Nick: siddharta Oggetto: IL MIO AMICO Data: 9/5/2004 10.24.9 Visite: 112
Come anni fa, mi bussa con la macchina fuori al cancello, è cambiato il cancello, è cambiata la macchina, è cambiato il suono del clacson, ma il richiamo è identico. Esco mi siedo a fianco e ci salutiamo come sempre: " A capocchia " Si va al teatro, non succedeva da molti ma molti anni. Il mio amico stasera è senza moglie, suo figlio è dalla mamma di lui e lui a tratti sorride, a tratti parla e a tratti è triste. Beviamo una birra, lui ha un radar particolare nell'itercettare le donne che prorompono negli angoli dell'atrio; le vede quasi prima che entrino dalla porta. Andiamo a salutare i miei amici attori e prima dell'inzio ci accomodiamo in sala. Il mio amico ha perso un pò di smalto nei discorsi corali, ma l'animale rimane tale e allora un paio di " infilate " le butta giù e palleggia con me un discorso che diventa sottile e imbarazza colui che ci guarda colpendolo ai fianchi e arrossendolo nel buco del culo. Questa cosa a me e al mio amico ci è sempre venuta naturale. Inizia lo spettacolo, i miei amici sul palco so forti, chissà perchè ho sempre prediletto i comici e i pittori ciechi come amici! Anche il mio amico aveva uno spiccato senso della comicità, lui era superioire inchiodava tutti alla sua flemma e li teneva li per ore. In uno spettacolo mancò la luce e lui inchiodò per mezzora alle sedie gli spettatori parlando al buio. Poi ha lasciato! Ieri mentre guarda lo spettacolo mi fa: " Non dovevo fermarmi! " Io per non farlo sentire solo gli dico: " Si anche Luca, è un grosso peccato! " E lui: " Ci sono delle donne, che si prendono tutte le energie! ". Ed io: " Una donna può fare di un uomo un genio o la persona più normale di questo mondo! " Lui mi guarda ed io: " Lo diceva Rossini,.... Gioacchino.......non l'ho detto io!!!!! "
|