Nick: VL82 Oggetto: Bertinotti.. Bertinotti.... Data: 7/6/2007 11.33.33 Visite: 179
Articolo apparso ieri sul Corriere a firma del mitico Gian Antonio Stella. Il mio commento è che secondo me appena si sale al potere ci si adegua all'andazzo ed alle cattive abitudini. E perfino Bertinotti, del quale non approvo l'approccio politico, ma gli riconosco (evo..?) delle qualità umane e di moralità, evidentemente si adegua alle cattive abitudini dei nostri peggiori politicanti! Leggete..leggete. Bertinotti stia tranquillo E' libero di andare in treno senza usare gli «aerei blu» Il presidente della Camera disse che era «obbligato» ai voli di Stato. Ma al «Corriere» non risulta Fausto Bertinotti tiri pure un sospiro di sollievo: può tornare a prendere i voli di linea. E rinunciare al privilegio di quegli aerei di Stato che, ne siamo certi, pesava come un macigno sulla sua coscienza di neo-comunista riluttante ad approfittare dello status di presidente della Camera come un qualsiasi satrapo levantino. La polemica è nota. Ed è emersa in almeno tre occasioni. La prima quando il sub-comandante Fausto si fece accompagnare in Bretagna per una vacanza nella penisoletta di Quiberon. La seconda quando chiese d' esser portato in Grecia per una visita privata ai monaci del monte Athos. La terza quando saltò fuori che aveva usato il volo di Stato anche per andare a Parigi alla festa per le future nozze di Clotilde d' Urso, nipote del banchiere Mario, con Arthur de Kersauson de Pennendreff. Ma come: lui? Lui solo tre anni fa diceva di essere ancora legato alle parole «classe operaia e padrone» e che le usava («non so vedere il mondo se non ho il padrone e la classe operaia») perché erano i suoi «occhiali»? Che cantava la bellezza dei vecchi simboli perché «attraverso la falce e martello» vedeva «le facce dei metalmeccanici, dei centri sociali, dei ragazzi del Tasso»? Per cominciare, fece rispondere all' Ufficio stampa della Camera. Il quale, a Feltri che aveva segnalato il viaggetto a Quiberon, spiegò che «l' uso di velivoli di Stato da parte delle più alte cariche istituzionali per i propri spostamenti è regolato da una direttiva del presidente del Consiglio dei ministri, emanata il 21 novembre dell' anno 2000, e dalle successive integrazioni. Le modalità di viaggio in Italia e all' estero, pertanto, non dipendono da un' autonoma scelta del presidente della Camera dei deputati, ma dal rispetto delle indicazioni dettate dal governo». Un mese dopo, il 9 ottobre, tornò sul tema lui stesso rispondendo a Giuliano Ferrara, di cui era ospite a Otto e ½: «Sono norme della sicurezza che obbligano il presidente della Camera a spostarsi con tale veicolo indipendentemente da quali siano le ragioni per cui si muove». «Obbligano»? Vuol dire che le nostre leggi vietano a lui e agli altri che si rassegnano compiaciuti alla comodità del volo di Stato (tanti, tantissimi, troppi ) di fare come la famiglia reale inglese che nel 2006, nonostante il terrorismo islamico e l' Ira, ha preso anche dei voli di linea? Vuol dire che gli è proibito di fare come Angela Merkel che per venire in vacanza a Ischia ha preso un volo di linea Lufthansa per Napoli, è salita su un taxi per il molo Beverello, ha fatto la coda al botteghino, comprato i biglietti per sé e il marito sull' aliscafo pubblico, raggiunto l' isola, preso un secondo taxi per sistemarsi a Sant' Angelo come una turista qualsiasi? Si tranquillizzino, lui e gli altri: li hanno informati male. Una ricerca ufficiale negli archivi, condotta dopo una richiesta ufficiale del Corriere, ci ha permesso di avere una risposta ufficiale: non esiste alcuna legge che «obblighi» le alte cariche pubbliche a usare i voli di Stato. C' è scritto solo che «hanno la facoltà» di usarli. Il che è un' altra storia. Tanto che Prodi, per esempio, prende spesso il treno tra Roma e Bologna. Conosciamo l' obiezione: così le scorte alla famiglia reale inglese o ad Angela Merkel saranno costate perfino di più! Ammesso e non concesso: vuoi mettere il messaggio ai cittadini? Accettiamo scommesse: anche gli italiani, quei soldi in più, li spenderebbero volentieri. Stella Gian Antonio "La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precendente" (Albert Einstein). " Il culo anche.." (Eva Henger) |