Allarme per il Vesuvio. Il National Geographic avverte: "La prossima eruzione potrebbe essere molto più forte. E vicina". Gli americani puntano il dito contro i piani di protezione civile, a loro dire poco consapevoli del fatto che l'intera città di Napoli sarebbe in grave pericolo.
L'immagine utilizzata per sottolineare il rischio è quella di un uomo e una donna sepolti dalla cenere, mentre cercavano la fuga in una direzione sbagliata. Il National Geographic ha incrociato uno studio sulla valutazione degli scenari esterni con l'attuale piano di emergenza, quindi con i risultati della prova d'esodo fatta nel 2006 e con le immagini di vita raccolte durante un viaggio sulle pendici del Vesuvio. La conclusione della rivista è tutt'altro che edificante: "Quattromila anni dopo, ancora oggi gli abitanti della Campania sarebbero costretti a lasciare le loro orme nella cenere". Primo imputato è il piano di emergenza: "Non viene aggiornato significativamente da più di cinque anni, non considera come scenario di intervento l'eruzione più forte, prevede l'evacuazione dei 18 comuni della zona rossa, 600 mila persone, ma non di Napoli".
L'osservatorio vesuviano e la Protezione Civile non vogliono però creare allarmismi e rassicurano: "Il vulcano è monitorato, non ci sono segnali che facciano pensare a un'eruzione vicina". A dare loro ragione ci pensa anche la legge delle probabilità: "C'è una probabilità dell'1% che si verifichi un'eruzione pliniana come quella di Avellino. Per questo, per elaborare il piano, ne è stata scelta una subpliniana come quella del 1631. Il piano però si può cambiare all'istante qualora la crisi pre-eruttiva indichi un rischio più forte", spiega Titti Postiglione, del Dipartimento della protezione civile.
Il piano del 2001 è già superato: "Quello nuovo prevede l'evacuazione in tre giorni anziché in sei, fatta anche con i mezzi privati oltre che con quelli pubblici", continua Titti Postiglione. "In ogni caso – aggiunge Giulio Zuccaro, direttore del centro studi Plinius – per Napoli il rischio non è quello immediato di piogge piroclastiche ma di cenere".
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