Nick: Haran Oggetto: DELA E MARINO DOCET Data: 14/5/2007 17.50.29 Visite: 159
«Sarebbe bello evitare i play off, sarebbe bello se il Napoli e il Genoa fossero promosse entrambe direttamente in serie A». Mentre si moltiplicano le tabelle per la corsa promozione a rompere gli indugi della scaramanzia è il presidente azzurro De Laurentiis. Napoli in A senza play off, post season cancellato dal distacco tra le prime tre e le altre. «Napoli e Genoa direttamente in A - prosegue De Laurentiis - Perché lo meritano le due città, perché la classifica è più che eloquente, perché solo la Juventus, un’intrusa in serie B, si è rivelata più forte». Il Genoa ieri ha vinto soffrendo in casa contro la Triestina (3-2), il Napoli giocherà domani a Brescia in un match delicatissimo per le residue speranze dei lombardi di agganciare la zona promozione. Il Brescia per tentare l’aggancio alla zona-play off, il Napoli per cercare la promozione diretta in serie A. La squadra di Reja ha due opzioni: superare il Genoa oppure, se la formazione di Gasperini dovesse rivelarsi irragiungibile, provare a mettere dieci punti tra lei e la quarta classificata. Ovvero, diversi obiettivi che rendono ancora più interessante e affascinante la sfida di domani al Rigamonti. «Sarebbe bello evitare i play off, sarebbe bello se il Napoli e il Genoa fossero promosse entrambe direttamente in serie A - ha detto Aurelio De Laurentiis che ha trascorso il fine settimana a Ginevra -. Perché lo meritano le due città, perché la classifica è più che eloquente, perché solo la Juventus, un’intrusa in serie B, si è rivelata più forte». Il vantaggio di Genoa e Napoli sulla immediate inseguitrici è indiscutibile. Netta, alla distanza, si sta rivelando la diversità di caratura, di spessore tra il Genoa, il Napoli e le altre formazioni che stanno innanzitutto «cercando» di far effettuare i play off e poi di far parte delle quattro che li disputerebbero: in lotta ci sono Mantova, Rimini, Piacenza, Bologna e Brescia. De Laurentiis, anche stavolta, in serata si collegherà con l’albergo che ospita il Napoli per incitare gli azzurri a dare il meglio. La squadra ha sempre apprezzato la presenza con i fatti e con le parole del presidente. Alla vigilia di Brescia-Napoli i calciatori sono già carichi al punto giusto, ben conoscendo l’importanza del match. Vincendo si metterebbero a dieci punti sul Mantova che da solo occupa il quarto posto. Logicamente, il presidente del Brescia Corioni la pensa in modo diverso rispetto a De Laurentiis: «Le sconfitte del Bologna e del Rimini, il pareggio del Mantova aprono nuovi possibili scenari. Si allunga la fila per entrare in zona-play off. Ma si giocheranno i play off o la terza riuscirà a mettere dieci punti tra sé e la quarta? Noi abbiamo il dovere di provarci, con il Napoli daremo tutto. Il rinvio a domani della partita? Non l’abbiamo condiviso. Non ha giovato a nessuno, neanche al Napoli». Non l’hanno condiviso neanche Reja e Cosmi. Reja ha solo mugugnato, Cosmi ha detto che «il calcio è diventato uno schifo». A metà strada tra Verona e Brescia, a niente dalla riva bassa del lago di Garda. Castelnuovo. Qui il Napoli ha alzato le tende del suo quartier generale. In piena zona rossa, se si pensa al tifo contro e alle motivazioni del rinvio della partita. Ritiro blindato, quindi, quello azzurro? Macché. All’esterno e all’interno del centro che ospita la squadra non c’è ombra di divisa. Neppure un poliziotto, un carabiniere. Perché? Perché non ve n’è bisogno. Perché nelle logiche perverse dell’estremismo del pallone, nella scala dell’odio degli ultrà al primo posto c’è il tifo avversario e al secondo ci sono gli uomini in divisa. E a volte viceversa. Napoli tranquillo, dunque. Lontano dai clamori di quel «rischio 3» con il quale è stato bollato il match con i bresciani. Altre tensioni, altri calcoli, altri incubi quelli che attraversano la squadra. Le tensioni sono quelle che il Napoli si sta portando dietro da quando è caduto a Mantova rimettendoci il secondo posto. Sa bene, infatti, che non gli è consentito un altro passo falso. Una responsabilità che pesa sulle spalle d’una squadra per giunta in mezza emergenza. I calcoli, invece, in attesa del Genoa che gioca questa sera, riguardano soprattutto la distanza tra terzo e quarto posto che, dopo la sconfitta del Rimini e il pari del Mantova di ieri, in caso di successo a Brescia arriverebbe a 10 punti. L’incubo, infine, ha i profili di Possanzini e Hamsik, diciannove gol in due e giovanotti poco raccomandabili in area di rigore. E a Brescia, per giunta, il Napoli si sentirà pure abbastanza solo. Vuota e muta, infatti, sarà la curva sud. Sbarrato il settore ospiti. I napoletani che vorranno e che potranno essere allo stadio di martedì alle diciotto, dovranno sistemarsi tra tribuna e gradinata. Ma questo non è un rischio? Per la polizia bresciana no. «I tifosi del Napoli che saranno martedì allo stadio - spiegano - saranno soprattutto napoletani residenti a Brescia o al massimo in provincia. Gente che non crea problemi». Obiettivo centrato, insomma. Perché il rinvio a martedì, in un giorno feriale e in orario scomodo per poter pensare ad un viaggio d’andata e di ritorno da Napoli in un giorno solo, mirava proprio a questo: non avere al «Rigamonti» gli irriducibili del tifo. Quelli che vanno ovunque e ovunque, o quasi, non sono graditi. Deluso, però, il Brescia che già si fregava le mani per il buon incasso. Ora, invece, il club dovrà anche rimborsare chi restituirà il biglietto. Non deluso, però sicuramente infastidito il Napoli per il cambio di programma e anche perché aspettando poi il Modena (sabato al San Paolo) avrà un giorno di riposo in meno. «Abbiamo rispettato le decisioni della prefettura di Brescia perché questo è un momento di svolta epocale per il calcio. O si fa pulizia ora - dice Pierpalo Marino, il dg del Napoli - o non si fa mai più. Bisogna prendere coscienza di come stanno le cose». «Ma giocare di martedì - assicurano a Brescia - non vorrà dire abbassare la guardia». Infatti domattina nell’incontro già fissato in prefettura, si metterà a punto il piano sicurezza. Di certo si deciderà per un maggior numero di uomini in divisa, per il presidio dei caselli autostradali, e della stazione ferroviaria e per la chiusura delle strade che circondano lo stadio, dove potrebbe esserci un primo sbarramento per il controllo dei biglietti.
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