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Nick: Dancer81
Oggetto: È morto Ingmar Bergman
Data: 30/7/2007 15.57.29
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È morto Ingmar Bergman

Il regista svedese si è spento nella sua casa sull'isola svedese di Faar. Aveva 89 anni. La notizia data da sua sorella Eva







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Ingmar Bergman (Afp)

Ingmar Bergman (Afp)


STOCCOLMA -
E' morto il regista Ingmar Bergman. Lo ha annunciato l'agenzia di stampa svedese TT, citando la sorella del cineasta Eva.
Bergman era nato a Uppsala il 14 luglio del 1918.
Figlio di un pastore protestante, viene considerato uno dei più grandi autori della storia del cinema, alla stregua di Fellini, Rossellini e Kubrick. E' stato uno dei grandi maestri del cinema contemporaneo oltre che un regista teatrale di primo livello. In carriera ha girato oltre 40 film. Tra i suoi capolavori: «Il settimo sigillo», «Il posto delle fragole», «Scene da un matrimonio», «Sussurri e grida», «Fanny e Alexander». Ha vinto tre premi Oscar il primo nel 1960 con «La fontana della vergine».

















 Ingmar Bergman a Stoccolma nel 2003 (Afp)

Ingmar Bergman a Stoccolma nel 2003 (Afp)


STOCCOLMA (Svezia) -
Ingmar Bergman era nato a Uppsala, in Svezia, il 14 luglio 1918. Grande regista e drammaturgo sia teatrale che cinematografico era considerato una delle più eminenti figure della cinematografia mondiale. Suo padre, il pastore luterano, Erik, insieme con la madre Karin Akerblom, lo educarono secondo i concetti luterani di «peccato, confessione, punizione, perdono e grazia», temi, questi, che saranno poi ricorrenti nei suoi film. La figura del padre, evidentemente decisiva nella sua vita, sarà portante in tre film, «Fanny e Alexander» (1982), «Con le migliori intenzioni» (1992) e «Conversazioni Private» (1996). La sua carriera iniziò però con una «ribellione» nei confronti dei genitori, che lo volevano sacerdote, e la partenza per Stoccolma nel 1936, dove Bergman compì studi e servizio militare e iniziò a occuparsi di teatro studentesco e a scrivere i testi per alcuni drammi. Come aiuto regista, intanto, iniziava a lavorare per il Teatro dell'Opera.

IL TEATRO E I PRIMI SUCCESSI - Dopo i primi anni dedicati al teatro e









Il regista a Venezia con il Leone d'Oro (Olympia)

Il regista a Venezia con il Leone d'Oro (Olympia)


il matrimonio con la ballerina e coreografa Else Fischer (nel 1944 intanto un suo manoscritto, «Hets», viene trasformato in film da Sjoberg), Bergman ottiene i primi grandi successi nel 1950 con «Un'estate d'amore», cui segue nel 1952 «Donne in attesa». Nel 1953 «Monica e il desiderio» diventa un film-scandalo a causa della sensualità dell'attrice Harriet Andersson, allora ventenne, con cui Bergman ebbe una relazione e che diventerà con 9 film una delle attrici preferite del regista dopo Bibi Andersson (11 film). Seguono poi le pellicole «Una vampata d'amore», (1953) e «Una lezione d'amore», (1954) due commedie sulla situazione sentimentale e umana, sempre con l'attrice Andersson. Nel 1953 comincia a lavorare allo Stadsteater di Malmöe, dove conosce un gruppo di attori che diventeranno presenze stabili nei suoi film: Gunnel Lindblom, Max von Sydow, Ingrid Thulin, e Bibi Andersson. Nel 1955 realizza «Sogni di donna, mediocre» commedia, e «Sorrisi in una notte d'estate», suo primo successo europeo, che vinse il Festival di Cannes.

LA CONSACRAZIONE - Il successo internazionale arriva però solo dopo la metà degli anni '50 con «Il settimo sigillo» (1956), che ottiene vari riconoscimenti (premiato a Cannes, Berlino e Venezia), e, soprattutto, con «Alle soglie della vita», «Il volto» e «La fontana della vergine» (1960), che gli vale l'Oscar. Nel 1959 si sposa per la quarta volta, con la pianista Kabi Laretei, e lavora anche alla neonata televisione svedese, realizzando: Venetianskan, (1958), Rabies (1959), e Ovader (1960). Nel 1961 diventa il direttore del teatro drammatico di Stoccolma e realizza «Come in uno specchio», primo capitolo di una discussa trilogia religiosa: il film riceve l'Oscar come miglior film straniero. Seguono «Luci d'inverno» (1962), premiato a Berlino e a Vienna, Ett Dromspel (1963), film per la TV, e «Il silenzio» (1963), uno dei suoi film che diedero più scandalo. Nel 1964, colpito da una grave depressione, scrive «Persona» e inizia una relazione con l'attrice norvegese Liv Ullman, dalla quale nasce Lynn (1966). Nel 1965 viene realizzata la miniserie televisiva Don Juan, e altri film TV, ma poco seguiti perché spesso drammatici, tipo "Daniel", episodio del film TV Stimulantia (1967). Al ritmo di un film all'anno, vengono realizzati il semi-horror «L'ora del lupo» (1966), il film TV Il rito (1967), il film di guerra «La vergogna» (1968), e il grottesco «Passione» (1969). Terminato l'amore con Liv Ullman nel 1974, si sposa di nuovo con Ingrid von Rosen nel 1975, che rimarrà sua moglie fino al 1995, anno della sua morte: i due avranno un figlio, Daniel, che intraprenderà anch'egli la carriera artistica (regista), come peraltro tutti i suoi sette fratellastri (molti dei quali sono attori). Duraturo sarà invece il sodalizio artistico con il direttore della fotografia Sven Nykvist, che collaborerà anche con Woody Allen, grande ammiratore del cinema Bergmaniano.

