Ho appena finito di guardare rai uno, e mi sono reso conto di quanto sia un’assurdità pagare il canone. Per fortuna che ora è tassa di possesso. Un bel servizio che comprendeva il fenomeno neomelodico napoletano. A partire da RAFFAELLO.
L’eroe di “scivola quel jeans”. Na specie ‘e scignitella coi capelli azzeccati in testa. Assolutamente non in grado di spiccicare una frase si senso compiuto. Un fenomeno da baraccone vestito in modo orrendo, che gira con la scorta perché, come ricorda lui stesso, “la security è molto indispensabile”. E fortuna che non è poco indispensabile, altrimenti potevi girare senza.
“la gente li vuole guardare, li vuole toccare”, ha detto un cristo.
Je ‘e vulesse fa na mazziata.
“nessun cantante riempie le piazze come loro”, dice un altro. E ci credo, grazie al cazzo. Qua stiamo parlando di piazze. Raffaello fa le feste di paese, le sagre. Non i concerti. La gente che va a vederlo, lo fa GRATIS. Avrebbe tutto questo successo, se le persone dovessero pagare?
Ed a seguire, una sfilata di interviste a gente dei livelli più infimi, direttamente dalla tamarronia, dalla vecchia con marcato accento nolano a cui piace “il bellu giovane ca canta bbuon” alla ragazzina che si strappa i capelli.
Subito dopo, mimmo taurino, cantante di vecchio stampo. Neh ma chi ‘o sape a chisto? E anche lui, per sua stessa ammissione, si è arreso alla trasformazione della musica da arte a fenomeno di spettacolo. Peccato che lui, a quanto pare, non rientrasse in nessuna delle due epoche.
Gran finale.. Gianluca capozzi. Dai, andiamo un po’ sul sicuro, anche se a me non piace. Almeno lui sto mestiere lo fa da dieci anni, anche se resta anche lui alle feste di paese. E anche qui sequela di intervistone, compresa la vecchia che urla “a me me piace giapozz! Eh? Comme se chiama nun o saccio dicere!”
Ma la cosa più bella è stata la conclusione di Raffaello che, osservando nella camera con quel grugno da ominide primordiale, con quel capello azzeccato sotto il cappello, ha espresso il suo più grande desiderio: salire sul palco di sanremo.
Forse intendeva per spazzare.
cos'è il genio?
è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione..
beh.. non sono bello come clooney nè affascinante come sean connery, nemmeno intrigante come johnny depp.. ma so leccare come lessie!