Da Il Messaggero di lunedì 15 Gennaio 2001 (prima versione)
I mostri esistono e mettono i mici in bottiglia
di JOSTO MAFFEO
MADRID - In questo mondo cane, c'è pure il dottor Mengele dei gatti. E non opera in un mondo virtuale, nonostante "risieda" nella galassia cibernetica di Internet. Questo sinistro personaggio, purtroppo, esiste ed è il promotore di un'orrenda organizzazione che incita alla tortura dei felini, alla forzatura della natura a beneficio di chissà quali considerazioni estetiche. Pensate: gattini appena nati imbottigliati - sì, messi in bottiglia - per farli crescere deformando loro il musetto e modellandone il corpo a piacimento del proprietario-aguzzino. Il quale, non c'è dubbio, è tutt'altro che un amico dei gatti. Ne è l'aguzzino, spietato torturatore il cui inaccettabile alibi porta l'etichetta del trendy, di una tendenza o moda che in realtà è aberrazione. Pura e semplice.
L'abbiamo scoperto navigando in quella Web che è fotocopia del nostro mondo di tutti i giorni, con le sue realtà e immagini esaltanti e con gli abissi del peggio della condizione umana. In un quartiere malfamato di Internet - non poteva essere altrimenti - c'è una sinistra organizzazione che risponde al nome di Bonsai Kitten, etichetta che è tutto un programma di orrori. All'inizio, per lo sprovveduto visitatore del sito tutto appare poetico, esotico ed idilliaco. La «delicata bellezza prodotta da artisti orientali», «l'arte della miniatura», la «grazia espressiva dei bonsai giapponesi».
Una terribile "bufala", la "sola" iniziale per farcire di arte e cultura un'operazione crudele, demenziale: miniaturizzare e deformare gattini appena nati, modellandoli a piacimento. Perché, messi in bottiglia, i poveri felini «assumono la forma del vaso che li costringe».
Meno male che questi sadici ammettono tutto e non ci sono dubbi. Si tratta di autentica, gratuita crudeltà. Le illustrazioni a corredo dell'iniziativa, commerciale, sono più che eloquenti: micini con il musetto spiaccicato contro il vetro, introdotti con il calzascarpe (sì, con il calzascarpe) all'interno di vasi di cristallo dov'è loro impossibile muoversi e dove - ancora orrore! - cresceranno assumendo la forma del contenitore.
Alla Bonsai Kitten, che vende «gattini già pronti» e commercializza gli opportuni strumenti di tortura per il "fai da te", non sembrano proprio nutrire scrupoli etici. Se non si trattasse di animali, il dettaglio delle operazioni di miniaturizzazione farebbe ricordare gli orrori perpetrati nel corso della storia da grandi e piccoli torturatori. Ai micini, è spiegato, si iniettano sedativi affinché subiscano la tortura senza molestare; si applica un «diverticolo rettale» per evacuare orine e feci all'esterno, sennò, oltre «a condurli a sicura malattia e morte» potremmo subire «l'inevitabile aspetto e odore».
C'è di più, molto di più, in questa vetrina degli orrori felini ad uso e consumo di un'organizzazione che ci specula e che promuove quella che vende come «opera d'arte» di moda. Potremmo occultare l'ubicazione del sito, ma forse è meglio indicare ai cibernauti, che in questi casi sanno reagire opportunamente con l'indignazione a colpi di clic e bit, dov'è l'antro in questione: www.bonsaikitten.com. Un indirizzo Internet e un numero di telefono di New York che potrebbero e dovrebbero interessare anche le procure della Repubblica italiane, visto che recentemente la Cassazione ha stabilito che i reati sulla rete sono perseguibili a prescindere da dove parta il messaggio criminale. Un luogo - quel sito - dove si spiega con dovizia di dettagli la mollezza e plasticità delle ossa dei gattini appena nati, la «reazione di gonfiore iniziale» che il cliente può osservare dopo una settimana di tortura, sintomo di un processo di «modellazione» che procede regolarmente.
