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Nick: Awip
Oggetto: Rapporto Amnesty
Data: 24/5/2007 2.30.13
Visite: 106

Amnesty International: la lotta al terrorismo ha legittimato abusi


Contro le donne violenze di ogni tipo
Contro le donne violenze di ogni tipo




La lotta al terrorismo ha fornito a molti, troppi governi un argomento per tollerare, se non giustificare, la sistematica violazione dei diritti umani. Lo denuncia Amnesty International nel suo rapporto annuale, in cui l'organizzazione fa appello al "coraggio e all'impegno della società civile" per costrastare questa tendenza su scala planetaria.


A preoccupare Amnesty sono, ancora una volta, la "guerra al terrore" e la guerra in Iraq che "con il loro campionario di violazioni dei diritti umani hanno creato profonde spaccature che stanno gettando un'ombra sulle relazioni internazionali, rendendo così più arduo risolvere i conflitti e proteggere i civili".


Meno garanzie 
I governi, sostiene Amnesty, "stanno compromettendo lo stato di diritto e i diritti umani, attizzando razzismo e xenofobia, separando comunità, acuendo le disuguaglianze e preparando il terreno per altre violenze e altri conflitti".


Dottrina Bush 
Il primo imputato di Amnesty è la Casa Bianca. "Cinque anni dopo l'11 settembre - si legge nel rapporto - sono emerse nuove prove sul modo in cui l'amministrazione Usa abbia considerato il mondo come un terreno di scontro tra giganti nella sua 'guerra al terrore', attraverso sequestri, arresti, detenzioni arbitrarie, torture e trasferimenti di sospetti da una prigione segreta all'altra del pianeta, in un contesto marcato dall'impunità e dalle cosiddette extraordinary rendition (i trasferimenti, operati dalla Cia, di sospettati di terrorismo in luoghi ignoti, ndr.)...Nulla -sottolinea Amnesty- può esemplificare la globalizzazione delle violazioni dei diritti umani meglio della 'guerra al terrore' guidata dagli Usa e il programma di extraordinary rendition, che ha coinvolto governi di paesi lontani tra loro, come Italia e Pakistan, Germania e Kenya".

"Il nostro mondo è altrettanto polarizzato come lo era ai tempi della Guerra fredda e sotto molti aspetti assai più pericoloso", sostiene nel rapporto di 300 pagine Irene Khan, segretario generale dell'organizzazione umanitaria.


Soffocare i dissidenti 
L'imperativo della sicurezza nazionale è spesso un pretesto per reprimere la dissidenza, come in Nord Africa, in Medio Oriente o in Russia, della quale sono denunciati una "deriva autoritaria" .


In Cina e in Vietnam è cresciuta la repressione contro la dissidenza, in Egitto riemerge una "repressione vecchio stile". In Afghanistan, crimini contro l'umanità vengono commessi da tutte le parti in conflitto, così come è avvenuto l'anno scorso durante la guerra in Libano. Il Darfur, la regione del Sudan occidentale devastata da una crudele guerra civile, è "una ferita che insanguina la coscienza del mondo" e il regime di Khartoum è messo duramente sotto accusa. Il primo ministro dell'Australia John Howard è criticato per le paure immotivate suscitate dal suo governo nei confronti degli immigrati; il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, per la sua politica che sfrutta le paure razziali.


Donne prime vittime
Il rapporto denuncia anche il crescente "fossato fra musulmani e non musulmani", e la condizione delle donne nel mondo, "vittime del terrorismo sessuale".

Uno degli esempi più eclatanti di impunità è dato dal conflitto in Darfur, dove nel corso dell'anno sono aumentati i casi di stupro. Uno dei piu' insidiosi esempi di apatia è stato riscontrato in Guatemala, dove dal 2001 sono state assassinate oltre 2.200 donne e ragazze, ma dove soltanto un numero esiguo di casi sono stati fatto oggetto di indagine e ancor di meno quelli perseguiti. Attiviste per i diritti umani sono state arrestate per aver chiesto la parita' di diritti in Iran, uccise per aver promosso l'istruzione delle ragazze in Afghanistan e sono diventate oggetto di violenza sessuale e denigrazione in tutto il mondo. "Miliardi di dollari vengono spesi per combattere la 'guerra al terrore', ma dove sono la volonta' politica e le risorse per combattere il terrore sessuale contro le donne?",  chiede il Segretario generale di Amnesty internation, Irene Khan, nella prefazione del rapporto.





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Rapporto Amnesty   24/5/2007 2.30.13 (105 visite)   Awip

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