Ero seduto al bar, con il tavolino ingombrato dal portatile ed un posacenere strabordante di mozziconi. Come ogni pomeriggio. Sempre meglio che stare in casa, o in redazione. E poi, avevo sempre creduto che facesse molto figo. Non era come portarsi un taccuino davanti ad una birra in una vecchia taverna fumosa dallo stile irlandese, ma in mancanza di meglio anche il bar di viale augusto andava bene. se non altro, il caldo era sopportabile e nessuno ti rompeva le palle. Dicono che il miglior modo per attirare l’attenzione in modo discreto sia stare in un locale pubblico a leggere un libro. Figurarsi a lavorare al pc. Comunque sia, stavo lavorando su uno speciale che raccogliesse un resoconto e gli aggiornamenti sugli ultimi tre omicidi di camorra. Già ne avevamo parlato, ma c’erano delle novità interessanti ed il filo conduttore che avevamo ipotizzato nei numeri precedenti si rivelava più verosimile di quanto potesse sembrare. Giancarlo nemmeno ci poteva credere. Era incredulo quando mi aveva telefonato, la mattina precedente. “Mi sa che ci abbiamo preso, con quella cosa del clan. Mezz’ora fa hanno fatto un altro morto. Stessa storia, due in moto hanno acchiappato un altro intellettuale e l’hanno fatto felle felle. E indovina questo con chi stava?”. Si, ci avevamo preso senza dubbio. Lo speciale deve uscire martedì prossimo, a colori. Una cosa molto carina, insomma. “Che scrivi, un racconto?”. È una ragazza. Venticinque, trent’anni, non saprei. Capelli ricci alle spalle. Nasino alla francese. Occhi castani. “No, un articolo”. Si siede. “Ah, sei un giornalista?”. Annuisco. Sbircia sul monitor, vede l’argomento. Pare interessata. Dice che certe cose la incuriosiscono. Devo ammetterlo, ma non sono particolarmente ferrato su queste cose. Me ne sono occupato in maniera episodica, il mio campo resta un altro. Però sono riuscito egualmente a fare una figura più che dignitosa, soffermandomi sulle esperienze che avevo avuto di persona, quando mi ero trovato sul posto ed avevo anche scattato le foto, e insieme abbiamo parlato dei giochi di potere che si avvicendano sulla scacchiera criminale della periferia nord. Ripetevo in mente che avrei dovuto ringraziare Gennaro per quell’espressione. “La scacchiera criminale della periferia nord”, mi era piaciuta tanto che me l’ero subito appuntata. Molto scenografica. Il giorno dopo ci siamo incontrati di nuovo. Sempre allo stesso bar. E io sempre alle prese con questo dannato speciale, che forse mi ridurrò a scrivere all’ultimo minuto. Ogni volta, portatile chiuso, e si finiva a parlare di tutt’altro. Il terzo giorno ci siamo scambiati il numero di telefono. Le piaceva leggere gli articoli in anteprima, “il giornale di domani”, diceva lei. E così glieli passavo appena scritti. Forse non era una stronzata, quella storia del libro letto nel locale pubblico. Il quarto giorno saremmo dovuti uscire di sera. Abitava in una zona un po’ fuori mano, una traversa dalle parti di Secondigliano. Nessun problema, ci sarei arrivato col satellitare. L’appuntamento era per le 22.30. Alle nove ero già pronto. Barba sistemata, vestito per bene. Profumato come una puttana, avrebbe detto Gennaro. E questa volta, senza portatile. Alle 22.15 ero sotto casa sua. Si, in anticipo, a volte capita anche a me di esserlo. Alle 22.30, niente. Non si vedeva. Credevo che mi avesse dato buca. Un fatto irritante, considerando che ero andato a sbattere fin laggiù. Dieci minuti dopo le ho telefonato, ma non ha risposto. Ha squillato a lungo, ma dall’altro lato nessuno alzava la cornetta. Ho creduto se ne fosse dimenticata. Magari stava dormendo, non saprei. Poi il telefono ha bippato. Un messaggio. Di lei. “Anche se non lo puoi capire, quei soldi mi hanno fatto comodo”. Giusto il tempo di voltarmi nel sentire il rumore di una motocicletta che mi affianca. Un ragazzo, volto coperto dal casco integrale, infila la mano nell’abitacolo. Ha una pistola. Spara, e spara ancora, poi la moto schizza via.
E io sono morto.
Si Gianca’, ci avevamo preso a ipotizzare quel collegamento.
cos'è il genio?
è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione..
beh.. non sono bello come clooney nè affascinante come sean connery, nemmeno intrigante come johnny depp.. ma so leccare come lessie!