Non ci stupiremo del passaggio seguente, in questa sinistra operazione di plasmazione del muso felino a piacimento del cliente: la vendita di contenitori con un vetro riproducente i lineamenti del volto del cliente, così si avrebbe un gatto con il perfido muso del padrone. Ci staranno già pensando i promotori dell'affare, i quali, com'è consueto, raccomandano precauzioni e precisione nelle fasi di miniaturizzazione; se qualcosa va storto - povero gatto! - loro non assumono responsabilità. Come non ne assumono se qualcuno intende "saggiare" la duttilità dei micini appena nati. Alla prima settimana di vita, avvertono, il gatto è molle ed elastico: «Se lo si getta sul pavimento, rimbalzerà». Attenzione, però, «può finire sotto i mobili ed è difficile recuperarlo».
Orrendi questi "riduttori" di micini. Dobbiamo registrare che pensano proprio a tutto. Tra i suggerimenti tecnici per una felice operazione, uno colpisce in particolar modo: bisogna praticare un foro nella bottiglia per far respirare ed alimentare il micio. Altrimenti, morirebbe. E bisognerebbe ricominciare daccapo, con un altro gatto. Mondo cane. Fateli sparire.
da Il Messaggero di lunedì 15 Gennaio 2001 (seconda versione)
ORRORE SU INTERNET - Moda-choc, deformare i gattini
Un sito vende la tortura sui mici: messi in un vaso, cambiano forma
di JOSTO MAFFEO
Bonsai Kitten, etichetta che è tutto un programma di orrori. All'inizio, per lo sprovveduto visitatore del sito tutto appare poetico, esotico ed idilliaco. La «delicata bellezza prodotta da artisti orientali», «l'arte della miniatura», la «grazia espressiva dei bonsai giapponesi».
Una terribile "bufala", la "sola" iniziale per farcire di arte e cultura un'operazione crudele, demenziale: miniaturizzare e deformare gattini appena nati, modellandoli a piacimento. Perché, messi in bottiglia, i poveri felini «assumono la forma del vaso che li costringe».
Meno male che questi sadici ammettono tutto e non ci sono dubbi. Si tratta di autentica, gratuita crudeltà. Le illustrazioni a corredo dell'iniziativa, commerciale, sono più che eloquenti: micini con il musetto spiaccicato contro il vetro, introdotti con il calzascarpe (sì, con il calzascarpe) all'interno di vasi di cristallo dov'è loro impossibile muoversi e dove - ancora orrore! - cresceranno assumendo la forma del contenitore.
Alla Bonsai Kitten, che vende «gattini già pronti» e commercializza gli opportuni strumenti di tortura per il "fai da te", non sembrano proprio nutrire scrupoli etici. Se non si trattasse di animali, il dettaglio delle operazioni di miniaturizzazione farebbe ricordare gli orrori perpetrati nel corso della storia da grandi e piccoli torturatori. Ai micini, è spiegato, si iniettano sedativi affinché subiscano la tortura senza molestare; si applica un «diverticolo rettale» per evacuare orine e feci all'esterno, sennò, oltre «a condurli a sicura malattia e morte» potremmo subire «l'inevitabile aspetto e odore».
C'è di più, molto di più, in questa vetrina degli orrori felini ad uso e consumo di un'organizzazione che ci specula e che promuove quella che vende come «opera d'arte» di moda. Potremmo occultare l'ubicazione del sito, ma forse è meglio indicare ai cibernauti, che in questi casi sanno reagire opportunamente con l'indignazione a colpi di clic e bit, dov'è l'antro in questione: www.bonsaikitten.com. Un indirizzo Internet e un numero di telefono di New York che potrebbero e dovrebbero interessare anche le procure della Repubblica italiane, visto che recentemente la Cassazione ha stabilito che i reati sulla rete sono perseguibili a prescindere da dove parta il messaggio criminale. Un luogo - quel sito - dove si spiega con dovizia di dettagli la mollezza e plasticità delle ossa dei gattini appena nati, la «reazione di gonfiore iniziale» che il cliente può osservare dopo una settimana di tortura, sintomo di un processo di «modellazione» che procede regolarmente.
