Nick: Viola* Oggetto: quel momento speciale Data: 7/9/2007 20.3.5 Visite: 220
quando al lavoro c'è una giornata di quelle... ma di quelle, ma di quelle... quasi indescrivibili. di tutto di più. isteria collettiva, schizofrenia, paranoia, urla, deliri, corse su e giù almeno 450 volte, quel maledetto tempo che non passa mai... e su tutto regna sovrana incontrastata LA ROTTURA DI CAZZO sei già al limite della sopportazione, guardi l'orologio e vedi che sono trascorse solo due ore, vorresti chiuderti nel cesso, dare la testa nel muro, cantare a squarciagola con le dita nelle orecchie, rovesciare una scrivania, infilarti sotto a una scrivania per raggomitolarti in posizione fetale... basta ancora tanto così per mandare tutto e tutti a farsi fottere, giusto un pò... poi il tempo accelera, non si sa come. e arriva quel momento sublime. quando varchi il portone e fuori è ancora giorno. e pensi: è finita. questa giornata da incubo è finita. quel preciso momento di sublime beatitudine, che pareva non dovesse arrivare mai. ed è così bello proprio per tutto ciò che c'è stato prima, è un senso di liberazione che non ha uguali, per strada ti sembra di volare, pure i ragazzini che giocano a pallone con una violenza da colpo di bazooka che se ti prendono ti rendono disabile a vita, ti sembrano dei teneri frugoletti, pure le vetrine tamarre di via foria ti sembrano il paese dei balocchi, le janare a 5 sul motorino ti sembrano ballerine di degas... tutto è relativo, c sta poc a fà. scusate, sfogo. "quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia e amarono la tua bellezza con falso e vero amore, ma un solo uomo amò in te l'anima pellegrina e amò il dolore del tuo mutevole volto" W.B. Yeats |