ROMA - Un atto forse dal vago sapore d'annunziano. E non a caso a rivendicarlo è un gruppo che si fa chiamare «Ftm Azione futurista 2007». Ma sicuramente un atto vandalico. Una sostanza colorata, un liquido rosso, è stato versato da ignoti nella fontana di Trevi nel centro di Roma, la cui acqua ora è completamente rossa. Nel pomeriggio uno sconosciuto ha gettato un secchio contenente un liquido rosso che ha colorato l'acqua della fontana, e poi è fuggito tra la folla di turisti che come al solito stazionava nella piazza. Sul posto è intervenuta la polizia municipale, mentre i tecnici della Acea provvederanno a verificare la natura del liquido e eventuali danni ai marmi e alle statue del monumento del Bernini.
TESTIMONI - Tutta l'acqua della fontana è rossa e anche l'acqua che scende dalle rocce sotto il Mosè e confluisce nel bacino, dove si è immersa Anita Ekberg nella famosa scena della Dolce vita è rosso fuoco. Subito sono intervenuti i vigili urbani in servizio sulla piazza che stanno raccogliendo le testimonianze. Pare che l'autore del gesto sia un uomo che aveva un giubbotto chiaro e un berretto in testa.
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L'acqua della Fontana di Trevi colorata di rosso (Ansa) |
DANNI - Gli agenti della polizia municipale hanno avvertito la centrale operativa ed è stata contattata la sovrintendenza comunale ai Beni culturali e sono state diramate le ricerche dello sconosciuto. Si teme che la vernice possa danneggiare il monumento. Al momento anche l'acqua che cade dall'alto è rossa perchè la Fontana utilizza acqua a circuito chiuso per cui si teme che a lungo andare anche i marmi ne possano risentire.
VOLANTINI - Una scatola contenente alcuni volantini è stata successivamente trovata al lato della Fontana di Trevi: sui volantini l'atto di colorare l'acqua del monumento è stato rivendicato dalla sigla «Ftm Azione futurista 2007». Il testo sui volantini contiene anche un attacco alla Festa del Cinema. «Voi solo un tappeto rosso - è scritto nel volantino - noi una città intera color rosso vermiglio. »Rieccoci...». Questo l'inizio della rivendicazione che è stata trovata accanto al monumento progettato e costruito da Nicola Salvi e finito da Giuseppe Panini nel 1762. I toni riecheggiano il linguaggio dei Futuristi. Il documento è lungo una trentina di righe e termina con il grido «Eja! marciare per non marcire, lottare per non morire», e la firma azione Futurista con una piccola riproduzione di un'opera d'arte futurista. Nel testo c'è anche un riferimento alla lotta contro il lavoro precario e contro una società «mercatocentrica».
COMUNICATO - «Inizia così - annuncia azione Futurista 2007 - per noi futuristi un nuovo millennio, una nuova adesione alle evolute tecniche e ai nuovi mezzi espressivi, interpretando un rinnovamento totale». Il finale del volantino ha gli stessi toni retorici «Dare forza alla lotta contro gli scialacquamenti del regime, il precariato, l'usura, il mercimonio della bellezza, la falsità della legge, la provvisorietà della vita dei lavoratori, l'incertezza del domani e per la libertà dei popoli». Sull'altro lato lo slogan «Una macchia di colore vi tumulera». Ed ancora un cenno al precariato: «Noi precari, disoccupati, anziani, malati, studenti, lavoratori, stiamo arrivando con il vermiglio per colorare il vostro grigiore». E infine l'attacco alla Festa del Cinema. «Ancora la festa del Cinema viene sintetizzata in 15 milioni di euro scialacquati, 2,5 milioni di euro solo per pagare il conto degli alberghi, e la chiamano festa». Infine uno sberleffo al cinema di Roma: «Quattro cortigiane, una vecchia gallinaccia e un puffo - è scritto nel volantino - questo è il Cinema di Roma».