E’ stato allora che ho notato la pistola, ma il mio sguardo si è subito spostato sulla sua mano. La mano lunga e convessa di una danzatrice orientale. Lei si è arrabbiata ancora di più, urlava e con quella mano mi ha tirato uno schiaffo. Non le importava più niente degli altri passeggeri, nulla dei soldi, non si ricordava neppure cosa era venuta a fare, le importava solo della mia calma:
"Vuoi fare l’eroe ma sei un coglione. Sei un’eroe o un coglione?".
E prendendomi per il collo mi ha sbattuto la testa più volte contro il finestrino. A quel punto mi è venuta in mente una cosa e gliel’ho detta:
"Sono il tuo Angelo Custode".
Pausa.
"Cosa?".
"Sono il tuo Angelo Custode, e tu dovresti nascondere la pistola e, alla prossima fermata, scappare, perché sento che ti andrà male".
A questo punto ha perso definitivamente il controllo, la pazzia le ha illuminato gli occhi e io ho potuto vedere che era davvero la più bella. Ha cominciato a picchiarmi col calcio della pistola, urlando:
"Sei nato per portarmi sfoga, bastardo! Ma io ti ammazzo! Ti ammazzo!".
Finalmente il naso si è rotto e il sangue ha cominciato a sprizzare dappertutto, mi è salito dentro agli occhi e per un attimo non ho visto più niente. Lei di è fermata e ha sussurrato:
"Coglione senza ali!".
Poi più forte verso gli altri passeggeri:
"Coglioni senza ali!".
Allora l’azione ha rallentato ancora di più e l’audio è sparito. Ma io ho fatto in tempo a dire che anche se non avevo le ali non voleva dire che non fossi un Angelo.
"Anche se non ho le ali non vuol dire che non ti ami.".
M. Agnelli Tutti abbiamo una parte femminile, è vero. La mia è lesbica.