Nick: pearl jam Oggetto: Un vero UOMO POLITICO Data: 8/6/2004 13.22.37 Visite: 116
Ralph Nader, l'uomo che alcuni democratici temono più di Bush per la corsa alla Casa Bianca, non intende fare marcia indietro. Per la terza volta infatti questo avvocato di 70 anni intende presentarsi come candidato alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d'America. E' convinto di rappresentare «una scelta alternativa all'attuale duopolio democratici e repubblicani. Washington è occupata dagli interessi corporativi, il denaro arriva a fiumi, è come se sugli uffici del governo e nel parlamento vi fossero cartelli con la scritta: in vendita» ripete nei suoi comizi. Un duopolio dice che ha dimostrato in più occasioni di non voler aprire alla discussione pubblica gli aspetti cruciali per il futuro della nazione: l'economia arrancante e la recente escalation della guerra in Iraq. Un candidato scomodo lo ha definito il Washington Post che descrive le sue posizioni politiche come "interessanti, ma difficili da vendere politicamente: appoggia il matrimonio tra gay, il finanziamento pubblico delle elezioni e l'abolizioni dei tagli fiscali di Bush. Sull'Iraq Nader - scrive sempre il Washington Post - fa apparire Howard Dean come un moderato, ritenendo che Bush debba essere messo in stato d'accusa per i suoi errori sulla guerra». Contro Ralph Nader si è scatenata una vera e propria campagna. Tra i suoi principali detrattori ci sono i rappresentanti del partito Democratico e molti dei suoi ex elettori alle ultime presidenziali. Fioccano dichiarazioni e prese di posizione contro la sua candidatura. Sono nati anche appositi siti internet, dal "RalphNaderdontrun. net" al "DontvoteRalph" che raccolgono le firme di chi lo invita a farsi da parte. E' storia vecchia infatti che sarebbe stata la sua presenza sulla scheda elettorale nel 2000 a far perdere il vice presidente Al Gore. Una teoria che lui stesso respinge al mittente: «Pura isteria. Ecco un partito che vuole fare di me un capro espiatorio» dice e ricorda che i democratici dovrebbero prima preoccuparsi di recuperare gli otto milioni di loro elettori che votarono Bush e dell'inefficacia della campagna dell'allora vice presidente. Nader ha ben chiaro dove andare a prendere i voti: «100 milioni di elettori che in questo Paese non vanno a votare», gli attivisti che vogliono dire No a un budget militare spaventoso (400 miliardi di dollari!), i cittadini ignorati dalle agenzie pubbliche ormai al soldo delle grandi corporation. E che nonostante l'impegno profuso dai sostenitori del ormai sicuro candidato democratico John Kerry per eliminarlo dalla corsa, questi elettori al momento gli diano retta appare chiaro dagli ultimo sondaggi: secondo quanto rilevato da Newsweek, importante settimanale d'opinione, Nader è accreditato di un possibile 12%. Un dato che sicuramente non troverà un riscontro reale, ma che di fatto segnala che una parte dell'opinione pubblica americana, quella più progressista ma anche elettori conservatori non soddisfatti delle politiche di Bush, resta al momento sorda alle sirene del voto utile. Conscio del pericolo Kerry ha anche organizzato recentemente un incontro con Nader, ma invece di trovare un candidato pronto al compromesso si è trovato davanti un politico che lo ha invitato a prendere una posizione più netta sulla guerra in Iraq e che lo ha invitato ad inserire nel suo programma una piano e una data certa per il ritiro delle truppe americane. Ma quale è la forza di Ralph Nader? Forse per capire quale questa sia è bene ripercorrere in breve la sua storia. Ralph Nader nasce il 27 febbraio 1934 a Winsted nel Connecticut da genitori immigrati dal Libano. Frequenta le prestigiose Princeton e Harvard, dove si segnala già da allora come un bastian contrario. A Princeton trovando degli uccelli morti sul campus dell'università promuove un movimento per la messa al bando dell'uso del Ddt sugli alberi. La specializzazione ad Harvard, la nota università che sforna i più ricchi avvocati d'America, lo mette a confronto con una classe di intellettuali più interessati a difendere i diritti dei