Nick: otAmArR Oggetto: Storia della chitarra I parte Data: 22/6/2007 18.17.35 Visite: 2061
Dopo lunghi studi vi propongo la prima parte della storia della chitarra. Nuove vette di sapienza raggiungerete dopo tal lettura. Le origini della chitarra si perdono nella notte dei tempi(1) Non sappiamo quindi quando essa sia nata. Si da il caso però che a Babilonia esistessero degli strumenti simili alla chitarra.(2) La chitarra babilonese aveva un aspetto ben lontano da quello che oggi conosciamo. Il suo corpo era di palma pesante, non era cavo e aveva un manico di pietra. (3) Da Babilonia passiamo all'Egitto. Qui la chitarra assume un aspetto più simile all'odierno. Finalmente abbiamo le corde! In un primo momento le corde erano di budello di pinguino, ma data la scarsa reperibilità del materiale si passò al budello di schiavo. La chitarra egizia aveva quindici corde ed ebbe una grande diffusione sia tra il popolo che a corte. (4) Per suonare le corde erano necessarie tre mani, una toccava i tasti, una pizzicava le corde e l'altra, non necessariamente della stessa persona, grattava il chitarrista oppure girava le pagine dello spartito. Di questo periodo detto della paleochitarra non abbiamo molte composizioni. Dopo l'incendio della biblioteca di alessandria ci è rimasta una unica opera: un magnifico Do in Do Maggiore.(5) Passiamo all'epoca classica. In Grecia le arti la fanno da padrone. Pittura, scultura, poesia, musica, liberalità, democrazia e tante altre cose belle (6). Sono passati i tempi bui babilonesi in cui non potevi camminare per strada che subito ti torturavano perchè non riuscivi a pronunciare correttamente assurbanipal o panzanella senza metterti a ballare o ridere. In questo periodo ha grande importanza, anche grazie all'influsso platonico, una forma di brano bitonale molto rapido il re mi urgo(7). Purtroppo la chitarra in questo periodo non riveste una grande importanza, preferendo ad essa altri strumenti quali l'ascella spernacchiante, il fischio in bocca a sei dita o la pecora con cannula posteriore ( 8 ) E con questa chiudiamo questa prima parte della storia della chitarra. (1) Le origini di molte cose si perdono nella notte dei tempi. Credo dipenda dal fatto che un nenaderthal non fosse una persona molto ordinata. Le caverne erano molto profonde e ci facevano un pò di tutto. Le continue bastonate in testa, poi, non aiutavano la memoria. Considerato poi il numero di cose che si sono perse nella notte dei tempi credo che il posto sia una sorta di sgabuzzino enorme, polveroso e poco raccomandabile per una ricerca. (2) Curiosità: presso gli antichi popoli arabi esisteva uno strumento a forma di otto, con sei corde di nylon, una tavola in acero e un marchietto con su scritto ibanez. Ne è conservato un esemplare presso il British museum ma fu classificato come membrafono a percussione e come tale non è una chitarra. (3) Assomigliava molto di più a una grossa mazza da cricket. Cadde presto in disuso perchè non esisteva il cricket. Fu usata allora come strumento di tortura, fintantochè non fu inventata la fornace di Baal, grossa fornace incandescente nel quale si arrostivano i condannati, abbandonata anchessa quando furono inventati gli studenti di violino. (4) Il numero delle corde fu portato poi a tre. Questa involuzione è da attribuirsi a Stipsis IV che ebbe la geniale intuizione che: il tempo di costruzione di una piramide è inversamente proporzionale al quadrato del numero di metri di budelli strappati a uno schiavo (cfr. Teorema di Stipsi). (5) Qualche critico attribuisce la paternità di tale solenne opera alla precedente Babilonia e dice che non si tratterebbe di un do in do maggiore ma di un la in la minore. (6) In Grecia anche stare a parlare per ore e a volte giornate di cose inutili era considerata un'arte.In questo l'Italia non è seconda a nessuno. Basti guardare al nostro Parlamento e capiremo perchè ci chiamavano "Magna Grecia". (7) si pregano i moderatori di non cancellare il mio nick o cercare di picchiarmi, questa me l'ha suggerita un collega. Se volete vi lascio il suo cell così picchiate lui. ( 8 ) antenata della zampogna, si infilava una cannula nel didietro della pecora e si soffiava. Il risultato era comunque un beee della pecora, però più forte e sofferente. Nun è vvin e nun è acqua a salute e sta pucchiacqua(?chi schif e rima?) |