Piergiorgio Welby aveva tutto il diritto di chiedere l'interruzione della ventilazione artificiale che lo teneva in vita e il medico anestesista Mario Riccio, che lo sedò per poi staccare il respiratore meccanico, aveva il dovere di assecondare la volontà del malato. Con questa motivazione, il gup del tribunale di Roma, Zaira Secchi ha ordinato il "non luogo a procedere" nei confronti di Riccio, indagato per 'omicidio del consenziente' perché il fatto non costituisce reato ai sensi dell'articolo 51 del codice penale sull'adempimento di un dovere. Soddisfatta della sentenza Mina Welby che in udienza ha raccontato la storia di suo marito.
GIusta sentenza?