dopo due sere di film sulla seconda guerra mondiale si sente un certo peso. se poi i due film sono opera dello stesso regista si sente una certa meraviglia. e se i due film sono un intreccio di fronti nemici, pallottole, baionette, artiglieria pesante, cacciabombardieri e portaerei, morfina e suicidio, caduti e sopravvissuti, alla fine si sente una voce che sembra raccontare la guerra come una magia. è un gioco la guerra?
esiste da sempre, e per quanto sia orrenda, è, come la morte: parte della vita di tutti. è parte della storia dell'umanità. non si può immaginare un mondo senza, sarebbe come pensare alla terra, il pianeta terra, intendo, deserto. senza antilopi che corrono per sottrarsi alla corsa del giaguaro, senza rospi che con una stoccata frullano un insetto, senza gatti che cacciano topi. non me lo posso immaginare. forse esiste.
letters from iwo jima (red sun, black sand; con questo primo titolo, pare, sia stato distribuito in giappone) - usa, 2006
clint eastwood: regia, produzione, musiche
iris yamashita: sceneggiatura
paul haggis: soggetto, produzione
tom stern: fotografia
[mr.ss (steven spielberg): produzione]
principali interpreti

ken watanabe (batman begins, memorie di una geisha, l'ultimo samurai, il ragazzo dal kimono d'oro)
è il gen. kuribayashi

ryo kase (scrap heaven - japan 2005, bright future - japan 2003 )
è shimizu

kazunami ninomiya
è saigo
cmunque, la ricostruzione storica è fedele da quel che ho assorbito avidamente spulciando nel web.
"guardatavill' " 