Non ci stupiremo del passaggio seguente, in questa sinistra operazione di plasmazione del muso felino a piacimento del cliente: la vendita di contenitori con un vetro riproducente i lineamenti del volto del cliente, così si avrebbe un gatto con il perfido muso del padrone. Ci staranno già pensando i promotori dell'affare, i quali, com'è consueto, raccomandano precauzioni e precisione nelle fasi di miniaturizzazione; se qualcosa va storto - povero gatto! - loro non assumono responsabilità. Come non ne assumono se qualcuno intende "saggiare" la duttilità dei micini appena nati. Alla prima settimana di vita, avvertono, il gatto è molle ed elastico: «Se lo si getta sul pavimento, rimbalzerà». Attenzione, però, «può finire sotto i mobili ed è difficile recuperarlo».
Orrendi questi "riduttori" di micini. Dobbiamo registrare che pensano proprio a tutto. Tra i suggerimenti tecnici per una felice operazione, uno colpisce in particolar modo: bisogna praticare un foro nella bottiglia per far respirare ed alimentare il micio. Altrimenti, morirebbe. E bisognerebbe ricominciare daccapo, con un altro gatto. Mondo cane. Fateli sparire.
Il Messaggero di giovedì 18 Gennaio 2001
Scomparsa la pagina degli orrori - Il "mostro dei gattini" batte in ritirata dal Web
dal nostro corrispondente JOSTO MAFFEO
MADRID - L'agenzia Ansa diffondeva ieri sera una notizia che faceva riferimento al nostro servizio sulle sevizie ai "gatti bonsai", pubblicato il 15 gennaio scorso. Il dispaccio dell'agenzia prendeva le mosse da un commento di Gianluca Nicoletti, conduttore del programma Golem, che nel sito Internet della trasmissione Rai ha ieri citato la denuncia del nostro giornale, affermando poi che all'origine di tutto c'era uno scherzo anche se «uno scherzo di cattivo gusto».
Golem sostiene, inoltre, che la pagina Internet Bonsai Kitten sia opera di uno studente del Mit (Michigan Institute of Technology) e che proprio il Mit abbia ammesso la burla per poi chiudere il sito ospitato dalla sua rete universitaria. Più che certezze - diciamo noi - queste sono ipotesi non provate a fondo, soprattutto quella della burla, la quale, in ogni caso, non solo è di cattivo gusto ma anche atroce ed offensiva per la sensibilità di chiunque rispetti la vita e la dignità, compresa quella degli animali.
Già negli ultimi giorni dello scorso anno - abbiamo saputo nelle ultime ore - diversi cibernauti italiani ed americani, soprattutto quelli che partecipano ai fori animalisti di discussione, avevano avviato ricerche per appurare che cosa realmente ci fosse dietro il sito dei gatti miniaturizzati. Le opinioni sono per tutti i gusti; l'indignazione, in ogni caso, è unanime aldilà dell'ipotesi della burla.
Anche la questione della chiusura del sito è tutta da rivedere. Perchè fino a ieri l'altro, e senza dubbio il giorno precedente la pubblicazione del nostro servizio, la pagina in questione era attiva in Internet. Non più diffusa dal server del Mit bensì da un nuovo provider americano. Ieri, finalmente, in seguito ai "bombardamenti" dei cibernauti indignati ed allo scalpore suscitato per l'orrore della sola ipotesi di tortura dei gattini, quelli di Bonsai Kitten se la sono battuta in ritirata.
La vicenda sembra apparentemente conclusa con la scomparsa dei testi e delle fotografie che descrivevano lo scempio di animali indifesi. E' compito di chi di dovere, non nostro, far luce, appurare eventuali responsabilità ed agire di conseguenza. Dall'Italia, oltre alle proteste degli amici degli animali, è partita la prima azione politica: la parlamentare Annamaria Procacci ha presentato un esposto alla Procura per far oscurare il sito. Obiettivo, almeno per il momento, già raggiunto.
josto.maffeo@ilmessaggero.it
Oggetto: COMUNICATO STAMPA: depositata alla Procura della Repubblica di Padova una denuncia contro il sito "www.bonsaikitten.com".
La Fondazione Franca Melchiori Fasan, ente giuridico di diritto privato per la protezione degli animali, avente sede in Padova (Tel./Fax: 0442-94763), in persona del suo Presidente e legale rappresentante, prof. Michele Pietro Ghezzo ha dato incarico a questo Studio Legale di dare la massima diffusione, attraverso il presente comunicato, alla notizia sopra emarginata, di cui qui di seguito si riferiscono i dettagli.
