Nick: Eliuz Oggetto: Impero Yamatai Data: 15/7/2007 4.27.5 Visite: 147
L'Impero Yamatai è esisitito per davvero in Giappone, sebbene non sotto forma di mostri di roccia ^_^. La collocazione storica è nel periodo Yayoi (III sec A.C. - III D.C.) e Kofun (III sec D.C. VI sec. D.C.). In particolare, attorno al 200 A.C., popoli altaici a cavallo, provenienti dalle steppe asiatiche, si stabilirono dapprima in Corea e successivamente nell'isola del Kyushu, nella parte più meridionale del Giappone, introducendovi l'agricoltura, il cavallo e la lavorazione del metallo (si parla di "cultura Yayoi"). Fino alla prima metà del III sec. D.C. Giappone e Corea costituirono un'unica entità etnica, culturale, commerciale e, talvolta, anche politica (chi l'avrebbe mai detto?), con sovrani coreani che rappresentavano gli interessi delle genti giapponesi (incredibile ai giorni nostri!). Quello dello Yamatai, fu un regno "tribale", caratterizzato da una società di stampo matriarcale (sciamanesimo femminile), la cui figura di spicco fu costituita dalla Regina Himiko. Il regno Yamatai si sarebbe espanso in seguito verso Nord-Est, varcando il Mare Interno, fino a giungere alla pianura del Kanto (Tokyo). E' tuttavia interessante osservare l'ubicazione originale del Regno di Himiko: secondo la storiografia cinese (unica testimonianza ufficiale di quel periodo della storia del Giappone), il Regno Yamatai (dove Yamatai è traducibile come "frecce, montagne e una roccia gigante") era composto da cinque contee confederate, ognuna governata da un alto ufficiale che forniva loro anche il nome. Due di queste contee - guarda un po' che coincidenza ^_^ - si chiamavano Ikima (il cui significato dovrebbe essere "montagna dalle cinque vette") e Mimashiwo ("tre montagne e quattro falde"). Altre due contee si chiamavano Mimakakuki e Nakatai. Manca il nome della quinta, non ancora individuata (chissà? forse Amaso...). Queste cinque contee erano sparse in tre diverse zone dell'isola del Kyushu, come evidenziato nella mappa in alto a sinistra. Abbiamo detto che a partire dal III sec. D.C. inizia la lavorazione del metallo: caratteristiche sono le "campane" (dotaku) di bronzo, in svariate misure, e le sottili "armi" (doboko) da cerimonia come lance, spade e alabarde, usate prevalentemente per fini simbolici. Sulla funzione delle campane di bronzo, molti studiosi avanzano svariate ipotesi, tra le quali anche quella di attribuire loro poteri mistici: ipotesi ampiamente e fantasiosamente ripresa dal maestro Go Nagai in Jeeg Robot d'Acciaio. La cultura Yayoi si espanse nella pianura Yamato, un'area progredita tra Osaka e Kyoto: qui i membri di alcune tribù cominciarono ad erigere imponenti tumuli di terra (Kofun), alti anche decine di metri, in qualità di monumenti funebri. All'esterno di queste tombe, venivano collocati cilindri di ceramica sormontati da figure, dette haniwa, come a fungere da guardiani. Queste figure Haniwa, costituiscono uno spaccato dei costumi dell'epoca: gli uomini si vestivano con tessuti imbottiti, tipici dei cavalieri nomadi del nord, si proteggevano con corazze ed elmi, portavano lunghe spade e lunghi archi, si adornavano con gioielli curvi a forma di dente (magatama). Una società contadina governata da aristocratici guerrieri. Presto le tribù della pianura Yamato divennero le più potenti, dominando la scena dell'intero Giappone, almeno fino al 552 D.C. (inizio del periodo Asuka, con l'introduzione del Buddhismo nella cultura nipponica).
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