Oggetto: Moggiopoli o Pizza Connection?
Data: 31/8/2007 16.16.23
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Fonti, testi, e tutto il resto è liberamente reperibile su internet.
Ho semplicemente ripreso il pensiero di un certo Massimo Rosa, cui il fantapensiero appartiene.
Chiunque si sentisse disturbato, offeso, denigrato, o chicchessia, si senta libero di querelare, denunciare, far assassinare, od altro, il sudetto Sig. Massimo Rosa.
Cedo a lui la parola.
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MOGGIOPOLI O PIZZA CONNECTION ?
Fantapensiero: il caso del calcio ruota tutto attorno a Napoli?
Verona. Metti una sera a cena, metti un signore napoletano, tuo vicino di tavola, che ti parla di come nella città partenopea abbiano mal digerito il fallimento del Napoli e la retrocessione in serie C1, indicando in Luciano Moggi il suo artefice. Un’offesa per la città intera, quella che vanta nella sua illustre storia i Salvator Rosa, i Benedetto Croce, ed altri grandi personaggi dell’arte e della cultura italiana. Ma accanto a questa Napoli vi è anche quella "tutto core e tifo" in cui ogni classe sociale è rappresentata, che vanta due scudetti vinti grazie alle prodezze del " Pibe de oro ", Diego Armando Maradona, capitano di quel Napoli che vedeva presidente Ferlaino e DG Luciano Moggi, che sarebbe poi emigrato sotto la Mole Antonelliana, prima a casa Toro e quindi a casa di Madame la Juventus.
Passano gli anni e succede che il Napoli vada in serie C1. Nel periodo che precede il fallimento qualcuno (qui comincia il fantapensiero) chiede aiuto a Moggi, che abita sempre a Napoli nella sua meravigliosa residenza di Posillipo, divenuto il maggior referente del calcio nazionale, per dare una mano alla società partenopea affinché questa non conosca l’onta di una serie inferiore: ma Lucianone, risponde picche oppure non ha alcuna possibilità di poter fare alcunché, oppure sono altri i motivi. E questo antimoggismo partenopeo è avvalorato anche da quanto si legge su www.tuttonapoli.net:
Un Naldi furioso si scaglia contro Luciano Moggi attribuendogli le colpe di un eventuale fallimento
31/05/2004 21:43 di Antonio Gaito, articolo letto 971 volte
Il presidente Salvatore Naldi intervenuto a Number two su telenapoli canale34 si scaglia contro Luciano Moggi:"Il fallimento del Napoli è anche il fallimento di Moggi", tuona Salvatore Naldi:
"Certe cose vanno dette fuori dal mondo televisivo- riferendosi ad ipotesi fatte da Moggi su un eventuale fallimento del Napoli- certe considerazioni si fanno faccia a faccia".
Salvatore Naldi una volta conluse le sue affermazioni interrompe il collegamento telefonico senza ascoltare la risposta di Moggi:"Il fallimento del Napoli non può esser causato da me, non c'entro col calcio Napoli, ho cercato anche di aiutare Naldi, tantè che gli ho dato molti calciatori a parametro zero, lui mi ha chiesto solo consigli, soprattutto per gli allenatori, gli consigliai di tenere De Canio,ma fece a modo suo, poi gli consigliai Agostinelli, ma non comprò il preparatore che lui aveva richiesto"
Uhm. E se ci mettessi anche il Mattino del 1 giugno 2004? Quello che diceva:
Naldi: Moggi hai fallito con me
di Vittorio Raio
«Mi spiace che Moggi parli del fallimento del Napoli e di Naldi. Mi spiace che lo faccia in televisione. A lui piace stare in televisione, ma gli dico che certe cose sarebbe meglio trattarle in privato. Comunque, il fallimento del Napoli è anche colpa di Moggi». Salvatore Naldi interviene telefonicamente durante la trasmissione «Number two» di Canale 34. Interviene alzando il tono della voce. Appare evidente che il patron del Napoli non ha gradito quanto poco prima aveva detto Luciano Moggi, ospite d’onore del programma. Moggi resta perplesso solo per un attimo, poi, replica seccamente: «Non dire stupidaggini... Tu hai vinto com me all’inizio...». Una pausa ed aggiunge: «Quando c’era da prendere l’allenatore, gli ho detto "Tieniti De Canio". Ha scelto Agostinelli, ma non gli ha affiancato il preparatore atletico suggeritogli. A quel punto ho frenato».
Non è semplice gestire il momento. Naldi alza la voce, Moggi lo emula. Naldi, dopo aver ribadito i suoi pochi, ma precisi concetti, saluta e chiude la telefonata. Nello studio si accende un vivace dibattito tra gli ospiti. Moggi chiede di intervenire. «Rispetto Naldi perché ha salvato il Napoli, ma, lo ribadisco, gli avevo detto di tenersi De Canio. Non l’ha tenuto. Ha preso Agostinelli e gli ha dato un altro preparatore... Mi sono fatto da parte, ma non ho mai fatto la guerra a Naldi. Come ho accennato prima della sua telefonata, gli ho dato alcuni calciatori. Hanno fatto bene. Il fallimento del Napoli non è il mio».
