Nick: Copia&Inc Oggetto: LA GENERAZIONE SPONTANEA Data: 30/5/2004 21.6.5 Visite: 19
LA GENERAZIONE SPONTANEA E' la teoria secondo la quale, in condizioni ambientali attuali, dalla materia inanimata possono nascere esseri viventi. Già nel IV secolo a.C. Aristotele propose questo tipo di spiegazione per la nascita della vita sulla Terra. Ancora nel 1600 l'idea della generazione spontanea di alcuni animali era fermamente creduta, al punto che un medico belga, Jan Baptist van Helmont (1614-1699), molto noto a quel tempo, scrisse una ricetta per produrre topi a partire da grano e stracci vecchi gettati nell'angolo di una stanza. Francesco Redi Medico toscano del '600, non convinto della teoria sulla generazione spontanea, eseguì esperimenti per dimostrare che la vita non si genera dal nulla in condizioni ambientali attuali. Si interessò ai processi in grado di generare "vermi" a partire dalla carne in putrefazione. Dopo aver eseguito vari esperimenti, Redi avanzò un'ipotesi per spiegare l'origine delle larve, affermando che esse non si formavano spontaneamente ma da uova preesistenti depositate sulla carne da mosche. Le esperienze di Redi Redi, nella prima esperienza lasciò i contenitori con la carne all'aria, mentre nel secondo esperimento li chiuse con un coperchio. In questo caso non nacque nulla dalla carne. I sostenitori della generazione spontanea criticarono Redi in quanto sigillava i contenitori. Erano convinti, infatti, che nell'aria esistesse una "forza vitale" che non poteva essere presente in contenitori chiusi. Redi modificò il suo esperimento chiudendo i recipienti con semplice garza. Anche questo secondo esperimento fu criticato perchè l'aria non era libera di circolare. La controversia continuò ancora per molti anni e si concluse definitivamente verso la metà del diciannovesimo secolo quando il biologo francese Louis Pasteur ideò un esperimento che avrebbe detto la parola fine a una questione che sembrava irrisolvibile. L'esperimento venne condotto all'interno di un apparato molto semplice, ma geniale, costruito in modo tale da non poter più dar adito a dubbi sulla possibilità che il principio attivo possa essere distrutto dal calore o soffocato per mancanza di aria. Pasteur costruì personalmente dei contenitori di vetro con un lungo collo ricurvo (detti, per la loro forma, «palloni a collo di cigno»), all'interno dei quali veniva riposta la soluzione nutritiva che era fatta bollire per più di un'ora lasciando che il vapore uscisse liberamente dall'orifizio terminale del collo ricurvo. Spenta la fiamma, il liquido contenuto nel recipiente cominciava a raffreddarsi lentamente dopo aver richiamato dall'esterno, a causa della depressione conseguente al riscaldamento, aria contaminata da batteri e altri microrganismi. Questi, tuttavia, a contatto con il liquido ancora bollente che trovavano all’interno, venivano uccisi. Dopo alcuni mesi l'infuso si era conservato limpido a dimostrazione che non erano presenti germi di alcun genere, mentre sul tratto più esterno del collo si poteva notare la presenza di polveri e microrganismi evidentemente entrati dall'apertura terminale. L'esperimento di Pasteur era semplice e completo proprio come dovrebbero essere gli esperimenti per apparire convincenti, e rispondeva in modo chiaro e inequivocabile alle obiezioni avanzate dai sostenitori dell'abiogenesi. Questi infatti sostenevano che qualora fosse condotto ad ebollizione per lungo tempo il liquido nutritivo, veniva distrutto il principio attivo e la vita non avrebbe più potuto svilupparsi. Pasteur dimostrò invece che un eventuale principio attivo presente nella materia non veniva danneggiato dal lungo e intenso riscaldamento. Infatti se si fosse rotto con un secco colpo di lima il collo ritorto ponendo il liquido nutritivo a diretto contatto con l’aria, dopo poche ore lo stesso si sarebbe intorbidito per la presenza di spore e germi che poi avrebbero continuato a svilupparsi. Inoltre Pasteur lasciando aperto il suo recipiente con il collo ricurvo e consentendo all'aria di entrare e uscire liberamente, seppure attraverso un lungo e tortuoso percorso, spense sul nascere le obiezioni di coloro i quali sostenevano che il principio attivo, senza aria, era impedito nella sua funzione di generatore della vita. http://digilander.libero.it/valeriosky/ipertesto_olbia/generazionespontanea.HTM http://www.cosediscienza.it/bio/07_vita.htm
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