In seguito a numerosissime quotidiane segnalazioni ricevute da propri simpatizzanti ed anche da semplici cittadini, la Fondazione Fasan ha appreso dell'esistenza di un sito su Internet all'indirizzo http://www.bonsaikitten.com, sul quale sarebbero enfaticamente descritte e documentate (anche con immagini) pratiche di maltrattamenti e sevizie su gatti di poche settimane di vita, con dettagliate istruzioni per ripetere in casa tali pratiche aberranti e l'invito a contattare il sito per acquistare on line gli "strumenti" adatti allo scopo.
Svolte le opportune verifiche, la Fondazione Fasan ha potuto appurare che, effettivamente, all'indirizzo web di cui sopra corrisponde un Sito in cui si propugna l'idea di trasferire la tecnica di coltivazione di piante, che vanno sotto il nome di "bonsai", dal mondo vegetale a quello animale; si tratterebbe, secondo le particolareggiate descrizioni corredate di fotografie che si trovano sul sito, di rinchiudere i gatti, appena svezzati, in recipienti di vetro (bottiglie o altro) e mantenerli in quelle condizioni per tutto il ciclo di crescita dell'animale, immobilizzato, forzatamente alimentato e cateterizzato (per le evacuazioni fisiologiche), fintantoché, dopo alcuni mesi, è possibile, rompendo il vetro che racchiude la bestiola, ottenere un perfetto esemplare di gatto miniaturizzato.
Si tratta di una delle più deliranti ed abiette espressioni di maltrattamento di animali che la Fondazione Fasan abbia avuto occasione di conoscere nell'assolvimento dei propri compiti istituzionali, con l' aggravante di rendere tali abominevoli concetti di dominio pubblico su scala mondiale - date le ben note caratteristiche di Internet - provocando in chiunque s'imbatta in tale sito - anche minori - grave e penetrante offesa del comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali e, da altro punto di vista, potendo concretamente indurre - in personalità più deboli o deviate - a pericolosi comportamenti di imitazione.
Altrettanto preoccupante, accanto ai testi ed alle immagini già di per sé mostruose, è il tono generale dell'intero sito, che, con i suoi untuosi accenti, garbati ed eleganti, con i suoi malintesi richiami a valori culturali e a non meglio definite "tradizioni", ricorda assai da vicino analoghe e delittuose apologie di stampo pedofilo.
Sulla base di tali considerazioni e tenuto conto della mole crescente di messaggi d'allarme ricevuti anche in queste ore, la Fondazione Fasan ha deciso di scendere in campo contro tale iniziativa depositando una dettagliata denuncia presso la Procura della Repubblica di Padova, con allegata una copia dell'intero sito su supporto informatico nonché una versione a stampa delle pagine di esso.
La denuncia, depositata il 31 gennaio scorso, chiede espressamente un intervento dell'Autorità Giudiziaria contro i responsabili per i reati di maltrattamento di animali e, soprattutto, di istigazione a delinquere, grave ed attuale essendo il pericolo di imitazione e proselitismo insito in tale obbrobriosa pubblicazione.
La Fondazione Fasan auspica che, attraverso la divulgazione di tale notizia di sicuro interesse per il pubblico, sia possibile, grazie ad un' informazione corretta ed accurata, scongiurare o quanto meno contenere il pericolo che tali aberranti pratiche possano trovare simpatizzanti nel
nostro Paese.
Si resta a disposizione per ogni chiarimento necessario agli indirizzi e recapiti telefonici dello Studio.
Ciò premesso per debito di mandato, si porgono distinti saluti.
La Repubblica, 18 Febbraio 2002, pag. 24
IL CASO
Un calvario che dura quattro mesi. Poi la vendita su Internet
Quei mici condannati a crescere in bottiglia
FERRUCCIO SANSA
ROMA - Bonsai. Non di un albero, ma di un gatto. Anche questo si trova
su Internet: www.bonsaikitten.com. Così, pagando qualche centinaio di
dollari, potrete portarvi a casa un gatto in miniatura. Andando a
vedere le immagini e le descrizioni che pubblicizzano il prodotto,
però, c´è da rabbrividire. Una vetrina dell´orrore. Per bloccarne la
crescita, i cuccioli vengono rinchiusi per quattro mesi dentro un
contenitore dove non hanno lo spazio per muovere un muscolo.
