Nick: Bardamu Oggetto: La Casta Data: 20/9/2007 17.43.51 Visite: 183
Lettera pubblica da Piero Ricca http://www.pieroricca.org/ Caro Piero, conosci la situazione dei farmacisti NON proprietari di farmacia? E’ drammatica. Siccome il numero delle farmacie in Italia è a numero chiuso (normativa della pianta organica ), chi si laurea in farmacia può solamente pensare a un futuro di dipendente a 1.200 euro al mese o scegliersi altro mestiere. Per i figli di farmacisti titolari, invece, la farmacia è garantita per legge. E questo perché la farmacia è una concessione governativa, data per concorso (che sono rari e tutti manovrati), poi una volta "vinta" rimane tua per sempre, puoi venderla o cederla al figlio, amante ecc. Naturalmente non per tutti i professionisti è così: se un medico, vinto il concorso a primario, poi lo cedesse al figlio o lo vendesse, sarebbe uno scandalo. Non è concepibile. Al farmacista, invece, ciò è garantito dalla legge. Inoltre: un avvocato, un medico, un ingegnere, un commercialista, pur con molte difficoltà, può aprire un proprio studio e svolgere il mestiere per cui ha studiato. Il farmacista no. Per legge non può aprire un proprio esercizio farmaceutico. Poco importa che sia laureato in farmacia e sia abilitato. Può fare il farmacista solo "sotto padrone", non in proprio. Nell’Italia dei privilegi, la corporazione dei proprietari di farmacie impedisce a giovani professionisti di svolgere il proprio lavoro. Questi sono solo due, macroscopici punti, ma tanto basta per capire che il Medioevo normativo è tra noi e si alimenta con i nostri soldi. Già nel 1888 Crispi aveva cercato, invano, di porre rimedio. Ecco un un passaggio della discussione sulle liberalizzazioni nel Parlamento Unitario nel 1888: "… La professione dei farmacisti è la sola che conserva ancora le forme medioevali delle corporazioni e dei mestieri e quindi può durare solo transitoriamente. Ogni limite, o signori, è un privilegio che torna a danno delle popolazioni. Dalla libertà dell’esercizio delle farmacie non si può ricavare che beneficio…". La liberalizzazione voluta dall’allora Presidente del Consiglio Francesco Crispi fu bloccata da un senatore veneto titolare di farmacia. E adesso ci si mette Livia Turco. C’è un risvolto inquietante. L’arroganza dei proprietari di farmacie riuniti sotto il nome di "Federfarma", è tale che dichiarano apertamente di pagare i politici e i partiti per tenere ferme questi leggi da Medioevo. Lo ha fatto il dottor Giorgio Siri, presidente di Federfarma, in una intervista a Report. Ecco la trascrizione: BERNARDO IOVENE (fuori campo) Oggi i partiti possono ricevere soldi da chiunque, ma a partire da una certa cifra, e questo lo vedremo dopo, bisogna dichiararli alla Camera dei Deputati. DAL TG3 19/07/2006 "Oggi sono rimaste chiuse in tutta Italia le farmacie private per protesta contro il decreto del governo sulle liberalizzazioni… " BERNARDO IOVENE (fuori campo) Questa estate è scoppiata la polemica sulla norma che consente ai supermercati di vendere i farmaci da banco. I titolari delle farmacie hanno protestato contro la lobby Prodi-Bersani-Coop. BERNARDO IOVENE Avete avuto questo scontro con il parlamento, però voi insomma avete rapporti all’interno del parlamento, addirittura finanziate sia forze politiche che singoli deputati? GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma Certo, certo… no noi abbiamo rapporti sia con la maggioranza sia l’opposizione, abbiamo… BERNARDO IOVENE Siete una lobby? GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma Mah ecco, l’importante è capire cosa vuol dire lobby. Noi diciamo interveniamo nei confronti di forze politiche, di parlamentari singoli, in modo particolare Commissione Sanità, Camera e Senato… BERNARDO IOVENE Cioe’ finanziate? GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma Finanziamo, finanziamo con cifre che singolarmente vanno da un minimo di alcune migliaia di euro a un massimo di diecimila euro per singolo parlamentare. BERNARDO IOVENE Per cui voi con questi finanziamenti che cosa sperate? GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma Noi con questi finanziamenti speriamo di rendere edotti i parlamentari, di spiegare le perplessita’ che alcuni provvedimenti