Nick: insize Oggetto: FAITHLESS Data: 24/5/2004 6.56.45 Visite: 71
Faithless e` il progetto del produttore britannico Rollo Armstrong (che aveva gia` scalato le classifiche nel 1992 con Don't You Want Me con lo pseudonimo di Felix) e della disc jockey Ayalah "Sister Bliss" Bentovim, bambina prodigio al violino e al pianoforte ma piu` nota come animatrice della scena acid house (e titolare a sua volta dell'hit Life's A Bitch).
Nel 1995 ai duo si aggiunsero la cantante Jamie Catto (un buddista che ha fatto parte del gruppo della sciamana new age Gabrielle Roth) e l'altro disc jockey Maxi Jazz. I Faithless esordirono con Salva Mea nel settembre 1995. Il secondo singolo di questo ensemble da studio di registrazione, Insomnia, sembra un saggio di decostruzione del techno: in otto minuti il brano viene stravolto sempre tenendolo lontano da cio` che dovrebbe essere, un semplice ritmo da ballo.
Il successo arrivo` con un esercizio piu` modesto, ma anche molto piu` riuscito: il techno esuberante e travolgente di Salva Mea (con le farfalle elettroniche dell'eurodisco di vent'anni fa). L'hip-hop psicologico di Reverence completo` la gavetta. Su Reverence (Cheeky, 1996 - Arista, 1997) figurano tutti i singoli e qualche altra perla di arrangiamento. La ballad struggente Don't Leave cambia personalita` in continuazione, prima accompagnata soltanto da una chitarra acustica sullo sfregolio dei dischi di vinile e poi propulsa da ritmiche house con coro gospel e campane a morto.
If Lovin' You Is Wrong fa finta di essere un brano di hip-hop ma e` in realta` un accorato gospel, peraltro disturbato da vagiti organismici. Ancora alla musica popolare nera si richiama Angeline, cadenzata come la musica da fiera, cantata come un salmo religioso, orchestrata imitando flauto, arpa e violino da musica barocca. Flowerstand Man comincia come uno spiritual in punta di piedi, cantato quasi a cappella nel tono di Sinead O'Connor, e poi diventa un soul jazzato alla Sade. Un'aria d'opera funge da ouverture per Drifting Away, ma il brano e` dominato da un carillon alla Mike Oldfield sullo sfondo di un sipario malinconico di elettronica.
Il reggae scanzonato di Dirty Ol' Man e l'hip-hop di Baseball Cap (il cui controcanto femminile rievoca l'Hit The Road Jack di Ray Charles) sono soltanto degli scherzi, ma scherzi d'altissima classe. Molto piu` elaborato della media, secondo una tecnica di collage che talvolta ricorda quella di Enigma, il loro techno e` una continua acrobazia di arrangiamento.
Non solo il panorama sonoro cambia in continuazione, ma in ogni istante possono essere sovrapposti diversi panorami, anche contraddittori. Talvolta l'arrangiamento acquista uno spessore quasi sinfonico. Le ritmiche complesse rendono difficile seguire il percorso dell'armonia. E su tutto domina un tono insolitamente tragico, quasi funereo, che forse riprende il discorso sul ballabile esistenziale cominciato dai Pet Shop Boys e lo porta ai margini del trip-hop, laddove la musica da ballo diventa depressione fine a se stessa. http://www.scaruffi.com/vol6/faithles.html
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