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Nick: Zanardi
Oggetto: Ricordo
Data: 3/9/2007 18.21.50
Visite: 223

Aveva perso un altro dente.
Un incisivo e la cosa mi faceva un po’ impressione.
Non l’avrei mai immaginato così.
Il tempo fa dei danni assurdi, se ci pensi bene.

E mò? Come cazzarola masticherai la pizza? Con le gengive?
Mi sa che sarebbe stato capace pure di masticare con le sole gengive, visto che di una dentiera non ne voleva proprio sapere.
Diceva che solo i vecchi portano le dentiere.
Mi faceva ridere quando diceva questa cosa dei vecchi.
Le pizze che mangiava erano con il prosciutto e la mozzarella e mentre le mangiava era incazzato per la politica, in quanto i comunisti avevano perso per l’ennesima volta e i democristiani avevano, sempre per l’ennesima volta, vinto.
Staccava i pezzi dell’orlo della pizza con le mani ed io un po’ ero contento perché il padre di Alfredo, che era democristiano, mangiava con la forchetta e il coltello.
E poi i democristiani non conoscevano il Latino e il Greco a memoria.
Invece lui sì.

Aveva sempre questo catarro che non lo lasciava respirare. Colpa del fumo.
Lui diceva di aver smesso di fumare da dieci anni e che quando aveva smesso aveva sessant’anni.
E io gli dicevo "Sì, vabbè hai smesso di fumare dieci anni fa ma hai fumato per quasi cinquanta, di anni".
E lui diceva che non capivo un cazzo e che questa cosa del catarro e del "cuore polmonare" non c’entrava nulla col fumo che aveva ingurgitato per anni e che era, invece, un "fatto genetico".
Così diceva lui.
E poi aggiungeva: "Tuo nonno Rocco pure aveva il catarro e i bronchi malati. Però fumava e non ha mai smesso.".
E poi diceva: "Smettila di fumare, che si muore. Spendi soldi per suicidarti. Vedi me in che condizioni sono e fatti un po’ di calcoli se ti conviene passare una vecchiaia così".
Che cazzo di contraddizione.

Poi non ce l’ha più avuta con i democristiani e con Andreotti.
Anzi da un po’ di anni, aveva indirizzato il suo umore nero e le madonne su Berlusconi.
In verità aveva puntato pure D’Alema e Bertinotti.
Usava epiteti bestiali per tutt’e tre.
Per non parlare di Bossi, Bottiglione e Rutelli.
Diceva che in campo doveva scendere Mario Capanna.
Ma poi aggiungeva "Vabbè, ma quello si è ritirato e poi a me che me ne fotte, tanto quanto ancora posso campare?".
Chi lo capiva…
Lo capisco io. Eccome se lo capisco.

Ricordo una volta.
Era in vena di chiacchierare.
Con me. Non lo facevamo mai ma quella volta sì.
Era in vena e abbiamo chiacchierato
Anzi, parlava solo lui.

"Comunque pure se hai una testa di cazzo e a volte non sembri un uomo di trent’anni, sei venuto su bene. Non benissimo, ma abbastanza. Come i tuoi fratelli. Anzi, meglio i tuo fratelli ma pure tu sei venuto su bene. Nulla da dire. E il merito è anche un pò mio e della buonanima di tua madre."

E io:

"Ma è un luogo comune papà, che vuoi dire?".

E lui:

"Voglio dire che io con 'stocazzo ti avrei comprato il motorino. Prima sei eri promosso a scuola, i tuoi genitori dovevano comprarti il motorino. Io non l’ho comprato a te. Se andavi bene a scuola facevi un favore a te mica a me. Oggi invece tu pigli certi padri che quando comprano il o motorino al figlio? Quando questo viene bocciato. Come cambiano i tempi..."

E io:

"Uà papà pari un vecchio di settant’anni quando ragioni così"

E lui:

"Mi prendi per il culo? Io di anni ne tengo settantatre..."

Io:

"Eh..."