possono crearci, essendo farmacisti facciamo proprio le cose con il bilancino. I due schieramenti prendono esattamente la stessa cifra, su un ordine di grandezza sull’ordine di 1.000 euro complessivi. BERNARDO IOVENE Cioe’ quanto? GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma Siamo andati sull’ordine di 250 mila euro complessivi, quindi 125 mila uno, 125 mila l’altro, che sono la somma di tanti 5 mila, 10 mila, 7 mila tre mila, 8 mila dei vari parlamentari. BERNARDO IOVENE Come funziona? Questi 250 mila euro che voi date ai partiti sono soldi di chi? GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma Dei farmacisti. BERNARDO IOVENE Li sceglie lei, le persone le sceglie lei? GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma E certo… mah li scegliamo a livello di incontri che abbiamo. Ovviamente i rapporti maggiori li abbiamo con le due Commissioni come ho detto prima, Camera e Senato della Sanità. Abbiamo qualche rapporto ovviamente con organi istituzionali, Ministero dell’Economia, Ministero della … no della Pubblica Istruzione un po’ meno, no c’era anche quello perché ogni tanto era interessante anche prevedere i poli professionali… BERNARDO IOVENE Cioe’ i politici che fanno riferimento… . GIORGIO SIRI- PRESIDENTE FEDERFARMA Esatto che fanno riferimento ad alcuni Ministeri che sono importanti per la nostra categoria. BERNARDO IOVENE Che possono aiutare… possono insomma… GIORGIO SIRI- PRESIDENTE FEDERFARMA Possono soprattutto contrastare eventuali cose che potrebbero caderci sulla schiena, sulla testa senza che il politico si renda conto del danno prospettico che potrebbero fare queste cose. BERNARDO IOVENE (fuori campo) La tegola sulla testa sono riusciti ad evitarla per anni impedendo la possibilità di vendere nei supermercati, e a prezzi più bassi, i farmaci da banco come avviene in buona parte del mondo. Questa volta però, non ce l’hanno fatta. BERNARDO IOVENE Lei dice il finanziamento al politico… GIORGIO SIRI- Presidente Federfarma Il finanziamento al politico, migliora ovviamente il rapporto che poi non porta al risultato, però da la possibilità di una facilità di accesso al dialogo molto piu’ effettiva penso di qualcun altro. BERNARDO IOVENE (fuori campo) E con il dialogo sono riusciti ad ottenere dal ministro della salute, l’impegno di occuparsi delle farmacie che subiranno la concorrenza dei supermercati. E tutto è a norma di legge, non quella del finanziamento pubblico ai partiti perché è stata abrogata dal referendum del 1993. Finanziamenti ai Partiti da parte di Federfarma Di seguito sono riportati alcuni dei finanziamenti che Farmacia libera è riuscita a scovare sotto la dicitura Federfarma (fonte Camera dei Deputati). Sicuramente ce ne sono molti altri sotto altre voci e "denominazioni" che fanno riferimento a Federfarma. Ricordo che recentemente è stata approvata una leggina che obbliga a rendere pubblici i finanziamenti solo se questi sono superiori a 50.000 euro fino al 2006 il limite era 5.000 euro. Per cui non è possibile accedere e verificare i finanziamenti erogati nel 2007 da parte di Federfarma per gli importi fino a 50.000 euro senza autorizzazione esplicita da parte dei soggetti interessati. Anno 2004 Federfarma Roma 7.000 euro a Bettoni Monica (Medico, Senatrice DS membro della XII Commissione Affari sociali nella XIV legislatura. Sottosegretario di Stato per la sanità nella XIII legislatura). Federfarma 5.000 euro a Laboccetta Amedeo (AN, trattasi di contributo per campagna elettorale). Federfarma 13.000 euro a Enrico Letta (nel 2004 è stato parlamentare nazionale e poi europeo). Federfarma Roma 13.000 euro a Nicola Zingaretti (eurodeputato DS). Anno 2005 Federfarma Emilia Romagna 13.000 euro a Centro Sinistra per l’Emilia Romagna. Federfarma Piemonte 15.000 euro a Forza Italia. Federfarma Veneto 13.000 euro a Fabio Gava (Assessore alle politiche dell’economia, dello sviluppo, della ricerca e dell’innovazione e politiche istituzionali Regione Veneto. Già Vicepresidente e assessore alla sanità Regione Veneto). Federfarma Basilicata 8.000 euro a L’Unione Basilicata. Anno 2006 Federfarma 15.000 euro a Lega Nord Associazione titolari di farmacia della Provincia di Venezia 2.500 euro a Lega Nord Ciao e grazie, Renzo |