MILANO (Reuters) - Al processo Mediaset su presunti falsi in bilancio in corso a Milano, che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, il pubblico ministero Fabio De Pasquale ha preannunciato ai difensori l'intenzione di contestare all'ex premier ed altri un ulteriore falso in bilancio, commesso prima del 2000.
"La prossima udienza sulla base dei numeri contenuti nella relazione Kpmg del 24 settembre 2007 provvederò alla contestazione di un'ulteriore ipotesi di falso in bilancio (2000). Sulla base delle risultanze dei conti bancari trasmessi dall'autorità svizzera provvederò alla contestazione di un'ulteriore ipotesi di riciclaggio", ha detto il pm in una email indirizzata ai difensori dei diversi imputati e successivamente resa nota .
"Molti difensori hanno chiesto e ottenuto anticipazioni sui prossimi sviluppi processuali. Credo che sia giusto che tutti dispongano delle stesse informazioni", ha detto ancora il pm.
I fatti oggetto del processo riguardano la compravendita di diritti tv e cinematografici di società Usa per 470 milioni di euro, che sarebbe stata effettuata da Fininvest -- la holding che controlla il 35,5% di Mediaset -- attraverso due società off shore nel 1994-1999.
La procura di Milano ipotizza che alcune major americane abbiano venduto i diritti televisivi alle due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset per aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Silvio Berlusconi.
I capi di accusa, a vario titolo e per i diversi imputati nel processo vanno dall'appropriazione indebita, alla frode fiscale, al falso in bilancio, alla ricettazione e al riciclaggio.
Gli imputati e Mediaset hanno sempre respinto le accuse, sostenendo di non avere mai avuto fondi neri e di aver agito rispettando sempre le regole di trasparenza a tutela degli investitori.