Nick: Zanardi Oggetto: ChigiocacolNulla? Data: 26/9/2007 0.0.55 Visite: 310
Qualche tempo fa mi recai, con Sergio, a casa di un'amica quasi trans e fidanzatissima. Per strada avevo fumato e arrivai acasa sua con un sorriso beota. Sergio non ne parliamo. Ero talmente rincoglionito che, dando uno sguardo ai vari libri inseriti negli scomparti, ne trovai uno che aveva, sul dorso, questo titolo: "La mafia invisibile" Orbene, questo titolo lo lessi successivamente, poichè là per là avevo letto: "Come si fanno gli invisibili alla menta bianca" Sergio non si capacitava di questo mio errore di lettura. La mia amica viveva (e vive) da sola, con una gatta schizofrenica, che ti crea tensione poichè all'improvviso ti saltava addosso, graffiandoti, quando meno te l'aspettavi. Questa gatta schizofrenica qua aveva una serie di crisi di identità. Molto spesso credeva di essere un cane. Tu le lanciavi una palla di carta, un legnetto, qualsiasi cosa, lei scappava, rincorreva la palla di carta, il legnetto, l'afferrava tra i denti e riportava tutto a te. Il giocattolo preferito di questa gatta schizofrenica qua era una palla color ambra. La gatta afferrava la palla color ambra tra le zampe e palleggiava. Molto spesso, però, la palla color ambra andava disparsa la gatta schizofrenica cominciava ad immaginare di palleggiare la sua palla, muovendo le zampe nell'aria e simulando un palleggio. In pratica giocava col Nulla. Era una gatta che giocava col Nulla. Ho constatato che è vera la circostanza secondo cui gli animali, dopo l'imprinting iniziale, adattano le proprie caratteristiche comportamentali a quelle dei propri "padroni". Anche la mia amica spesso giocava col Nulla. Questa mia amica era una persona tenera e sensibile che si sforzava di essere matura, adulta. Più del dovuto. Non avrei saputo "definirla", ma per una serie di circostanze, le avevano tolto il Suo giocattolo. Ma non la voglia di giocare. Piuttosto che non giocare, per mancanza di giocattolo, lei sceglieva di giocare, adattandosi. Sceglieva di giocare e giocava. Anche se col Nulla. Consigliai a questa mia amica di "..essere più concreta, che poi ti ritrovi tutto". Non avevo capito un cazzo. Lei aveva scelto comunque di giocare. La sua strana attività ludica superava di gran lunga la mia scelta/consiglio ipocrita e da frustrato di "badare alle cose materiali che veramente servono nella vita". Ma fino a quel momento, però. Poichè seguì il mio consiglio e qualche sera dopo finimmo a letto insieme. Da allora non l'ho più vista. L'ho sentita il giorno dopo, il giorno dopo ancora, e il giorno dopo ancora. Alla terza telefonata, quella del giorno dopo ancora, mi disse che era - come sapevo - fidanzatissima, che aveva cercato di essere concreta e aveva fallito e si faceva schifo. E che io le facevo non schifo ma pena. Da allora ho capito tre cose: 1) Mai andare a letto con un'amica, se è, appunto, un'amica; 2) Non rompere il cazzo alle persone con consigli salomonici da uomovissutodistocazzo; 3) L'attività ludica è la scelta migliore per ciascun individuo, pure se si sceglie di giocare col Nulla. Tutti abbiamo una parte femminile, è vero. La mia è lesbica. |