E lui

"E poi piglia 'sti giovani d'oggi. Nun ce può ricere A che scendono giù e parlano con l'amico. E maledicono il padre e dicono che vorrebbero ucciderlo. E l'amico che fa? Incalza e dice te pozz' aiutà 'a accirere pur' a mammet'? Che momdo di merda".

E io:

"E quindi?".

E lui:

"E quindi io oggi se teness' nu figlio 'e siric'anni me cacass' sott'!"


Spesso diceva:
"Vado a farmi un tressette e una briscola, quindi vado in piazza, al bar. Che devo comprare da Michele il salumiere, che dopo ci passo?"
Io non gli rispondevo mai, perché avevo già provveduto a comprare tutto per cena.
Mio fratello invece gli rispondeva. Minuziosamente, elencandogli il brillantante per la lavastoviglie, gli etti "precisi" di prosciutto, le bottiglie di Pomì.
Forse per farlo sentire ancora "importante".
E forse lui se ne accorgeva e, quasi per ricambiare, portava un Mars a me e due Kinder Delice ai miei due fratelli. Una per uno.
Tutte le sere.
Diceva, tutto orgoglioso, che li aveva vinti a tressette.
E che aveva vinto trentuno a trenta e che era stata una rimonta, perché lui e il suo amico Cosimo stavano perdendo ventotto a quattro.
E poi diceva "Mangiateli, sono buoni, eh?".
Tutte le sere.
Come se fossimo ragazzini.
E gli sorridevo, fingendo di esaltare la sua vittoria.

Sono poche le volte in cui gli sorridevo.
Lo so, è stato un peccato, ma il nostro rapporto, da qualche anno era fatto di rimproveri.
Rimproveri miei. Lo rimproveravo spesso, insomma.
Era un incosciente. Anzi, era diventato un incosciente.
Ma erano rimproveri del cazzo perché non riuscivo a fare il padre.
Non è un ruolo che mi competeva.
Proprio non ci riuscivo. E pensare che volevo avere una figlia e chiamarla Francesca.
Niente padre, insomma. Poi con lui…
E quindi erano proprio rimproveri del cazzo.
E lui a volte si rattristava per questo.

"Non mangiare tanto cazzo! Devi dimagrire almeno 15 chili sennò prendi un infarto!!!".

"Ma cazzo!! Chiama un medico!! Ma te al senti la tosse!!! Ma devo provvedere a tutto io? Ma te ne fotti di noi? E di te?".

"Non bere vino che ti fa male porca puttana!!!"

Lui a volte stava zitto, sapendo di aver’ torto.
Altre volte diceva: "Non so ancora quanto camperò e tu…".
Alte volte mi vedeva dritto negli occhi, poi abbassava la testa, tirava un sospiro da "uomo paziente che subisce" e posava la bottiglia di Aglianico in frigorifero.
Mi sorrideva e diceva "Va bene così?".
Ma io so che si rattristava.
Allora riprendevo la bottiglia di Aglianico dal frigo e gliene versavo un pò in un bicchiere.
Poi ne versava un pò a me. Poi un altro pò a lui. E a me.
E bevevamo.

"Ma sì, che viva come cazzo vuole. Dopo quel’ che ha passato.".
Pensavo là per là.
Si vabbè, non è che mi abbia dato tantissimo, più un amico non è stato.
Ma forse dalle persone, qualunque ruolo ricoprano, non devi mai aspettarti quello che tu vuoi.
Quello poteva darmi, forse. E quindi va bene così.
Basta pretese. Andava bene così vecchio.
Però mi hai fatto star’ male quando mi hai detto "Uagliò, vedi quello che devi fare se vuoi andartene via da qua e dai comunque sempre un occhio ai tuoi fratelli".
Adesso non puoi più dirlo e sono passati anni.
Ma dove stai stai, mastica sempre più forte ma usa i denti e non le gengive.
Stasera vado a comprarti una pizza.

Tutti abbiamo una parte femminile, è vero.
La mia è lesbica.



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Ricordo   3/9/2007 18.21.50 (222 visite)   Zanardi

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