Nick: Peppos Oggetto: Violenza, videogiochi e ritiro Data: 26/6/2007 9.50.36 Visite: 219
Copio&Incollo una lettera inviata ad alcuni giornali negli ultimi giorni. Il mittente è di tutto rispetto, ossia Claudio Todeschini (per i frequentatori di tgm è l'alias "keiser"), autorevole firma di The Games Machine, da anni uno dei massimi esperti sul globo di videogiochi. Anche lui è intervenuto sul marasma venutosi a creare in Britannia a causa di ManHunt 2, ritirato dagli scaffali. Della Britannia mi frega poco ma, al di là del precedente pericoloso (infatti Irlanda ed Italia hanno già deciso di emulare i figli d'Albione), mi viene da chiedermi che senso ha aver ritirato un videogioco "violento" quando poi la violenza è ovunque (tv, giornali, internet). Lascio la parola a lui. Chi non vuol leggerla può scendere anche giù, dove formulo la domanda, ma si perde un bel testo. * «Sono un collega giornalista che si occupa a tempo pieno di videogiochi, e sto naturalmente seguendo con particolare interesse le notizie di questi giorni relative a Manhunt 2, il "videogameviolento che istiga a uccidere" di Rockstar/Take-Two messo al bando in Inghilterra, in Irlanda e Italia. In America il gioco è stato classificato come "Adults Only" (un rating paragonabile solo - pare - alla bolla papale di scomunica), il che vuol dire che le grosse catene come Wal-Mart non si sogneranno neppure di metterlo in vendita. Alla luce di questi fatti, Take-Two ha "sospeso" l’uscita del gioco a tempo indeterminato, per valutare cosa fare (gettare tutto alle ortiche, con ogni probabilità). Sull’argomento sono intervenuti tutti quanti, più o meno a sproposito, da Tony Blair a Jack Straw, passando per il ministro Gentiloni e diversi altri. Non sono uno che difende i videogiochi a prescindere, anche e soprattutto in considerazione del lavoro che faccio. Ritengo assolutamente corretta e legittima la decisione di classificare come "solo per adulti" un prodotto che contiene una massiccia dose di violenza ed è permeato da un’atmosfera particolarmente cruda. Ma la messa al bando? Il fatto che non esistano legislazioni serie sull’argomento ci porta ad avere situazioni assurde come questa, nella quale ci si diverte a creare il "caso mediatico". Purtroppo il videogioco in generale continua a essere vittima del suo stesso nome: la parola "gioco" porta a pensare che si tratti di un prodotto destinato esclusivamente ai bambini, alle famiglie; la verità è che si tratta di una forma d’espressione come tutte le altre (libri, film, televisione, musica, fumetti), all’interno della quale ci sono prodotti per ogni fascia d’età e di gusti. Il problema è principalmente culturale, e credo che solo il tempo potrà risolverlo. Polemica finale, ma che sono costretto a tirare in ballo: sono andato a vedere Hostel 2, che invece gode di un allegra classificazione "film per tutti", il che vuol dire che i ragazzini di dodici anni potranno andare a goderselo tranquillamente la domenica pomeriggio. Il film ha un’ambientazione decisamente cupa, angosciante, sadica, priva di speranza, psicologicamente violenza fino all’ossessione e splatter - il genere è quello, si sa. Poi c’è il nome di Tarantino (ah, beh! E poi c’è la Fenech!), che apparentemente può sdoganare qualunque cosa. Tra le tante, assistiamo alle seguenti scene: un bambino di sette anni viene ucciso a sangue freddo con un colpo di pistola alla testa, un uomo viene evirato e il suo membro dato in pasto ai cani; un gruppo di bambini gioca allegramente a pallone con la testa di una persona appena decapitata davanti ai loro occhi. Sarò di parte, ma i conti non mi pare proprio che tornino, neanche un po’». * Voi cosa ne pensate di questa vicenda?
 Credo che voi tutti siate una massa di disadattati, frustrati, e mentecatti. Ah, dimenticavo: anche un pò stronzi. (cit.) NON VOGLIO AVERE PIU' NIENTE A CHE FARE CON GENTE COME VOI, OK? (cit.2) |
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