LA CRISI E LA RINASCITA - Nel 1971 «L'adultera» è il primo vero fallimento di Bergman che,trascinato in difficoltà economiche, si risolleva grazie all'inaspettato successo mondiale di «Sussurri e grida» (1972), vincitore di numerosi premi. L'anno seguente gira «Scene da un matrimonio», nato come film a episodi per la Tv e trasformato poi in un film di quasi tre ore. Seguono poi il film televisivo Misantropen (1974), ispirato all'opera di Molière, il dramma psicologico L'immagine allo specchio (1976) e l'horror L'uovo del serpente (1977). In questo stesso anno va però in crisi per alcuni problemi con il fisco e viene ricoverato in un ospedale psichiatrico. Si ritira quindi sull'isola di Faro dove vi rimane per molti anni, si dedica esclusivamente al cinema, realizzando «Sinfonia d'Autunno» (1978), con Ingrid Bergman. Per la televisione tedesca viene prodotto Un mondo di marionette (1980). Nel 1982, dopo quarant'anni di attività, sia in teatro che nel cinema, Bergman decide di abbandonare improvvisamente il cinema, per dedicarsi al teatro e alla televisione, così nel 1982, viene realizzato il suo ultimo film, «Fanny e Alexander», meraviglioso riepilogo di Uppsala, la sua città natale, tra il 1907 e il 1909, con una sessantina di personaggi, e al centro della storia, un pastore protestante elegantissimo e perfido, proprio come suo padre, il film doveva durare 6 ore, ma la durata fu bocciata in sede di censura, così la versione per la TV, dura 5 ore, e quella per il cinema, 3 ore, l'uscita del film fu acclamato come un evento, e ricevette anche quattro Premi Oscar, e tanti altri premi, come 6 David di Donatello: un lavoro straordinario. Dopo aver abbandonato il cinema, Bergman realizza altri 3 film televisivi negli anni seguenti, il parapsicologico Dopo la prova (1984), il teorico Il segno (1986), e il cortometraggio Il volto di Karin (1987). Nel 1986 viene chiamato in televisione, per realizzare una lunga intervista di 57 minuti, che raccontrava della lavorazione del film «Fanny e Alexander», l'intervista fu messa nel mercato nazionale. In questi anni, lavorò molto in teatro, dal 1988 al 1992 non lavorò neanche alla televisione, e molto poco in teatro, infatti era un periodo di riposo sulla solita isola di Faro, dove aveva ambientato L'ora del lupo (1966), e dove vi aveva realizzato due brevi documentari televisivi.

LA TELEVISIONE - Gli anni '90 sono dedicati alla televisione e al teatro. Scrive le sceneggiature di «Con le migliori intenzioni» (regia di Bille August, 1991) e «Conversazioni Private» (regia di Liv Ullman, 1996), intanto realizza altri sfortunati film televisivi: Markisinnan de Sade (1992), Backanterna (1993) e Sista Skriket (1994). In queste sceneggiature Bergman decide di ritrarre la infelice vita dei genitori, il primo ritrae suo padre e sua madre dal 1909 al 1918, mentre nel secondo dal 1924 al 1934. Nel 1995 viene sconvolto dalla morte dell'ultima moglie, questo avvenimento lo terrà sotto depressione per molto tempo, tutti i suoi 8 figli, comunque sono diventati già attori, quasi tutti teatrali. Nello stesso periodo diviene membro onorario dell'Unione dei Teatri d'Europa. Nel 1997 torna dietro la camera da presa realizzando, per la televisione svedese, «Vanità e affanni», splendido film ambientato nel 1925, nell'ospedale psichiatrico, in cui era rinchiuso nel 1977, la storia di un uomo che vuole fare il primo film della storia del cinema, e nonostante la pellicola si guasti, decide di recitarlo come in teatro, in quello stesso anno, in polemica con i critici cinematografici, rifiuta di ritirare il premio alla carriera conferitogli a Cannes. Nel 1999 regala a Liv Ullman la nuova sceneggiatura per il film L'infedele, e presenta in teatro "I cineasti" sul tema dell'alcolismo. Nel 2000 per la Tv gira «The Image Maker», che ritrae la storia di Victor Sjöström, il grande maestro svedese, nel 1921, quando deve girare uno dei suoi film più famosi «Il carretto fantasma». Seguono poi testi teatrali, il volume «Immagini» (2002), con tante fotografie che riguardano la sua infanzia. Nel 2003 gira «Sarabanda», il seguito di «Scene da un matrimonio». Sul set Bergman disse: «Questo è il mio ultimo film». Ha scritto nella sua autobiografia intitolata «Lanterna magica»: «In realtà, io vivo sempre nel mio sogno, e ogni tanto faccio una visita alla realtà». Il 20 gennaio 2005 Bergman riceve il Premio Federico Fellini per l'eccellenza cinematografica.



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È morto Ingmar Bergman   30/7/2007 15.57.29 (138 visite)   Dancer81
   re:È morto Ingmar Bergman   30/7/2007 15.59.11 (62 visite)   (ò)
      re:È morto Ingmar Bergman   30/7/2007 16.26.28 (56 visite)   otAmArR
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