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Nick: Bardamu
Oggetto: Ho comprato un rene in Nepal
Data: 17/5/2007 21.8.0
Visite: 160

Ho comprato un rene in Nepal
di Alessandro Gilioli da Kathmandu


Mille euro al donatore. Mille all'intermediario. Cinquemila per il trapianto illegale in India. Un giornalista de L'espresso è entrato nel mercato clandestino degli organi. Tra documenti falsi e chirurghi corrotti.


Gli ospedali indiani indicati per il trapianto illegale dai due spacciatori di organi nepalesi incontrati da 'L'espresso' sono tutte cliniche private, con standard occidentali e strutture sanitarie considerate di lusso. Il St Thomas di Chennai è nato nel 1972 come ambulatorio medico per iniziativa di un gruppo di suore cattoliche, poi a poco a poco è diventato un vero ospedale che cura circa 80 mila pazienti l'anno. Ancora oggi ci lavorano decine di religiose e l'istituzione conserva un carattere di charity per orfani e vedove. Il dottor Ravichandran - indicato da entrambi i mediatori come loro contatto - è un affermato nefrologo con decine di pubblicazioni alle spalle, e risulta responsabile del Kidney diseases and Institute of Organ Transplantation (Kiot) di Chennai. Anche l'altra clinica di Chennai suggerita dal mediatore Hari Tamang, il Medical Madras Hospital, ha un'origine religiosa: è nata infatti come costola della Chiesa ortodossa indiana. Ora è un moderno colosso di cemento armato, inaugurato nel 1987 sotto il patrocinio di Madre Teresa e alla presenza de famoso chirurgo Christian Barnard. Il reparto nefrologico - che vanta 280 trapianti già effettuati da quando è stato inaugurato, solo quattro anni fa - è diretto da uno specialista noto anche fuori dall'India come Georgi Abraham. La clinica offre una serie di servizi appositi per i pazienti stranieri, come l'interprete a tempo pieno e - se necessario - una convenzione per l'appartamentino in cui possono abitare i parenti durante il ricovero. Per chi dopo la degenza vuole andare in vacanza in India, c'è anche il pacchetto 'Post surgery holiday'.

Ma gli istituti che vengono utilizzati con più frequenza dai venditori di organi nepalesi sono le cliniche della catena Apollo, un colosso della salute quotato alla Borsa di Mumbay, con ospedali di lusso a Delhi, Chennai, Hyderabad, Madurai, Calcutta e altre città indiane. Con più di 10 mila dipendenti e 7,5 milioni di pazienti curati finora, le cliniche Apollo hanno già effettuato oltre 5 mila trapianti di reni. Il presidente della società, Prathap Reddy, spiega nel sito ufficiale corporate che il suo sogno è "fare dell'India la destinazione sanitaria di tutto il mondo" e per questo gli Apollo "sono all'avanguardia nel turismo medico a livello globale".

Il fatturato del gruppo è cresciuto del 42,81 per cento negli ultimi quattro anni.


il videoracconto completo lo potete trovare sul sito de l'espresso

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ho-comprato-un-rene-in-Nepal/1613087/1613089



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