ma c'è un posto bellissimo qui a napoli. è il parco del poggio. non ne sapevo nulla, e pure ora che l'ho visto non ne so abbastanza. sono stata a vederci flags of our father. un bel film, discreto sì, con numerosi déjavu (prodotto - anche - da mr. ss, steven spielberg, ah questi ricchi ebrei d'america). un film di guerra che racconta l'impresa mediatica di sei eroi dei quali tre sopravvivono e tornano in patria per rappresentare una mezza bugia. e blablabla.
ma è stato il posto, non il film, che m'ha rasserenato. del resto, iwo hima, dicembre 1944, non era un posto tranquillo.
il parco, invece, era un posto di pace: curato, con aiuole e sentieri puliti. perfino i bagni lo erano. fino a raggiungere l'emiciclo dove stavamo appollaiati in trecento. i gradoni sembravano quelli degli spalti al maschio angioino, dove m'innamorai di amenabar. il poco resto, uno stagno dove galleggiava l'impalcatura per il telo, sembrava tivoli. e dire che non ci sono mai stata, a tivoli.
fine serata ton sur ton: 33 cc di mc farland e 500 gr di patatine fritte, tagliate grossolane. sembravano quelle di mia nonna ma lo sapevo che erano da bustone freezer. non si può vendere sapore antico in sacchetti di plastica sigillati.