Perdita Durango è un film bellissimo di Alex De
La Iglesia.
E'
ambientato al confine tra il Messico e gli USA.
Violento e grottesco.
C'è una scena bellissima, in una piazza piena di polvere e sabbia del deserto di un paesino messicano, che somiglia molto al mio paese, ove una specie di barbone gira con una betteria d'auto e dei cavetti a tracolla, ulrlando:
"Un dollaro per una scossa elettrica! Fatevi avanti signori, forza!"
Per campare e vendere emozioni.
E per permettere ad altri di acquistale.
E tutti lo guardano male.
M’ha ricordato una persona del mio paese.
Una persona a cui ero legatissimo. Un ragazzo di diciassette anni. Io ne avevo tredici di anni.
Questa persona non "vendeva" scosse elettrice e non portava nessuna batteria per auto a tracolla.
E neppure cavetti elettrici. Aveva solo diciassette anni e qualcuno diceva che era fuori di testa.
Qualcun'altro un drogato. Ma era felice lo stesso e cantava, cantava, cantava. Cantava sempre.
Si diceva fosse stato violentato da bambino e per questo era fuori di testa.
Pure mia nonna lo diceva e lo guardava strano.
“Negava con dignità quello che era accaduto
Con poche possibilità di essere creduto
Si difese dicendo alla gente"Voi non capite niente
Sono appoggiato ad un muro da sempre
Se mi stacco la terra mi farà male".
Era evidente che si era perduto
E che niente lo aiutava
Voleva solo un amico muto,
un muro che lo ascoltava
Dondolando,barcollando
Cantava, la, la, la, la la la la la...”
‘Sta canzone c’azzecca.
Bandabardò - Il Muro Del Canto
Tutti abbiamo una parte femminile, è vero.
La mia è lesbica.