Nel giorno della visita del ministro della Difesa italiano in Afghanistan, il governo afgano confisca, espropria, occupa gli ospedali italani di Emergency. E nessuno dice nulla. Tantomeno il ministro della Difesa italiano attualmente in Afghanistan. Ospedali pagati con i soldi di tanti cittadini italiani, che hanno dato una mano e qualche soldo ciascuno ad Emergency.
Pochi giorni fa, l'ambasciatore italiano Ettore Sequi è costretto ad andare a prendere lo staff italiano di Emergency con le macchine della ambasciata d'Italia, a ospitarlo una notte nella nostra rappresentanza diplomatica e poi ad accompagnarlo in aeroporto per evitare di farlo finire nelle grinfie della polizia afgana. Sia le macchine che l'edificio dell'ambasciata, infatti, sono fuori dal territorio e dalla cosiddetta giurisdizione afgana. Questo, in termini di diritto internazionale, si chiama incidente diplomatico. Gli incidenti diplomatici accadono raramente tra governi "nemici", non accadono tra governi amici, o alleati. E comunque, quando accadono, di solito il governo che ha subito l'affronto reagisce, più o meno duramente. Del resto, il governo afgano detiene oramai da due mesi un dipendente italiano, pur cittadino afgano, al di fuori da qualsiasi legalità costituzionale. Senza una accusa, senza che gli sia stato permesso di vedere un parente, senza che gli sia stato concesso di vedere un avvocato. E questo cittadino afgano è detenuto per aver agito per conto del governo italiano.
Forse sarebbe il caso di fare qualche cosa. Forse?
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