Nick: paps46 Oggetto: Una provocazione Data: 29/6/2007 20.54.11 Visite: 34
Secondo me il vero scandalo sono le spartizioni dei concorsi, non delle nomine: il caso della Fini è molto più grave, e così i tanti casi come quello della Fini che sicuramente si verificano in Campania. L'essenza della nomina, a differenza del concorso, è nella discrezionalità del governante, e al governo (volenti o nolenti) arrivano i partiti, e se non sono partiti, sempre gruppi sono. Ora, come si fa a decidere chi nomina chi? Preferirei decisamente che tutte le nomine fossero valutate in modo collegiale, ma hanno deciso di usare un altro metodo: lo scandalo non credo sia nel metodo, ma nella (oramai palese) finalità clientelare della sua applicazione. Non è il metodo che presuppone l'incompetenza dei nominati e la clientela: è il marcio dei partiti (tesseramenti gonfiati, maggioranze congressuali fasulle, stimolare il voto clientelare alle elezioni) che lo applicano a rendere dannoso questo metodo e a condurre a un odioso sperpero di denaro pubblico. Una provocazione. Mettiamo il caso che voi siate in un gruppo di persone oneste, e che abbiate il compito di decidere chi nominare per un ruolo importante. Legittimamente, tra di voi non c'è accordo, su nulla: tutti proponete persone competenti e oneste, e tutte meritevoli di essere nominate. Come venirne fuori? Io, tirerei a sorte. I politici, e non credo per forza a torto, spesso si basano sul numero di voti conseguiti alle ultime elezioni. La rappresentatività ha un senso anche come peso decisionale, e penso sia una cosa legittima, anche se forse non bellissima, forse non la migliore delle soluzioni. Illegittimo è usare la rappresentanza, e il consenso elettorale, per trarne vantaggi personali e abusarne. |