Nick: Viola* Oggetto: "La Repubblica" e Napoli Data: 23/6/2007 17.44.52 Visite: 293
sono un pò di settimane che la rubrica delle lettere di Augias su "La Repubblica" si occupa quasi prevalentemente di Napoli. in senso negativo, ovviamente (penuria di argomenti?) napoli ne esce invariabilmente come l'inferno in terra, con Augias nella parte dell'uomo perbene incredulo, sgomento e anche parecchio schifato. sinceramente a me da un lato a un certo punto girano le palle perchè mi pare che si esageri, cioè da come si descrive la città, pare che non si possa più camminare senza essere beccati da un paallottola vagante o essere assaliti da bande di criminali. dall'altro penso che forse è meglio questo "sbattere il mostro in prima pagina" che la dimenticanza assoluta o la rimozione. non lo so nemmeno io a questo punto. oggi, l'ennesima lettera. e Augias commenta: "comportarsi da buoni cittadini a Zurigo costa poco, farlo a Napoli, immersi in un mare di furbi deve comportare un dolore civile che personalmente non sarei in grado di sopportare" dolore civile mi piace come espressione, rende 'idea di come si sentano molto spesso tante persone.
poi come al solito arriva la stangata finale: "quando salta la regola base di ogni convivenza organizzata che limita la libertà di ognuno là dove comincia quella del proprio vicino, rimane poco da fare". aè. grazie, eh. pare una campana a morto. "Ora ti metto da parte, mio ubriacone, mia guida, mio primo guardiano perduto, per amarti e per contemplarti in futuro" Anne Sexton |