Nick: JacKn|Fe Oggetto: I Bambini Avanguardistici Data: 9/5/2004 16.4.49 Visite: 141
[...] 3. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la velocità. Un automibile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia. [...] 7. Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. [...] 9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. (Marinetti, Manifesto del futurismo, Le Figarò, 20 febbraio 1909) Per discorrere circa alcune opere d'arte (o presunta tale), come i bambini impiccati di cui si parlava ieri, occorre far riferimento a certi dati storici. Meglio, si può anche giudicare un'opera dell'ingegno senza ricollegarla a niente (com'è stato fatto quasi da tutti), ma il risultato sarà, ovviamente, un'analisi grossolana, superficiale, decontestualizzata, e poco interessante. A mio avviso, occorre far partire il discorso dalla concezione stessa di avanguardia artistica, che a sua volta affonda le radici in quella di epoca storica. La nozione di epoca storica nasce più o meno nel '800, e va ad integrarsi con quelle che precedentemente erano state (ed in alcuni casi sono ancora) le concezione stesse di "storia". La storia viene vista come il susseguirsi delle attività dell'uomo, e dei suoi prodotti, mutabili, in contrapposizione a quelle che sono le leggi naturali, immutabili, che non dipendono dall'uomo e dalla sua volontà. Per Esiodo, la storia era suddividibile in 5 età: oro, argento, bronzo, eroi, uomini. Più ci si allontanava dalla prima età, più la si trovava decadente. Ma nulla era opponibile a questo corso, tutto era già predeterminato. Un'altra concezione storica, largamente condivisa in oriente, è quella dei cicli. I cicli storici si ripetono sempre uguali, per l'eternità, e tutto (anche secondo questa idea) è predeterminato. La teoria della provvidenza, invece, scaturisce dal cristianesimo. Il corso storico è scandito da eventi fondamentali: creazione, paradiso terrestre, peccato originale (scelta umana), incarnazione di Cristo (scelta divina). Tutta la nuova era è proiettata verso il ritorno di Cristo, con relativa salvezza dei buoni. La storia è "indirizzata" dalla provvidenza, anche se così non sembra, tuttavia l'uomo resta dotato del libero arbitrio. Nel 1700 viene fuori la concezione del "progresso", la storia è (e deve essere) progresso, occorre mettere da parte le superstizioni del passato, e avvalersi esclusivamente della ragione. Il bene sta nei progressisti, il male nei reazionari (coloro che reagiscono al progresso), ed ogni cosa dev'essere fatta in funzione delle esigenze del tempo, qualunque cosa non sviluppata secondo questo principio è sbagliata. Questa concezione si fa spazio fino al '800, secolo in cui nasce la nozione di epoca storica. Un'epoca storica, è un periodo in cui la maggior parte delle caratteristiche umane sono simili. Proverò a fare qualche esempio. La sessualità di una persona, le diversità circa quest'ultima, l'aborto, la promiscuità sessuale, il sesso prematrimoniale, eccetera, erano soggette ad una opinione che, sebbene esistessero delle rare eccezioni, era condivisibile più o meno da tutti. In un'epoca storica, tutte le persone, la pensano più o meno allo stesso modo riguardo alle cose della vita. Prendiamo ora ad esempio la nostra epoca. E' veramente difficile trovare un'opinione comune riguardo a certe tematiche, la guerra, il sesso, e chi più ne ha più ne metta. Non c'è una norma comune circa queste cose. Quando sussistono queste caratteristiche, ci si trova in una epoca di crisi. Un'epoca di crisi, è il passaggio da un'epoca all'atra, dove persistono dei caratteri della vecchia epoca, e cominciano ad intravedersi quelli della nuova, che però non sono per nulla delineati. E' da qui che parte la concezione di avanguardia artistica. Le carattestiche che accomunano tutte le avanguardi artistiche, in generale: - Si è coscienti del fatto che ci si trova in un momento di crisi. - Il compito da svolgere è quello di produrre arte "adeguata" alla nuova epoca. - La nuova arte dovrà necessariamente essere diversa da quella vecchia. - Si deve cercare di definire i caratteri della nuova epoca, provare, fare tentativi, sperimentare, poiché nulla è certo riguardo alla nuova epoca e a come sarà. Tipico delle avanguardie è il carattere aggressivo, teso a distruggere la vecchia arte. L'arte deve essere scandalosa, deve spiazzare, shockare. E state pur certi che non esiste avanguardia artistica che non sia spiazzante e provocatoria. E' stato visto col naturalismo, col simbolismo, col futurimo (di cui ho citato l'esempio di Marinetti), non è niente di nuovo. Ciò che l'autore vuole, è shockare, creare tumulti, discordia, sorpresa. Ora, date un'occhiata al post sui bambini impiccati. Niente da dire, credo che in questo caso, ci sia riuscito davvero non c'è male. E' altresì evidente che qualcuno (com'è successo) possa ritenere tutto ciò nuovo, nauseante, da schifo, raccapricciarsi davanti e certi spettacoli. Ma vi assicuro che, in questo caso, l'uomo che s'è prodotto in una improbabile arrampicata sull'albero, per staccare le sculture e preservare la verginità degli occhi dei suoi bambini, puri e casti, non rappresenta una anomalia. L'artista di turno sarà stato così contento di questa notizia da rischiare un attacco di cuore, ci scommetterei l'ultima sigaretta del mio pacchetto in tempo di guerra. Gli spettacoli dei futuristi finivano quasi sempre a cazzotti, e lancio di oggetti. Sensibilmente più provocatori, direi. Ciò che fa strano è come, agli inizi del '900 (per ciò che concerne i futuristi), che ancora non si era abituati ad assistere a certi spettacoli in diretta televisiva, al cinema, per strada, lo scandalo potesse raggiungere vette forse più alte, ma del tutto analoghe a quelle a cui mi capita di assistere ultimamente. Saluti e baci, JacKn|Fe, ADP, Black 80, Stefano. P.S. ho trovato l'occasione per "scavare dal cascione" un po' di cose che potrebbero tornarmi utili, per cui, come si suol dire, è stato un piacere. Però, occorre dire, di piacere effimero trattasi, in quanto ciò che avete letto (se qualcuno l'ha letto) è stato scritto in fretta e furia, senza badare ad eventuali correzioni da apportare, è presumibile quindi che sia zeppo di errori. PP.S. posto sotto la categoria "Narrativa" per mancanza di una categoria adeguata.
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