesse dai persecutori. Nel cast di "Luther", anche il bravo Bruno Ganz, nel ruolo del vicario Johann von Staupitz, padre spirituale di Lutero. http://www.tgcom.it/ArticoloTgCom/articoli/09/articolo183309.shtml
|