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Nick: falconero
Oggetto: SIGNORE DEGLI ANELLI
Data: 6/5/2004 19.47.51
Visite: 62

Speciale SdA: i personaggi letti oggi




Sauron il globalizzatore


L’occhio che ogni cosa scruta, questo è il simbolo di Sauron. Scruta tutto, ogni angolo del pianeta, anche il più remoto. E’ il simbolo di un potere che non accetta limiti, un potere che si pensa e si vuole globale: non riconosce frontiere, le Nazioni non sono che colori sulla carta geografica, i popoli agglomerati senza senso nè significato, li percepisce solo come inutili ostacoli per il suo potere. O meglio per la parodia del Potere, perché, al contrario limiti e regole sono sempre state le caratteristiche proprie dell’autorità intesa in senso tradizionale. Il potere del mondialismo vorrebbe ridurre il Mondo a un’unità in cui tutto è uguale e senza più identità, perché le differenze ricordano, a lui che sa solo corrompere, la bellezza della Creazione. Sauron non sempre appare minaccioso, anzi spesso la sua è una lusinga sottile e solo troppo tardi ci si accorge di essere imprigionati nelle sue spire…

Aragorn l’autorità legittima


E’il predestinato, nelle sue vene scorre il sangue dei Re. Il suo compito è quello guarire le ferite della Cosmo, di ricomporre l’armonia infranta. Ma la sua Regalità non è mai ostentata – fedele al motto "la nobililtà tace" – fa si che siano le sue azioni a parlare per lui. Il suo non è mai un Potere che si impone con violenza o prepotenza, ma che sempre si "manifesta", quando appare tutti lo riconoscono per la sua superiore dignità. Non è un caso che si rivela appunto guarendo: le mani del Re guariscono, quando lascia scorrere il flusso taumaturgico che è proprio della sua essenza risana le ferite dei corpi e delle anime E’ Artù, Cincinnato o Cesare che tre volte dice no alla corona. Per lui il potere non è mai privilegio ma sempre il pesante fardello della responsabilità, nel suo cuore sa qual è il sentiero che deve percorrere e il destino che gli è riservato, ma attende la "grande chiamata", per mobilitare tutte le sue risorse fisiche e morali, nel frattempo erra ramingo nelle terre del nord…


Nazgul i re corrotti


Un tempo erano uomini possenti, orgogliosi sovrani, ma proprio la loro arroganza li ha perduti. Al culmine della loro potenza la paura della morte, del loro stesso umano destino hanno fatto si cedessero alle lusinghe della voce che sussurrava nell’oscurità promettendo lunga vita e l’oblio della morte. Ma quale vita hanno avuto in cambio abdicando alla loro regalità? Una vita da schiavi. E così ora i potenti Re degli uomini non sono che ombre incatenate al potere dell’unico anello. Costretti ad ubbidire ad ogni capriccio del loro volubile sovrano assoluto. Sono quei re che hanno spezzato il patto con il proprio popolo, che hanno violentato la fiducia che in essi era stata riposta, che hanno dimenticato che guidare è servire. E’ un monito per tutti quei governanti che oggi sono sottoposti all’assalto quotidiano delle grandi Imprese globali, di lobby portatrici di interessi e poteri senza volto, che cercano di condizionare le loro azioni a scapito dei loro cittadini per massimizzare i loro profitti. Molti pensano di poter giocare questo gioco pericoloso senza rendersi conto che ogni cedimento crea un nuovo ricatto e una nuova conseguente pressione, fino a quando travolti dal vortice diventa impossibile dire di no.


Tom Bombadil


Elrod, Gandalf, Madama Galadrien, esseri possenti temuno anche solo di posare lo sguardo sull’anello, di sfiorarlo con un dito. In tutta la terra di Mezzo esiste una sola creatura che non può essere sfiorata da tale oscuro potere, il silvano Tom Bombadil. Potere e ricchezza sono per lui categorie senza significato, la vita ha senso in se stessa, per il solo fatto di essere vissuta, semplicemente. La contemplazione della Natura e del Creato permettono di comprendere il posto e il proprio ruolo. Un po’ come San Francesco, o un monaco Zen o un Sufi: essere nel Mondo senza essere del Mondo, percorre i sentieri senza una meta o un fine, fare del viaggio la propria vita, Passo, respiro e pensiero. L’anello del potere? Un inutile monile luccicante.


