Nick: Zanardi Oggetto: Terza Puntata Data: 12/11/2007 18.57.34 Visite: 1007
La Vera Storia di ladyvivi – TERZA PUNTATA PRIMA PUNTATA: http://www.ircnapoli.com/forum/2519934-0-le-vera-storia-di-ladyvivi.html SECONDA PUNTATA: http://www.ircnapoli.com/forum/2527664-0-seconda-puntata.html Ladyvivi ancora non conosceva il fantasmagorico mondo di Ircnet e pensava solo a studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, studiare, e studiare e bast. Tra uno studio e l’altro però ladyvivi conobbe, nei corridoi dell’università, Francesco detto Ciccio, suo collega di facoltà. Francesco era un amante degli animali: aveva un caniello, un boxer di nome Raul l’Imperatore di Sant’Anastasia. Il nome era proprio così lungo ma lui lo chiamava col vezzeggiativo Raul. Francesco detto Ciccio comprava a Raul cibi prelibatissimi come le crocchette dell’Eukanuba con la confezione verde, collarini con lapislazzuli finti, e si svegliava tutte le mattine alle cinque e mezza per portare Raul a pisciare. In pratica Francesco detto Ciccio amav o can. A ladyvivi? Non l’amava: a volev ben. Bast. Che poi Raul era geloso di ladyvivi. Infatti quando Francesco detto Ciccio baciava ladyvivi, siccome ladyvivi non si faceva maniare, Ciccio maniava il pesce di Raul che se ngazzav e tentava di mordere il polpaccio di ladyvivi che ngap a iss, al cane Raul cioè, era nu per e puorc. Comunque questo Francesco detto Ciccio che era fissato col cane, a detta di ladyvivi, veniva da una famiglia terra terra, di Sant’Anastasia, anzi di Madonna Dell’Arco. Il padre vendeva o per e o muss nelle varie festicciole di paese e aveva un furgoncino fermato vicino al camposanto di Pomigliano D’Arco, dove alluccava o perr o messsssssss o cientpell, venit magnat accattat o per e o mussss, jamm jaaaaaaaaaaaaaa, eccetera. La mamma di Francesco detto Ciccio faceva la badante a nu vecchio di Pollena Trocchia, di estrazione medio borghese e per questo la chiamavano a polacc. Il vecchio era rattuso e a polacc (mamma di Francesco detto Ciccio) che si cacava il cazzo di badarlo semp, pur di farlo addormentare la sera diceva ‘o nò vulit’ verè o cul e ve vulit fa na maniat e zizz? Però dopo vi dovete addormentare. Il vecchio diceva si e a polacc gli faceva vedere il culo e maniare le zizze e il vecchio si addormentava. Quando il vecchio si addormentava a polacc chiamava le amiche che si chiamavano Ndonettella e Concetta, aprivano due o tre bottiglie di vino, si mbriacaven e cantavano a squarciagola quando la banda passò di Mina e subito dopo cantavano (sempre a squarciagola) puli puli pulì fa il tacchino, qua qua qua qua l’ochetta, di Cochi e Renato. Insomma la famiglia di Francesco detto Ciccio era proprio na famiglia e merd e per questo ladyvivi, da sempre ossessionata dal primeggiare in un ambientino alto borghese composto solo da professionisti, spesso storceva il musso, ma non più di tanto, perché amava il suo Ciccio. Con Francesco detto Ciccio, a vent’anni, ladyvivi conobbe il sesso. Ci fu il primo contatto. La prima chiavata della vita di ladyvivi, insomma. Successe così: ladyvivi e Francesco detto Ciccio erano appena tornati da una convention della Margherita. Cambiava lo scenario politico: dall’MSI dell’ex suocero Antonio (padre di Vincenzo detto Enzino) alla Margherita di Francesco detto Ciccio. In auto avevano sentito e cantato a squarciagola Come Mai e Nord Sud Ovest Est degli 883. Sia ladyvivi che Francesco detto Ciccio erano grandi fans di Max Pezzali e dei suoi 883, pure se non sapevano che fine aveva fatto quell’altro biondo e coi capelli lunghi degli 8883, chill che non cantava ma ballava sulament nei primi video e nei primi concerti. Secondo Francesco detto Ciccio s’era ritirato a Parigi dove lavorava vestut da Topolino, all’interno di Eurodisney. Na fin e merd aveva fatto insomma. Prima di arrivare a casa, ladyvivi e Francesco detto Ciccio, avevano pure fatto un giretto per locali per notare qualche faccia amica per fare una cenetta a base di carne e puorc, patan e puparuoli fritti, ma nient. Mai nisciun. Si rattristarono, rinunciarono alla carne di porco colle patane e i puparuoli fritti e tornarono a casa. Accesero la Tv e sorpresa delle sorprese, si fermarono su MTV che trasmetteva un programma in cui c’era Max Pezzali degli 883 circondato dai fans. I loro occhi brillarono, ma solo per