Nick: B|ackStar Oggetto: Santa Sangre Data: 8/9/2007 18.57.49 Visite: 205
Regia: Alejandro Jodorowsky Interpreti: Guy Stockwell, Sabrina Dennison, Axel Jodorowsky, Blanca Guerra MESSICO/ITALIA 1989
Terzo film di Alejandro Jodorowsky, regista underground di culto la cui poetica dalla carica sovversiva e surreale non può non richiamare alla mente il cinema del nostro Fellini. I suoi film sono enormi calderoni di suggestioni visive, poesia, romanticismo, utopia, cinismo, violenza e sangue. Dopo il cult-movie EL TOPO (western metafisico estremamente visionario e cruento) e LA MONTAGNA SACRA (ancor più allucinato e surreale), l'artista cileno si tuffa in pieno territorio horror con questo SANTA SANGRE (sangue santo). Definire "di genere" un film di Jodorowsky è fuorviante e soprattutto superficiale, anche se questa è la sua opera costruita in maniera più fedele ai canoni cinematografici mainstream. Jodorowsky ha una concezione personalissima del linguaggio cinematografico; il suo è un cinema che stordisce, scuote e incanta lo spettatore con carrellate di immagini di grande impatto emotivo. Cercare di ricostruire la trama di Santa Sangre e darle un senso logico sarebbe deleterio: troppo complessa e intrisa di simbolismi e allegorie. Il film può considerarsi idealmente diviso in due tronconi. Nella prima parte conosciamo Fenix, un bambino sensibile che trascorre un’infelice infanzia nel circo del padre (pittoresco personaggio rozzo e donnaiolo) e della madre fanatica religiosa. Un episodio drammaticamente splatter segna per sempre la mente del piccolo Fenix, lasciandolo orfano e psicologicamente sconvolto. Da qui in poi il film diventa una specie di slasher visionario: Fenix adulto fugge dal manicomio ed inizia a compiere una serie di orrendi delitti sotto l’influenza del fantasma mutilato della madre. Il sangue scorre a fiotti per tutta la durata del lungometraggio. Grandissime le scene di morte , non è un’eresia definirle pura poesia splatter. A tratti il film potrà apparire lento, forse farraginoso, ma è impossibile non rimanere rapiti dal fascino delle immagini e dalle atmosfere decadenti di una Città del Messico immersa nel degrado e nel caos. Anche in questa pellicola ricorre il tema dell’ossessione religiosa, unito ad una spiccata attitudine antiborghese, da sempre marchio di fabbrica di questo cineasta. Se siete stanchi dei remake, dei sequel e dei teen-horror di inizio millennio procuratevi Santa Sangre: non potrà che essere la giusta terapia per disintossicarvi dalle scorie cinematografiche che troppo spesso offendono le nostre pupille. In sintesi: un film da non perdere Immerse your soul in love [Radiohead] |