Nick: Mr.Bungle Oggetto: rugby Data: 11/6/2007 19.4.12 Visite: 250
PROFONDO ROSSO 7 mete. 7 ferite al costato del nostro orgoglio. Perchè domenica 10 giugno 2007 a Treviso, terra di rugbisti purosangue, i Pirati hanno sempre lottato e mai mollato, con le unghie e la disperazione, con l’orgoglio e il coraggio di chi sa di essere indietro per tradizione, tecnica e povero di buona sorte. Le maglie rosse del Tarvisium hanno messo a nudo, in termini di tecnica e tattica, i tanti lati deboli della nostra ciurma, senza pietà, con il crudo realismo che contraddistingue il nostro sport. Ma la testa non l’abbiamo mai calata, l’orgoglio e il coraggio sono rimasti vivi fino al fischio finale, e questo è il primo insegnamento che deve passare nel dna dei nostri giovani pirati. 7 mete. 7 fendenti al cuore della nostra spavalderia. Siamo partiti con la solita spavalda allegria, con il sorriso sempre beffardo e strafottente, che ci consente di sopravvivere e resistere ai mali di una terra maledetta, sempre più assediata dalla corruzione e dall’inciviltà, dove l’indifferenza ai progetti sani e puliti come il nostro getterebbe nella disperazione qualsiasi essere umano, tranne che noi, che in questo pantano ci siamo fatti gli anticorpi. Orgoglio e spavalderia, dunque, questi gli ingredienti che ci hanno permesso di fare un campionato eccezionale, un lungo cammino su di un sentiero stretto e difficile, come i vicoli della nostra città, tra sudore, mala sorte, sangue, indisciplina, volontà, amore, passione. Tutto questo ha dato la forza a una paranza di amici di superare battaglie dure e talvolta, sulla carta, quasi impossibili, come Salerno e Pretoriani. E’ stata un’incredibile esperienza per i nostri marinai in erba, che hanno avuto modo di accumulare partita dopo partita preziosi insegnamenti, con la strada che via via si è fatta più ripida ma decisamente più eccitante. Qualcuno al rientro da Treviso diceva che la sorte non ci ha voluto bene ponendoci davanti prima la Capitolina e poi la Tarvisium. Non sono d’accordo! il Rugby è sfida, è crescere e migliorarsi. E questo doppio confronto a breve distanza ha regalato ai nostri giovani una ghiotta opportunità di assaggiare quanto di meglio c’è oggi in Italia. L’estemporanea felicità di una vittoria o di una promozione, nel lungo periodo, non arricchiscono la cultura rugbistica di ciascun giocatore che invece può ottenere confrontandosi con chi è davanti per tradizione e organizzazione. Ecco perchè, a un certo punto, il cuore e la passione non bastano, l’autogestione e il romanticismo devono inchinarsi di fronte i cavalieri in rosso di Tarvisium, un esempio, un modello di squadra compatta, unita, equilibrata, leale. Niente superman, ma 15 rugbisti umani, che hanno commesso parecchi errori non sfruttati dai pirati, ma che hanno macinato e alternato il gioco col piede, con la mano, con le maul. Sembra ovvio, ma in realtà è frutto di lavoro e abnegazione, metodo e cultura. Cultura, bella parola, che per me significa quando, finita la partita, il folto, caloroso e competente pubblico di giovani, famiglie e bambini ci ha applaudito e rincuorato. Mi ha colpito il "Forza Napoli" di un gruppetto di scugnizzi trevigiani che a piedi nudi giocherellavano con l’ovale durante la nostra partita. Il terzo tempo ha messo in contatto due anime molto simili, incredibilmente in sintonia per filosofia di vita e visione della società, con l’immancabile emigrato, Vincenzo, che ha suggellato questo gemellaggio con lacrime e birra. "Maglietta Rossa la trionferà…" cantavano gli amici negli spogliatoi dopo il trionfo, e noi pure nelle docce con loro, a lenire il sangue che usciva dal costato. Tonino offriva al capitano la sua gloriosa maglietta di riscaldamento CCCP e così, in un attimo, l’ILVA di Bagnoli, con i suoi veleni, amianto e idrocarburi, e con lo spirito indomito di migliaia di operai, si è presa un pezzettino di Treviso. Non so quante birre mi hanno offerto mentre ci siamo messi insieme a ricordare episodi e personaggi di vecchie cruente battaglie tra Tarvisium e Partenope, sfogliando un capolavoro di editoria romantica, il libro della Tarvisium. E così sono stati evocati i Fusco e Nicola Giuliani, ed in particolare Enzo "o’ Chiattone" rimasto impresso al vecchio pelatone trevigiano per le sue esternazioni inquietanti "I’ so’ Pazze’ I so’ Pazze!!". Il Napoli è in serie A ci dicono, ma noi restiamo incollati in quell’oasi di civiltà ovale, ammirando il loro spirito di solidarietà e aggregazione, notando sguardi femminili che qualche giovane pirata ha fatto innamorar… A Napoli altri 80 minuti per l’onore di chi non si sente ancora battuto e per l’amicizia di chi ci ha trattato con rispetto e dignità, per gettare un ponte di collaborazione duratura tra Amatori e Tarvisium, affinchè il nostro lavoro sul territorio ricominci a settembre con la giusta "cazzimma". fonte : www.napolirugby.com http://www.diegodepetrillo.altervista.org http://www.sellaband.com/diego / |