poco. Sì, perché in questa trasmissione c'erano tutti fans di Max Pezzali che vincevano un premio per cantare con lui. Questi fans erano uno più handicappato dell'altro, ma davvero, non per modo di dire. Cioè erano veramente handicappati o ritardati o strani. C'era una ragazza chiatta e ritardata, uno con le lenti spesse e duecento tic nervosi, uno un pò sciangato, uno che parlava tutto strascicato, un down e così via. Ma non era una trasmissione per disabili, sia chiaro, cioè erano proprio quelli i fans degli 883. E stava Max Pezzali che era molto imbarazzato perchè questi fans alluccavano, strepitavano, si tiravano i capelli (chi li teneva), lo volevano abbracciare, volevano cantare cu iss, e lui pensava marò ma questi sono quelli che si sentono i dischi miei, cioè teng sulament fans handicappati? Insomma stava Max Pezzali che visibilmente se mettev scuorn. Ladyvivi e Francesco detto Ciccio, sgranarono gli occhi, si guardarono in faccia e senza dire niente stutarono la televisione, muti, senza dire A, pieni di scuorno e stupore. Fu così che Francesco detto Ciccio andò nel bagno e ladyvivi si mise a cucinare. Stava facendo spaghetti al ragù che facevano schifo quando ci fu il contatto. Francesco detto Ciccio venne da dietro e poggio il pesce intostato sul culone di ladyvivi e si strusciò, facendo finta di niente e fischiando fiuuuuuuu fiuuuuuuuuuuu e guardando pè ciel. Ladyvivi si giro e Francesco detto Ciccio prese l’iniziativa e la maniò dappertutto e la porto nella camera della sorella. Fu la loro prima volta e durò pochissimo e non solo perché ladyvivi alluccava durante l’amplesso e Francesco detto Ciccio si arrapava per gli allucchi e le parole zozze. Eh, no! La verità fu che quella prima volta (ma questo valeva pure per le volte successive) durò nu minut perché Francesco detto Ciccio era precoce, anzi precocissimo e ladyvivi non lo sapeva perché lo avrebbe capito dopo con gli anni e le esperienze porno soft e porno spinte. Comunque per ladyvivi fu un trauma perché non poteva toccare lo zizì di Francesco detto Ciccio che subito aveva fernut e pazzià. A nulla valsero i tentativi di ladyvivi di non alluccare e di non dire più le frasi zozze durante gli amplessi, nonché i tentativi di cantare canzoni tristi di Aleandro Baldi (sempre durante gli amplessi) per disarrapare Francesco detto Ciccio. Niente di niente, manco po’ cazz! Come ladyvivi toccava lo zizì di Francesco detto Ciccio che subito aveva fernut e pazzià. La storia tra ladyvivi e lo zizì di Francesco detto Ciccio durò ancora due anni. Un bel giorno, nel treno che la conduceva a Napoli da Torre Del Greco, ladyvivi incontro l’ex fidanzata di Francesco detto Ciccio e scoprì che non era una ex. E l’ex che non era ex scoprì che ladyvivi non era l’ex fidanzata di Francesco detto Ciccio, così come lo stesso aveva detto più volte. Apriti cielo! Ladyvivi si mise d’accordo con l’ex che non era ex, incontrarono Francesco detto Ciccio con un inganno e cantarono tutto e o steven vatten assieme. Fu così che ladyvivi lasciò Francesco detto Ciccio dicendogli pure che venev da una famiglia e merd e terra terra di Sant’Anastasia, anzi di Madonna Dell’Arco. Aggiunse poi che sul o per e o muss poteva andare a vendere, come o pat e che o cane Raul l’Imperatore di Sant’Anastasia era un cane ricchione e fetente. Sia ladyvivi che Francesco detto Ciccio si laurearono in Farmacia e parteciparono entrambi al concorso per il Dottorato e ladyvivi boicottò Francesco detto Ciccio: vinse lei il Dottorato e lo fottette, sadica e contenta. Lady aveva coltivato la sua bieca vendetta e aveva fatto fuori Francesco detto Ciccio ed era diventata una Dottoressa presso la facoltà di Farmacia. Divenne una delle collaboratrici più importanti della facoltà e una delle assistenti più terribili, severe e spietate e ciniche. Si sedeva dietro la cattedra col suo fisico tondeggiante, chiamav i uagliuni che dovevano fare gli esami e bocciava malament, ma malament malament proprio. E non sia mai vedeva gente che veniva a fare l’esame vestita male o con tatuaggi o coi capelli viola o coi dread: non li faceva manco assetare e li cacciava via dall’aula. Sì, perché lei formava professionisti e non strazzati coi cani assettati sulle scale dei palazzi del centro storico di Napoli. Tutti abbiamo una parte femminile, è vero. La mia è lesbica. |