Nick: IoOdio Oggetto: per me è un grande...!!! Data: 10/6/2004 8.34.22 Visite: 252
FRANCESCO RUTELLI Politico, leader dell'attuale centrosinistra, è nato il 14 giugno 1954 a Roma. Il suo passato politico è assai burrascoso e segnato soprattutto dall'incontro con il grande capo carismatico dell'area politicamente "dissonante" italiana, Marco Pannella. Ed è proprio nel partito Radicale del "deux ex machina" Pannella, battagliero promotore di innumerevoli referendum sui diritti civili, che Rutelli muove i primi passi. Sono gli anni settanta, anni segnati da grandi battaglie, combattute spesso per affermare valori o diritti che oramai paiono scontati ma che all'epoca non lo erano affatto come, tanto per fare un paio di esempi, quelli sul divorzio e l'aborto. In tutte queste occasioni Rutelli si dimostra un valido oratore e un carismatico accentratore di progetti e movimenti. Dopo questa lunga gavetta, nel 1981 ottiene lo scettro di segretario nazionale del piccolo ma combattivo partito. Un episodio che coinvolge uno dei maggiori teorici della sinistra estrema in Italia, Tony Negri, vede Rutelli salire alla ribalta delle cronache e delle polemiche sui giornali. Pannella, infatti, aveva con un atto provocatorio candidato alla Camera il professore universitario Tony Negri, in carcere da quattro anni perché sospettato di avere rapporti con l'eversione armata (sulla base, più che altro, del contenuto di molti suoi scritti). L'opinione pubblica, all'epoca, si spaccò in due, fra classici "colpevolisti" e "innocentisti". Questi ultimi, erano del parere che il "cattivo maestro" Negri stesse semplicemente esprimendo delle sue idee e di questo stesso avviso era Rutelli. A disbrigare la complessa matassa politico-giuridica, intervenne proprio l'elezione di Negri nei ranghi del Parlamento, in seguito alla quale potette godere dell'immunità parlamentare. Purtroppo, subito dopo l'insediamento, il professore si dileguò, facendo perdere le sue tracce per poi ricomparire a Parigi. Si trattò, in pratica, di una fuga. Rutelli, ad ogni modo, difende imperterrito la sua linea, secondo la quale difendendo Negri si sarebbe difeso un diritto elementare di libera espressione democratica. Nel 1983 viene eletto deputato al Parlamento italiano. La grande attenzione che i Radicali avevano sempre posto nei confronti dell'ambiente porta Rutelli ad avvicinarsi moltissimo alle tematiche legate appunto all'ambientalismo. Già attivista della Lega Ambiente attua la propia svolta definitiva quando viene nominato Presidente del gruppo dei Verdi, affermazione che lo obbliga a lasciare i Radicali. Alle successive elezioni del 1987, viene rieletto e così anche in quelle del 1992. In entrambe le legislature presiede il Comitato per i Diritti Umani presso la Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati. Nominato nell'aprile 1993 ministro dell'Ambiente e delle Aree urbane nel Governo Ciampi, si dimette dopo un solo giorno in seguito al voto parlamentare che negava l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi. Intanto, tenta la strada dell'elezione a sindaco della città eterna, Roma, e si butta nella competizione elettorale comunale con il massimo dell'entusiasmo. Grazie alla nuova legge da poco introdotta, per la prima volta deve affrontare il sistema che prevede il "ballottaggio" fra i due candidati che superano il primo turno delle votazioni. Diviene così il primo sindaco della capitale eletto direttamente dai cittadini. Dopo quattro anni, viene riconfermato dai romani nel novembre 1997. con una percentuale di quasi il 70 per cento. Da allora Rutelli lavora per conquistare autorevolezza come politico nazionale ed europeo. E' tra i fondatori dei Democratici, insieme a Prodi e Di Pietro. Nel giugno 1999 viene eletto deputato al Parlamento europeo, dove siede nel gruppo dei Liberali e Democratici e fa parte della Commissione Affari esteri. Durante il governo Prodi assume la carica di Commissario straordinario per il coordinamento del Grande Giubileo dell'anno Duemila. Si avvicina al mondo cattolico ed è il principale sostenitore della creazione della Margherita, il raggruppamento centrista dell'Ulivo. Nel settembre del 2000 il centrosinistra lo sceglie come candidato premier. Il 13 maggio 2001 il centrosinistra perde le elezioni e Rutelli, che come capo della Margherita ottiene un buon risultato elettorale, tenta di accreditarsi come leader dell'opposizione. Ma nell'Ulivo non tutti sono d'accordo. Per l'ex sindaco di Roma comincia una fase nuova: dovrà dimostrare di avere le capacità di aggregare intorno a lui tutto il centro-sinistra. |