«Produrre bonsai è una delle più nobili arti orientali», dicono con
orgoglio i responsabili della Bonsaikitten, una ditta di New York.
Nonostante centinaia di messaggi di protesta e raccolte di firme sulla
rete, vanno avanti per la loro strada, anche perché, assicurano, «i
gatti bonsai vanno forte, soprattutto negli Stati Uniti, in Australia
e Nuova Zelanda». Insomma, sta nascendo una moda. Provare per credere.
È tutto fotografato e documentato su Internet, a cominciare «dalla
tecnica per rimpicciolire l´ animale». Gatti, ma con un piccolo
sovrapprezzo sono disponibili anche altre specie.
«Bisogna cominciare subito, perché dopo una settimana l´ ossatura del
gatto diventa rigida», spiega con voce vellutata uno degli autori di
questi "capolavori". Aggiunge: «Appena nato, il gatto ha ossa
flessibili che possono essere modellate secondo i vostri desideri». Il
resto lo mostrano le fotografie. Agghiaccianti. Il cucciolo viene
imbottito di tranquillanti o anestetizzato, «anche se così gli animali
spesso muoiono». E comincia il calvario: bisogna infilare l´animale in
un contenitore di cristallo e non è facile, c´è da far passare la
testa, da piegare le ossa senza spezzarle. «Ci vogliono perizia e
delicatezza per evitare lesioni allo scheletro che danneggerebbero il
risultato finale», avvertono quelli della Bonsaikitten.
È un lavoro di ore, ma alla fine eccolo, il micio: un groviglio di
zampe e coda, la spina dorsale piegata fino a spezzarsi, il muso
premuto contro il vetro. È solo l´ inizio della tortura. «Con un
trapano facciamo un foro nel vetro, inseriamo un tubo in bocca al
gatto e lo nutriamo di cibi liquidi», spiegano alla Bonsaikitten. Ma
non basta: c´è il problema degli escrementi. Un altro tubo viene
inserito nell´ano. Poi comincia la crescita. Giorno dopo giorno le
ossa del gatto premono per allungarsi, i muscoli si contraggono. I
dolori sono lancinanti, il cuore batte impazzito fino quasi a
esplodere, ma non c´ è spazio, nemmeno per miagolare. Alla fine, dopo
quattro mesi, il bonsai è pronto: un gatto adulto, ma grande come un
batuffolo. «Un prodotto ideale per i bambini», garantiscono alla
Bonsaikitten.
>A tutti quelli che amano il rispetto per la vita:
>A New York c'=E8 una societ=E0 giapponese che vende "Gattini-Bonsai".=20
>Sembra divertente eh? NO! Questi animali sono incastrati in una =
bottiglia! Le loro=20
>urine e feci vengono rimosse tramite tubi! E li nutrono con una specie =
di tubo.
>Mangiano estratti chimici per mantenere le loro ossa soffici e =
flessibili cos=EC i gattini potranno=20
>crescere nella bottiglia.=20
>Gli animali staranno li dentro finch=E8 riusciranno a vivere! Non =
possono camminare o=20
>muoversi o lavare loro stessi. I gattini-bonsai sono diventati di moda =
a=20
>New York e in Asia.
>Guardate questo orrore a questo indirizzo: http://www.bonsaikitten.com
>Per favore firmate questa mail per protestare contro queste torture.=20
>Se ricevete una mail con pi=F9 di 500 firme, per favore mandatene una =
copia=20
>a: mailto:anacheca@hotmail.com> anacheca@hotmail.com
>Da qui questa protesta verr=E0 spedita a una organizzazione per la=20
>protezione degli animali dell'Usa e del Messico. Se mandate questa mail =
ai vostri=20
>amici: Usate il comando copia/incolla in una NUOVA mail per mantenerla =
cos=EC=20
>leggibile....
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