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Oggetto: la rete?meglio del sesso
Data: 27/9/2007 0.52.52
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Tecnovita
Notizia del 25 settembre 2007 - 02:00
La rete? Meglio del sesso
Rimanere senza web per un giorno: una tortura per sempre più persone che non esitano a trascurare la vita sociale pur di andare in rete. E intanto il marketing gongola
Senza la rete sono depressi e annoiati: sono i maniaci del web. Capaci di trascurare coniuge, amici e famiglia pur di rimanere avvinghiati alla tastiera, a scaricare per l'ennesima volta la posta elettronica, a conoscere in chat persone nuove o a lasciarsi colpire dalla sindrome di Stendhal dopo essere stati sedotti da un nuovo sito.
Ai 1011 navigatori adulti facenti parte del campione è stata fatta questa semplice domanda: "Quanti tempo resisti senza internet?". Preoccupanti i risultati: il 15 per cento, non riesce a rinunciare alla rete per più di un giorno, il 21 per cento ritiene di poter tollerare di restare offline per un paio di giorni, il 19 per cento non presenta sintomi prima di qualche giorno di astinenza.Una smania che non risparmia nessuna delle fasce d'età prese in considerazione, che colpisce il 59 per cento degli uomini, contro il 50 per cento delle donne. Solo un quinto degli intervistati ritiene di poter sopravvivere, se disconnesso per più di una settimana. «Si sentono ansiosi, isolati ed annoiati nel momento in cui si trovano forzatamente offline - ha spiegato Ann Mack, a capo della divisione JWT che ha elaborato il sondaggio - si sentono disconnessi dal mondo, dagli amici e dalla famiglia».
È infatti stato rilevato che questa voglia di connessione è indirizzata soprattutto al social networking, come se la rete diventasse poco a poco il veicolo della socialità che si trascura nella vita reale. Il 28 per cento degli intervistati ha dichiarato di dedicare meno tempo non solo alla famiglia, agli amici e alle relazioni sociali ma anche alla televisione e alla lettura di giornali e riviste. Ma la sorpresa è costituita dal 20 per cento del campione che si dichiara disposto a rinunciare al sesso pur di di accedere alla rete. Ma se per molti l'attaccamento alla rete si è trasformato in vera e propria dipendenza, da curare medicalmente, per altri, come gli addetti del marketing, è una benedizione.
Chi volesse vedere una differenza di comportamento tra giovani e meno giovani si sbaglia di grosso. Non è il tempo trascorso online a fornire una linea di demarcazione tra questi due gruppi di età ma la mobilità con cui ci si connette. I navigatori più attempati preferiscono la connessione stabile come quella da casa, i giovani invece pretendono una connettività a 360 gradi: non solo da portatile ma anche da cellulare e smartphone.
Il fenomeno della ciberdipendenza non è monopolio dei navigatori Usa. In Cina gli adolescenti che non riescono a fare a meno del web raggiungono quota 2 milioni su un totale dei 20 milioni di internauti, stando ai dati forniti dalla Lega dei Giovani Comunisti e riportata sul China Daily. E nemmeno i più piccoli sono risparmiati da questa tendenza, come dimostra un altro studio: la stragrande maggioranza dei bambini cinesi preferisce trascorrere le vacanze tappati in casa, a navigare in internet, piuttosto che giocando al parco o in giardino. Inoltre sui venti milioni di utenti cinesi del web con meno di 18 anni, inoltre, circa il 13 per cento hanno sviluppato una vera e propria dipendenza dalla Rete. (Libero News)
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