Saruman il tecnocrate


Spingere il proprio sguardo fin dentro all’Abisso può essere pericoloso, molto pericoloso, perché allora anche l’Abisso getta il suo sguardo dentro di noi. Intrappolati nella ricerca del nesso tra le cose, nella regolarità delle leggi che guidano l’Universo si perde di vista l’armonia del Tutto e si ha la presunzione di poter governare l’Uomo e la Natura attraverso la Tecnica. Ma così si perde di vista il fine ultimo piegato alla logica dei mezzi e il bianco si spezza nella pluralità dei colori primari. Tra il Bene e il Male non sono possibili zone grigie: questo è stato il destino di Saruman, il capo del consiglio dei Istari, la presunzione e la superbia gli hanno fatto dimenticare la sua missione, quella di custodire e di proteggere. Invece di fermarsi ad ogni passo per riflettere se il suo cammino fosse conforme al codice che aveva scelto e alle "leggi del Mondo" ha preferito imboccare sentieri tortuosi pensando, con la sua ragione e la sua volontà, di poter piegare il Cosmo e la Natura, di potervi sovrapporre il proprio "Progetto", ma la Natura non sopporta di essere sfruttata e avvelenata: le acque troppo compresse finiscono per travolgere ogni diga.

Gollum il politicante


Un giorno si imbatte casualmente nel Tesoro - una posizione o una carica - pensa di possederlo ma in realtà da esso viene consumato giorno dopo giorno. Compromessi e menzogne diventano il suo pane quotidiano, predatore rapace e furtivo si annida nelle ombre, nei posti di sottopotere, nutrendosi dei rifiuti della società come un parassita e così si trasforma in un semplice ingranaggio della macchina del potere. Non può più farne a meno, non riesce più a vivere una vita autonoma ed indipendente, il potere si nutre di lui trasformandolo in una larva. Comincia anche a sdoppiarsi cercando di convincere (o di autoconvincersi) che quella non è la sua reale indole. Ma la sua vera essenza comunque traspare nei suoi modi e nei suoi gesti servili, come fa il politicante che cerca di convincere se stesso e gli altri che sta ancora servendo il bene comune. Ma anche lui avrà un posto nei disegni della Provvidenza…

Gandalf la manifestazione della volontà divina


A volte i piani della provvidenza hanno bisogno di un piccolo aiuto, un consiglio che guidi, una parola che conforti, un’azione che desti volontà sopite, ma tutto questo sempre nel rispetto dell’identità e del destino di ognuno, riconoscendo ad ogni creatura un’intima dignità e un ruolo se pur piccolo o marginale nella grande storia. E ognuno è sempre il fine e mai un mezzo da piegare alla propria volontà e per raggiungere i propri scopi personali, anche perché non vi è altro scopo se non quello di servire la volontà del principio spirituale e assecondare il destino insito nella manifestazione del Creato.


Uruk-hai le masse d’urto della globalizzazione


Il Nemico non ha il potere di creare, ma solo quello di corrompere. Le sue creature sono le parodie della Creazione, parodie dei popoli liberi, l’immagine di come li vorrebbe piegati al suo oscuro volere. Sono veri e propri organismi geneticamente modificati, costruiti in provetta in tetri laboratori, assemblando frammenti di identità diverse e parti fisiche di creature che non hanno niente in comune tra di loro: chi non sa chi è più facilmente manipolabile e chi è mosso dai bisogni primari e più elementari è lo schiavo perfetto. L’uomo al contrario è il risultato di forze che agiscono nel profondo della sua comunità, perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, in cui in un processo quasi alchemico in cui – come nella realizzazione in un qualsiasi prodotto della terra, come il vino o il mile cui vengono spesso attribuite prop5rietà terapeteutiche o divinatorie – ogni fase non solo è indispensabile, ma deve essere eseguita alla perfezione per evitare che il farmaco possa trasformarsi in veleno. Questo è un fatto che troppo spesso i new/no – global dimenticano quando vogliono imporre il loro "mondo arcobaleno". la loro violenza e la loro richiesta di meticciato universale fanno di fatto il gioco dei poteri globali delegittimando le autentiche istanze identitarie.

Frodo

Il viaggio è duro ed estenuante e ad ogni passo il peso dell’anello diventa sempre più insopportabile, la tentazione di indossarlo e di arrendersi e sempre più forte. Nella prima parte del viaggio è stato più facile grazie alla "Compagnia", la comunità ci puntella nei momenti di difficoltà, amplifica le nostre forze. Ulisse si concede di ascoltare il canto delle sirene solo perché l’equipaggio della nave continua a remare e il timone è fisso sulla stella polare. Ma poi la "Compagnia" si separata e rimane solo il fedele Sam, comunque alla fine, sul baratro, davanti all’Abisso siamo soli, intimamente soli e senza più nessun appiglio per reggere l’urto del Potere. Allora "solo un Dio ci può salvare". Ma il Viaggio non è ancora finito, si affronta l’avventura per riportare a casa i frutti di questa particolare esperienza: i Proci vanno cacciati e l’ordine deve essere ristabilito. Il cambiamento deve essere sempre reale.

Salvatore Santangelo



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SIGNORE DEGLI ANELLI   6/5/2004 19.47.51 (61 visite)   falconero
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