Baby gang in piazza Vittoria, turista ferito
Brutta avventura per un turista russo l’altra notte a piazza Vittoria, poco dopo le 23. Denis Lis, 25 anni, residente a Mosca, è stato avvicinato da due ragazzi che hanno tentato di strappargli la macchina fotografica che portava al collo. Il giovane ha reagito duramente e lo scippo è fallito. Ma uno dei due, prima di fuggire, ha colpito Lis con un coltellino alla coscia sinistra. Poco più che un graffio, sette giorni di prognosi il giudizio dei medici del Vecchio Pellegrini: questo genere di aggressioni, quando incontrano resistenza, molto spesso culminano nello sfregio puro e semplice, il colpo di temperino alla coscia.
I due sono fuggiti verso via Caracciolo, in un’ora in cui il traffico è paragonabile a quello diurno. Una volante del commissariato san Ferdinando ha visto l’uomo che si accasciava e l’ha soccorso. Il turista, in attesa dell’ambulanza, ha descritto i due aggressori agli uomini della pattuglia. La descrizione è stata diramata alle volanti di turno nella zona, la più intensamente frequentata dell’intera provincia di sabato sera. I due sono stati identificati praticamente subito, su via Caracciolo, non molto distante dal luogo dell’aggressione. Portati al commissariato sono stati, in un secondo momento, mostrati alla vittima dell’aggressione che li ha riconosciuti. Si tratta di un diciottenne, Raffaele Cristiano e di un minorenne, 15 anni, F.C. Sarebbe Cristiano, stando alla testimonianza del turista, lo scippatore con il coltello. Al momento dell’arresto, però, il coltellino - secondo la polizia senz’altro quello usato per la tentata rapina - era in tasca al minorenne.
F.C. alla fine è stato condotto al centro di prima accoglienza presso il tribunale dei minorenni. Cristiano, invece, sarà processato stamane per direttissima.
Più che nell’elenco di varie, gravissime, violenze metropolitane recenti (come la morte di Annalisa Durante uccisa per sbaglio e lo stesso assassinio con il coltello di Francesco Estatico a Mergellina) l’episodio rientra in uno stillicidio di aggressioni non eclatanti ma cattive. Più che nel filone dei grandi casi di cronaca il ferimento dell’altra notte rientra in quello, molto meno valutato, della piccola violenza mordi e fuggi. Come nel caso del minorenne che, mesi fa, denunciò di essere stato colpito alla coscia sinistra con un coltellino sull’autobus per non aver ceduto il cellulare ad un paio di coetanei. Un tipo di aggressione frequente nella zona di piazza Cavour, dove si trova lo stazionamento dei mezzi pubblici.
Vittime predilette, ragazzini con il cellulare. Accadde anche che, una madre esasperata, abbia bloccato con la sua auto l’accesso ad un deposito Anm: voleva protestare perchè nessuno aveva aiutato sua figlia e le sue amiche minacciate con un coltellino sull’autobus. Roba da poche righe in cronaca, l’inconveniente si risolse in mezz’ora e con l’intervento dei vigili urbani. Ma la tattica dello sfregio, pur piccolo, quasi sempre un graffio alla coscia, è un piccolo potenziale di veleno che serve a renderci tutti più timorosi. Non sono i grandi casi della nera, come Claudio Taglialatela che sarebbe stato ucciso per una rapina. Sono piccole miserie di piccoli parassiti che non vogliono essere disturbati nella loro routine.
c.g.