Nick: ** N ** Oggetto: buon autunno Data: 1/10/2007 21.33.18 Visite: 243
ROMA - Dalla spesa - pane e pasta in prima battuta - alle bollette elettriche e del gas, passando per i pieni di benzina, i libri e gli astucci scolastici, le tariffe dell'acqua e della nettezza urbana. Per le famiglie italiane l'autunno sarà all'insegna di una vera e propria stangata da 800 euro l'anno. A fare i conti sono i consumatori di Adusbef, Codacons, Adoc e Federconsumatori che, tabelle alle mano, fanno una ricognizione dei rincari, tra quelli già scattati e quelli in arrivo, spingendosi a quantificare il maggiore impatto - nel caso di famiglie con il mutuo - fino a quasi mille euro l'anno. "Solo per quanto riguarda i circa 3,2 milioni di nuclei che hanno un mutuo da 100 mila euro, in seguito all'aumento dell'Euribor scattato il primo settembre scorso - spiega Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef - dovranno fare i conti con una spesa di 168 euro in più l'anno". Che si aggiungono all'incremento di 805 euro - prosegue - legati agli aumenti delle altre voci del bilancio familiare. Solo per il carrello della spesa le famiglie italiane devono mettere in conto "420 euro in più l'anno", stimano i consumatori ricordando anche il rincaro degli alimentari certificato anche ieri dall'Istat. E, ancora - tra le altre voci di maggior aumento - quella dei trasporti che, tra rincari dei biglietti ferroviari e del costo dei 'pieni' di carburante, si aggira sui 140 euro l'anno. Di 'peso' anche i rialzi relativi a luce e gas per i quali i consumatori stimano "una maggiore spesa di 45 euro su base annua", mentre, tra gli altri capitoli di spesa familiare, 40 euro in più l'anno sono previsti solo per quanto riguarda 'libri e corredi scolastici'. "In Finanziaria bisognerebbe prevedere risorse maggiori - auspica Lannutti - per alleviare le famiglie che non ce la fanno più. Bisogna dare un segnale anche a fronte del vento dell'antipolitica che si può recuperare non più con le chiacchiere ma con fatti concreti". I consumatori tornano così a puntare il dito anche sulle banche ed i servizi bancari, il cui costo per le famiglie è atteso aumentare "di 20 euro l'anno". "Bersani è il nostro ministro preferito - aggiunge Lannutti - ma non si deve fare prendere in giro dalle banche: c'é la legge sulla simmetria dell'adeguamento dei tassi, sulla portabilità dei mutui, sulla cancellazione delle ipoteche. Va applicata", conclude il presidente dell'Adusbef. PAUSA PRANZO, ''RINCARI INGIUSTIFICATI'' Il rincaro del 7% nella spesa legata alla pausa pranzo denunciato dalle associazioni consumatori risulta ingiustificato. Lo afferma Coldiretti, sottolineando che nelle voci in aumento di un'abitudine che riguarda quattro italiani su dieci - per un totale di quasi 20 milioni di persone - spiccano quelle dei panini (20%) e pizza (6%) che risultano però le meno giustificate dall'andamento dei costi della materia prima. Se nonostante gli andamenti congiunturali i prezzi riconosciuti agli agricoltori per il grano sono gli stessi del 1985 - prosegue Coldiretti - per la carne di maiale dalla quale si ottengono i salumi si è verificato addirittura un calo del 13 per cento nell'ultimo anno ed oggi il prezzo riconosciuto agli allevatori è appena 1,2 euro al chilo e non riesce a coprire i costi. Peraltro - continua Coldiretti - la pizza si acquista a quasi 9 volte il costo degli ingredienti di base e rincari analoghi si hanno per i panini. Meno di un terzo di quanti consumano il pranzo fuori casa per lavoro o studio ordina - prosegue Coldiretti - un menu completo composto da primo, secondo, contorno e frutta, mentre la maggioranza preferisce un veloce panino o una pizza. Il pasto completo fuori casa - riferisce la Coldiretti - è preferito essenzialmente da uomini tra i 45 e i 54 anni, meridionali, operai e con un basso livello di istruzione, mentre a scegliere il panino/tramezzino sono soprattutto le ragazze tra i 18 e i 24 anni di età, residenti nel Centro della penisola, studentesse o in cerca di occupazione. Le donne della fascia di età immediatamente successiva, residenti al Settentrione, laureate e lavoratrici dipendenti, prediligono - conclude Coldiretti - insalate miste o insalatone.  |