Nick: Masca Oggetto: Un altro 11 settembre…. Data: 8/6/2004 16.47.0 Visite: 134
(LEGGETE ATTENTAMENTE QST INTERVISTA) «Si sta avvicinando il momento del martirio. Spero che il Signore ci dia la grazia di affrontare questo spargimento di sangue. C'è bisogno di purificazione. Molti cristiani saranno uccisi per la loro fede. Ma dal sangue dei martiri nascerà una nuova cristianità». Monsignor Mazzolari, 67 anni, missionario originario di Brescia, vive tra i musulmani dal 1981. Li conosce bene. Ha visto quello che hanno fatto a un anziano confratello dopo che avevano trovato una bottiglia di whisky mezza vuota dimenticata da un trasportatore in fondo a un container: «Cinquanta nerbate» . Ha visto quello che hanno fatto a Joseph Santino Garang, un ragazzo cristiano ridotto in schiavitù, crocifisso perché una domenica s'era fermato a pregare : «li padrone gli ha piantato i chiodi nelle mani, nei piedi e nelle ginocchia, versando acido sopra le ferite. Adesso è un povero gobbetto, sembra un poliomielitico. L'ho incontrato in un campo di ex deportati. Per farli tornare dal Nord li hanno costretti a spingere i vagoni del treno». Nel Sud del Sudan, sì combatte una guerra civile che, tra combattimenti e malattie in vent’anni ha fatto dai due ai tre milioni di morti. Monsignor Mazzolari può ancora predicare il Vangelo perché opera in un territorio controllato dal Spia (Sudan people's liberation army), comandato da John Garang, un ribelle di religione protestante che lotta contro il governo islamico di Khartoum. Converte molti musulmani? «Assolutamente no. Avvicinare un islamico significherebbe condannarlo a morte. Chi si converte spontaneamente è poi costretto a fuggire. Ma viene raggiunto e punito anche a mille chilometri di distanza». E cattolici che abbracciano l'Isiam ce ne sono? «Sì, purtroppo. Almeno tre milioni si sono trasferiti al Nord spinti dalla fame e hanno dovuto pronunciare la shahada, la professione pubblica di fede, per avere un lavoro. I convertiti vengono marchiati a fuoco. Li timbrano su un fianco, come le mucche, per distinguerli dagli infedeli». I sudanesi vivono un 11 settembre quotidiano eppure sui vostri giornali non v'è traccia di questo martirio. Perché? Subiscono le ingiustizie e le malattie senza astio. Da loro c'è solo da imparare. Battono il tamburo e danzano anche se hanno la pancia vuota. Gli occidentali sono umanamente molto più poveri, mi creda. Le tremila vittime delle Torri gemelle le vedo ogni giorno nei volti di chi viene a chiedermi cibo e non lo trova e mentre muore si sente dire dal suo vescovo: il Signore ti vuole bene. Allora con l'ultimo fiato che ha in corpo mi sussurra: "Di' al Signore che siamo stati puniti abbastanza"». «Quando sono in gioco i loro interessi, gli americani diventano prontissimi al dialogo. Che lavorano per Dio, In God we trust, l'hanno scritto solo sulle loro banconote. In realtà credono più nel verde del dollaro che in Dio. A me sono venuti a chiedere di dialogare con i musulmani. Cioè l'impossibile. Bush s'è detto addirittura favorevole all'introduzione della sharia, la legge coranica, purché si faccia la pace tra Nord e Sud e possano riprendere a pieno ritmo le estrazioni dell'oceano di petrolio su cui il Sudan galleggia». «Gli Usa non vogliono la pace del Sudan, vogliono il petrolio del Sudan. Ci sono 1.500 chilometri di oleodotto dalla mia diocesi a Khartoum. Ecco perché non si arriva al cessate il fuoco. » ADESSO MI KIEDO: 1)DOVE SONO GLI ESERCITI KE DOVREBBERO PORTARE NEL MONDO LA PACE E LA DEMOCRAZIA?!?! 2)COME MAI I MASS MEDIA NN PARLANO DI QST GRANDE SCIAGURA IN 20 ANNI SONO MORTI 2 MILIONI DI PERSONE 3)QST MI SEMBRA DITTATURA BELLA E BUONA O MI SBAGLIO?!?! SIAMO DAVANTI AD UN VERO E PROPRIO GENOCIDIO E NESSUNO INTERVIENE, DELL’ONU NN C’E’ NEMMENO L’OMBRA, L’UE NN ESISTE PROPRIO E GLI USA…?!?!? MBE FORSE GLI USA ASPETTANO IL MOMENTO GIUSTO PER INTERVENIRE E POTER IMPOSSESSARSI DEL PETROLIO….
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