Nick: Haran Oggetto: SILENZIO E SOSTEGNO Data: 3/7/2007 12.43.28 Visite: 193
Nel frattempo che PP Marino costruisce il Napoli che sarà, un paio di riflessioni: 1) A mio parere il silenzio stampa dovrà essere ripristinato: pur essendo un grave danno per la stampa (pur avendo un interesse diretto, visto che sto scrivendo anch'io su un giornale, seppur locale..), credo che sia necessario al fine di mantenere la tranquillità di spogliatoio in una piazza isterica come la nostra, dove le pressioni degli organi di informazione tendono troppo spesso a riportare fedelmente e forzatamente quelli che sono gli umori e sopratutto le aspettative di un'opinione pubblica poco interessata ai bilanci puliti ed ai tetti salariali, quella da bar o da circolo che naturalmente, per palato e storia, vuole vincere, ed anche da subito. La stampa mai come quest'anno dovrà dare una mano alla società, capire le strategìe e le naturali difficoltà che la squadra incontrerà nella massima serie: occorrerà essere molto meno esigenti degli anni precedenti nei quali si partiva con il pronostici a favore e le promozioni da dover conquistare a tutti i costi, ricordando e mai dimenticando che tre anni fa non c'era società, non c'erano giocatori da intervistare nè palloni da calciare. Il danno per giornali e le tv sarà relativo: paradossalmente, in mancanza di dichiarazioni dirette della squadra, le opinioni si moltiplicheranno, le teorie e le considerazioni sui singoli e sui moduli si frammenteranno nei salotti televisivi dei sapientoni di turno, insomma, lo share sarà salvo. Anche i giornali manterranno la consueta tiratura: almeno non si fotocopieranno a vicenda, scrivendo in salse diverse le solite dichiarazioni da copione del protagonista di turno. 2) Il 31 ottobre prossimo, non perdendo nelle prime 4-5 giornate, si raggiungerebbe il traguardo dei 3 anni di imbattibilità casalinga. Ipotesi possibile, ma facilmente frantumabile: già alla prima giornata, da neopromossi, ci toccherà una grande (molto probabilmente in trasferta), con Domizzi e Cannavaro assenti poichè squalificati a seguito delle ammonizioni di Marassi. Il punto è questo: abituiamoci all'idea di poter trascorrere anche domeniche amare, nelle quali la nostra porta potrà essere violata, anche più volte. Occorre entrare nell'ottica di non essere tra i più forti, di benedire il punto conquistato in trasferta e glorificare un 1-0 in casa, anche su rigore o autorete. Naturalmente la squadra dovrà sempre mostrare carattere, cuore e polmoni uniti, possibilmente, ad una parvenza di gioco che possa mettere in difficoltà le vagonate di campioni che sfilano sui prati verdi delle cattedrali del calcio. Poi, se il Kakà o il Totti di turno sfoggiano la giocata che ti mette ko senza possibilità di ripresa, pazienza: vuol dire che si raccoglieranno le forze per far bene la settimana successiva. Una sola cosa è certa: dalle curve non pioveranno mai i fischi, è già un grandissimo successo essere in A, basterà questo per continuare a cantare.
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