Appare evidente che Moggi è contrariato dall’inatteso intervento di Naldi e dalle sue affermazioni: «Naldi ha mille pensieri: lo capisco». Intervengono altri ospiti, poi, Moggi, prima di lasciare lo studio, conclude: «Se mi avesse dato retta all’inizio, se avesse tenuto De Canio...».
Ma cosa aveva detto Moggi prima della telefonata di Naldi? Cosa di tanto grave da scatenare la reazione del patron del Napoli? «Ho letto che c’è un problema Naldi-Corbelli. Corbelli avanza soldi, Naldi li deve dare. La credibilità sta nel pagare. Naldi? Lo conosco come dirigente. Gli ho dato calciatori come Zamboni, Tosto e Vieri. Hanno fatto bene. Non sono mai entrato in questioni societarie. Il futuro? Non sono veggente, ma vedo quello che è logico e quindi ritengo che sia difficile aiutare il Napoli. È impossibile».
A chi gli chiede: esiste la possibilità futura di un suo ingresso, da padrone, nel Napoli?, replica: «Non ne ho la forza, ma in futuro... Briatore avrebbe voluto comperare il Napoli, ma non gli fu possibile. Sarebbe stato il bene del Napoli: c’erano persone importanti».
Quando gli viene detto che Naldi è risentito con lui, Moggi scatta: «Ma dove sta scritto che avrei dovuto aiutare il Napoli? Io sono pagato da altri. Non è possibile aiutarlo. Mi sono limitato a dargli qualche calciatore».
Il Napoli è aiutabile? «È una situazione critica. Calciatori senza stipendi, messa in mora: l’iscrizione al campionato è critica. O Naldi ha i soldi, o subentra qualcuno, altrimenti il Napoli non ha futuro. Sono stato al San Paolo sabato scorso. Le curve vuote, il pubblico si è disamorato. Mi chiedete se è meglio il fallimento? Può darsi di sì».
Pochi minuti dopo, arriva la telefonata di Naldi.
Nel corso di una lunga intervista rilasciata al giornalista
Così il "niet" di Moggi è un’offesa e la vendetta è un piatto che si serve freddo.
Il riferimento alle persone degli articoli sopra riportati è ad indicare il rancore contro Luciano Moggi che covava parte della città partenopea.
Il resto è storia di oggi Moggiopoli viaggia sull’asse Torino-Napoli.
E’ solo fantapolitica ? Meditate gente, meditate.
PS. Ed a proposito di arbitri e di chi non sapeva ipocritamente di come andassero le cose nel mondo del calcio, riporto uno stralcio ripreso su gazzetta.it dell’11 Settembre 2003 a firma di Giuseppe Bottazzi. Basta digitare Ferlaino e cercare la pagina dal titolo:
Ferlaino: Coprivo Maradona (a proposito di cocaina)
[...] Altre rivelazioni sul secondo scudetto vinto dal Napoli nel 1990: "Allacciai buoni rapporti con il designatore Gussoni. Il Milan aveva un arbitro molto amico, Lanese, a noi invece era vicino Rosario Lo Bello, che era un meridionalista convinto. Il campionato si decise il 22 aprile: il Milan giocava a Verona, Gussoni designò Lo Bello per quella partita; successe di tutto, espulsioni, milanisti arrabbiati che scaraventarono le magliette a terra: persero 2-1. Noi vincemmo serenamente a Bologna per 4-2 e mettemmo in tasca tre quarti di scudetto". E la famosa monetina di Alemao a Bergamo? "Fu colpito - spiega l'ingegnere - forse ingigantimmo l'episodio ma la partita comunque era già vinta a tavolino. Facemmo un po' di scena. L'idea fu del massaggiatore Carmando. Alemao all'inizio non capì, lo portammo di corsa all'ospedale, gli feci visita e quando uscii dichiarai addolorato ai giornalisti: 'Non mi ha riconosciuto'. Subito dopo scoppiai a ridere da solo, perché Alemao era bello e vigile nel suo lettino".
Il resto è storia recente: intercettazioni, Calciopoli, due scudetti all'Inter, la Juventus in B, che torna in A dopo un anno, assieme al Napoli ed al Genova, entrambe che compiono il doppio salto dalla C alla A.
Credo che voi tutti siate una massa di disadattati, frustrati, e mentecatti. Ah, dimenticavo: anche un pò stronzi. (cit.)
NON VOGLIO AVERE PIU' NIENTE A CHE FARE CON GENTE COME VOI, OK? (cit.2)