forti contro i deboli. Ed è in questa università che incomincia ad interessarsi ai sistemi di produzione della grande industria automobilistica americana. Un suo articolo pubblicato su The Nation, la storica rivista progressista, da inizio alla sua prima grande battaglia contro le case produttrici di Detroit più interessate, scrive Nader, a produrre auto economiche e di stile, piuttosto che dedicare attenzione ai problemi della sicurezza. Nel 1963 sbarca a Washington. «Avevo solo una valigia - racconta - e dormivo nel dormitorio del Ymca. Mangiavo poco e solo hot dog» (Pochi anni dopo denuncerà come malsani gli ingredienti con cui vengono prodotti). Trova lavoro presso il ministero del Lavoro come assistente al vice ministro in carica. Nel 1965 il grande salto. Pubblica un libro che farà la storia contro la General Motors dal titolo "Insicura a tutte le velocità" dove denuncia come molte delle auto prodotte in America siano pericolose. La General Motors cerca in tutti i modi di screditarlo assumendo investigatori privati che indaghino sul suo passato e che cerchino prove per incastrarlo in situazioni compromettenti. Ma l'operazione fallisce, Nader denuncia l'azienda e la costringe a chiedergli scusa pubblicamente e a risarcirlo dei danni. Oltre alla soddisfazione personale, il libro di Nader spinge il Congresso ad approvare una legge, la "Automobile Security Act" tuttora in vigore, che stabilisce rigide norme per il rispetto della sicurezza. E' solo la prima di una lunga serie. Sull'onda di questo primo successo Ralph Nader diventa il più visibile e osannato leader del movimento dei consumatori, paladino del "little guy", l'uomo della strada di fronte allo strapotere e alle prepotenze della "Corporate America". La sua teoria politica è molto americana e allo stesso tempo semplice: il consumatore e i suoi diritti rappresentano la sostanza dello spirito egualitario che anima la democrazia americana. La quintessenza di quel concetto di cittadinanza che tutti sono uguali di fronte alla legge, quanto di fronte al mercato. Attorno a questi concetti Ralph Nader raccoglie negli anni settanta una vera schiera di militanti, un piccolo esercito, che saranno chiamati i "Nader raiders", gruppi di persone che setacciano e frugano, in una sorte di guerriglia disarmata, tra i panni sporchi dell'America delle Corporazioni. Nasce in questo spirito nel 1971 Public Citizen, associazione non governativa che raccoglie diverse organizzazioni e che annovera più di 150 mila iscritti. Molte delle loro denuncie finiscono sui tavoli dei legislatori e sono alla base di leggi promosse a difesa dei cittadini. Nel 1980 Ralph Nader trova un nuovo "nemico" da combattere: le grandi multinazionali. Si dimette da presidente di Public Citizen e da vita tutta una serie di associazioni per difendere gli interessi dei singoli. Dalla difesa dei disabili a quella dell'istruzione pubblica. E soprattutto è tra i primi a capire che le multinazionali si possono battere solo muovendosi a livello globale. Ralph Nader si trasforma in globe trotter e gira il mondo. La sua fama non è limitata ai confini degli Usa, ma risulta essere tra i consiglieri strategici di tantissime organizzazione di difesa dei consumatori sparse in tutto il globo. Nel 1996 la prima sfida elettorale. Presentato dal partito dei Verdi alle presidenziali raccoglie poco più del '1% dei voti, ma l'impresa è che lo fa spendendo solo 5000 dollari. Poi le presidenziali del 2000 di cui si è detto. Dopo essere stato additato tra i principali responsabili della sconfitta di Gore, attorno a Nader in molti hanno tentato di fargli terra bruciata. Ma stando alle ultime notizie che arrivano da oltre atlantico l'ostinato avvocato non appare ancora domato. -copiato e incollato- Spero che qualcuno avra' letto fino alla fine. Ecco un grande uomo.Con una grande coscienza politica,e sociale...e patriottica. Tutte quelle persone che voi votate qui,farebbero tremare di "paura" il suddetto. E cosi' succede quando lui parla ai dibattiti con i suoi "contendenti" politici. Un uomo non guidato dalle Lobbyes. Ecco chi vorrei poter votare. |